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  Recensioni  »  1914 – 1918 La Grande Guerra sugli Altipiani di Folgaria, Lavarone, Luserna, Vezzena, Sette Comuni, M. Pasubio, M. Cimone e sugli altri fronti di guerra, di Tullio Liber, Ugo Leitempergher, Andrea Kozlovic, edito da Gino Rossato 21/08/2019
 
1914 – 1918 La Grande Guerra sugli Altipiani di Folgaria, Lavarone, Luserna, Vezzena, Sette Comuni, M. Pasubio, M. Cimone e sugli altri fronti di guerra

di Tullio Liber, Ugo Leitempergher, Andrea Kozlovic

Gino Rossato Editore

Storia

Pagg. 400 con ill.ni

ISBN  9788881300099

Prezzo Euro 20,00


Un’opera completa di notevole interesse



Questo libro è un’opera di storia militare di notevole valore, trattando un’ampia panoramica degli scontri avvenuti sul fronte italiano, con l’ausilio anche di relazioni sia di italiani che di austro-ungarici, il che consente di farsi un’idea abbastanza corretta di quelli che furono i prodromi, gli svolgimenti e gli esiti di ogni singola battaglia. Non mancano inoltre un ampio corredo fotografico d’epoca e una successione di cartine tematiche volte a evidenziare le posizioni sul campo dei contendenti. Per quanto io sia un appassionato di storia, soprattutto di quella sulla Grande Guerra, non avrei mai pensato di trovare fra quelle pagine notizie importanti che mi erano sconosciute, peraltro esposte in modo snello, così che la lettura è veloce e gradevole.

In testi come questo il rischio maggiore è quello di scivolare nella facile retorica, ma nel caso specifico, se si eccettuano alcune parti in cui si nota un’accentuata enfasi, peraltro giustificabile, non c’è mai una caduta di stile, anzi si ritrae l’impressione che i soldati delle due parti, per quanto indottrinati, non siano stati altro che le pedine di poteri più forti intenti a giocare alla guerra. Credo che un episodio valga per tutti, descritto in modo laconico, perché nulla vi è da aggiungere a scellerate decisioni che portarono al massacro: mi riferisco allo scontro del Basson, nei pressi del passo Vezzena, del 24 agosto 1915 allorchè venne sterminato un intero reggimento per un attacco a una posizione pressochè imprendibile. Non posso però dimenticare le pagine dedicate alla lunga estenuante continua battaglia del Pasubio, che riterrei opportuno definire la Verdun italiana. Si percepisce netto il dramma, il senso dell’orrore, la tragedia che accomuna in un unico mortale abbraccio austriaci e italiani. Pure interessante è il resoconto della nostra tenuta sul Piave, dopo la ritirata da Caporetto, nei mesi di novembre e dicembre 1917 e gennaio 1918, nonché la parte dedicata alla battaglia del solstizio del giugno 1918, con le nostre truppe, che benchè pressate in modo notevole, non solo riuscirono a resistere, ma addirittura contrattaccarono, pervenendo a una vittoria risolutiva perché Vittorio Veneto è stata la naturale conseguenza.

Questo libro ha tanti pregi e ben pochi difetti, costituito per lo più da refusi non rari, e quindi non posso che raccomandarne la lettura.


Renzo Montagnoli


 
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