Nel
peggiore dei modi.
Le
inchieste del commissario Cavallo
di
Flavio Villani
Neri
Pozza Editore
Narrativa
romanzo giallo
Pagg.
384
ISBN
9788854516953
Prezzo
Euro 18,00
Attenzione,
dà assuefazione
Corre
l’anno 1990 e in una giornata nebbiosa, opprimente, fetida,
come solo un certo tempo atmosferico sa essere presente a Milano, un
padre porta suo figlio a scuola, ma prima di arrivare a destinazione
si ferma da un tabaccaio per comprare le sigarette, non senza aver
prima parcheggiato l’auto nei pressi con il bimbo a bordo. Esce
dal negozio, gli si fa incontro un uomo alto, con una caratteristica
non ben definibile di uno degli arti superiori, forse vuole solo un
po’ di fuoco per accendere, ma invece gli spara due colpi di
pistola che lo accasciano sul marciapiedi e quando il corpo è
a terra ne viene sparato un terzo, quello di grazia. Inizia così
il secondo romanzo poliziesco scritto da Flavio Villani e che vede
ancora una volta all’opera il commissario Cavallo, lo stesso
del primo episodio, tanto per intenderci quello della donna
assassinata il cui corpo sezionato viene trovato in una valigia del
deposito bagagli della stazione Centrale di Milano. Come al solito
la trama è piuttosto intricata, complicata nel caso specifico
da una guerra fra elementi della mafia e della ndrangheta; è
fra sparatorie, scomparse definitive e morti ammazzati che si muove
questo poliziotto di origini meridionali, coscienzioso e onesto, non
disposto a chiudere gli occhi o per fare carriera o per pregiudicare
quella già fatta. In fin dei conti Cavallo ha il pregio di
essere l’uomo della porta accanto, il vicino di casa che alla
mattina parte presto per il lavoro e ritorna sempre tardi, senza
nessuna mania di protagonismo, consapevole che il suo destino è
solo quello di fare, sempre e comunque, il proprio dovere. Lo
coadiuva il più giovane ispettore Montano, che più che
un fratello minore sembra un gemello, almeno come modo d’essere
e di fare, e la sua è una collaborazione preziosa, perché
non è solo capace di obbedire, mettendo in pratica nel
migliore dei modi le direttive del superiore, ma ha anche delle
opinioni che nel contesto di un’indagine risultano sempre
preziose. La trama, come ho detto prima, è piuttosto intricata
e il tutto ha origine molti anni prima, all’epoca degli anni di
piombo, con il massacro di un giovane di estrema destra, un episodio
delittuoso che sembrava dimenticato, ma si sa che il destino, prima o
poi, presenta sempre il conto. E’ superfluo dire che Cavallo
riuscirà a venire a capo dell’indagine, di per sé
difficile, ma ancora più complessa e delicata perché
gli investigatori devono muoversi sul terreno minato della politica,
con il commissario che non arretra, non si fa mai da parte, perché
lui vuole solo e sempre arrivare alla verità, assicurando alla
giustizia il colpevole.
Flavio
Villani è un narratore di razza e lo conferma con questa sua
seconda opera, dal ritmo costante, dall’ambientazione perfetta,
dalle atmosfere ricreate in modo quasi prodigioso, caratteristiche
tutte che avvincono il lettore e che lo inducono a superare la
stanchezza, a non fermarsi mettendo un segnalibro, perché è
quasi maniacale il desiderio di andare avanti, per sapere cosa
accadrà, chi è il misterioso assassino, quali sono i
complici, quale è il movente. Ci sarebbe infine da dire che i
libri di questo giallista milanese danno assuefazione, come una
droga, ma a differenza di questa non fanno male al fisico e anzi sono
un toccasana per la mente.
Flavio
Villani
è nato a Milano nel 1962. Neurologo, ha lavorato negli Stati
Uniti come ricercatore nel settore della neurofisiologia. Come
scrittore ha esordito con L’ordine
di Babele (Laurana,
2013), seguito dal poliziesco Il
nome del padre (Neri
Pozza, 2017), con protagonista il viceispettore Cavallo. Nel 2018
Villani ha pubblicato un secondo romanzo giallo, dal titolo Nel
peggiore dei modi (Neri
Pozza).
Renzo
Montagnoli
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