Maigret
e i vecchi signori
di
Georges Simenon
Edizioni
Adelphi
Narrativa
romanzo giallo
Collana
Gli Adelphi. Le inchieste di Maigret
Pagg.
143
ISBN
9788845922947
Prezzo
Euro 10,00
Un
mondo a sé stante
E’
addirittura il Ministero degli Affari Esteri che incarica Maigret di
far luce sulla morte del conte Armand de Saint Hilaire, ex
ambasciatore in pensione, trovato ucciso da quattro colpi di revolver
nello studio della sua abitazione, sita in un quartiere esclusivo di
Parigi. Al commissario, accorso prontamente sul luogo del delitto,
torna in mente la sua infanzia, allorché a Saint Fiacre,
figlio dell’intendente del castello, vedeva la contessa come un
personaggio mitico, un essere che viveva in un mondo a sé
stante e per lui irraggiungibile. Anche in questa indagine tutto
sembra alieno dall’esistenza dei comuni mortali, un qualche
cosa che desta invidia, ma anche ribellione. Che si tratti di un
mondo a parte è dato dal comportamento dei personaggi
interessati, che sembrano superiori a qualsiasi umana emozione. Così,
per esempio, il morto nutriva, ricambiato, un amore platonico fin
dalla gioventù per una gentildonna sposata a un principe a
conoscenza della sia pur spirituale relazione, su cui peraltro
nessuno ha da ridire. Anche l’anziana governante, sempre
presente nella vita del morto, con cui pure in età più
giovane ha avuto dei rapporti sessuali - che in questo strano mondo
appaiono come una pura necessità fisiologica, senza imbarazzi
e senza che nemmeno sia necessario che scocchi la scintilla
dell’amore - ha un contegno di distacco che innervosisce
Maigret. Tutto sembra così perfetto, così semplice
nella complessità dei rapporti da far pensare che possa essere
falso, oppure si può ingenerare il dubbio che si tratti di
un’abile messinscena. Ma al più celebre commissario di
Francia è pressochè impossibile una presa per il naso e
anche questa volta si arriva alla verità, che sarà
un’autentica, anche se logica, sorpresa.
Maigret
e i vecchi signori è
un altro esercizio di stile di Simenon riuscito perfettamente e che
stupisce, perché scrivere di un mondo che pare da favola e
lontano da quello in cui la maggior parte della gente vive non è
da tutti, anzi è da pochi, soprattutto se si vuole che la
suspense resti inalterata fino alla soluzione del caso.
Georges
Simenon,
nato a Liegi nel 1903, morto a Losanna nel 1989,
ha lasciato centonovantatre romanzi pubblicati sotto
il suo nome e un numero imprecisato di romanzi e racconti pubblicati
sotto pseudonimi, oltre a volumi di «dettature» e
memorie. Il commissario Maigret è protagonista di 75 romanzi
e 28 racconti, tutti pubblicati fra il 1931 e il 1972. Celebre in
tutto il mondo, innanzitutto per le storie di Maigret, Simenon è
anche, paradossalmente, un caso di «scrittore per scrittori».
Da Henry Miller a Jean Pauhlan, da Faulkner a Cocteau, molti e
disparati sono infatti gli autori che hanno riconosciuto in
lui un maestro. Tra questi, André Gide: «Considero
Simenon un grande romanziere, forse il più grande e il più
autentico che la letteratura francese abbia oggi»;
Walter Benjamin: «… leggo ogni nuovo romanzo di
Simenon»; Louis-Ferdinand Céline: «Ci
sono scrittori che ammiro moltissimo: il Simenon dei Pitard,
per esempio, bisognerebbe parlarne tutti i giorni».
Renzo
Montagnoli
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