Area riservata

Ricerca  
 
Siti amici  
 
Cookies Policy  
 
Diritti d'autore  
 
Biografia  
 
Canti celtici  
 
Il cerchio infinito  
 
News  
 
Bell'Italia  
 
Poesie  
 
Racconti  
 
Scritti di altri autori  
 
Editoriali  
 
Recensioni  
 
Letteratura  
 
Freschi di stampa  
 
Intervista all'autore  
 
Libri e interviste  
 
Il mondo dell'editoria  
 
Fotografie  
 
 
 

  Recensioni  »  Maigret e il ministro, di Georges Simenon, edito da Adelphi 14/10/2019
 
Maigret e il ministro

di Georges Simenon

Edizioni Adelphi

Narrativa romanzo

Collana Gli Adelphi. Le inchieste di Maigret

Pagg. 177

ISBN  9788845919657

Prezzo Euro 10,00


Un’indagine particolarmente difficile


Credo che l’unico aspetto che mi accomuni a Jules Maigret sia la innata sfiducia nei politici; anche il celebre commissario cerca di starne alla larga, consapevole dei doppi giochi che spesso caratterizzano il loro operato, ma quando, dopo circa un mese che era crollata un’ala di un sanatorio seppellendo numerosi bambini deceduti nell’occasione, riceve una telefonata serale dal ministro dei Lavori Pubblici che chiede il suo aiuto, per quanto dubbioso e titubante va all’appuntamento. In un’abitazione privata si incontra così con un uomo simile a lui nella stazza e perfino nelle origini, un avvocato che viene dalla provincia e che gli racconta della sparizione misteriosa di un documento, il rapporto Calame, che molto ha da dire sulla disgrazia accaduta. Auguste Point, così si chiama il ministro, fa una buona impressione al commissario che finisce per credergli e per accettare l’incarico di togliere il politico dal fuoco in cui è caduto con il furto del predetto documento che aveva temporaneamento depositato proprio nello stesso appartamento nell’attesa di consegnarlo al Presidente del Consiglio. Come è possibile comprendere, è un’indagine per niente facile, dovendo procedere come su un campo minato, e Maigret dovrà giocare d’astuzia più del solito, cercando di mantenersi sereno e di adottare un dignitoso comportamento diplomatico. E’ inutile che aggiunga che il commissario ancora una volta chiuderà positivamente un caso in cui, fatto insolito, non ci sono omicidi. Maigret e il ministro è quindi un poliziesco strano, ma ha una sua ben costruita suspense che lo rende avvincente dalla prima all’ultima pagina.



Georges Simenon, nato a Liegi nel 1903, morto a Losanna nel 1989, ha lasciato centonovantatre romanzi pubblicati sotto il suo nome e un numero imprecisato di romanzi e racconti pubblicati sotto pseudonimi, oltre a volumi di «dettature» e memorie. Il commissario Maigret è protagonista di 75 romanzi e 28 racconti, tutti pubblicati fra il 1931 e il 1972. Celebre in tutto il mondo, innanzitutto per le storie di Maigret, Simenon è anche, paradossalmente, un caso di «scrittore per scrittori». Da Henry Miller a Jean Pauhlan, da Faulkner a Cocteau, molti e disparati sono infatti gli autori che hanno riconosciuto in lui un maestro. Tra questi, André Gide: «Considero Simenon un grande romanziere, forse il più grande e il più autentico che la letteratura francese abbia oggi»; Walter Benjamin: «… leggo ogni nuovo romanzo di Simenon»; Louis-Ferdinand Céline: «Ci sono scrittori che ammiro moltissimo: il Simenon dei Pitard, per esempio, bisognerebbe parlarne tutti i giorni».



Renzo Montagnoli


 
©2006 ArteInsieme, « 013950863 »