Fra
le dita una favilla sembra sole
di
Carla De Angelis
Nota
critica introduttiva di Riccardo Deiana
Fara
Editore
Poesia
Pagg.
96
ISBN
978
88 94903 80 5
Prezzo
Euro 10,00
La
luce l’accompagna
Se
non fossi a conoscenza del fatto che Carla De Angelis, dopo aver
lavorato a lungo in un Ministero, ora si gode la meritata pensione,
piacere che tanto più si apprezza quanto più in
gioventù si è dato alla collettività, nel
leggere i versi di questa raccolta ritrarrei l’impressione che
siano stati sctitti da una donna giovane, una ragazza addirittura,
tanto traspare dagli stessi una naturale meraviglia (Se
ho ripreso a scrivere parole / è
perché ho il tuo sorriso / il tuo abbraccio / la tua ingenuità
). Già avevo riscontrato questa caratteristica in alcune delle
poesie della precedente raccolta Mi
fido del mare, ma in
questa mi sembra che sia ben più presente, e così è
tutto un fiorire di sensazioni che lasciano anche trasparire delle
sane emozioni (Il tema è grandioso. / Come
controllare il tempo? / Espressione della vita / divorata dalla
ricerca di senso / vincerà lo stile che si fa gentilezza).
Del resto anche il titolo sembrerebbe rafforzare questa mia
interpretazione proprio perché, nell’antro della
creatività sempre buio fino a quando non si accende la famosa
lampadina, l’immaginare che una favilla, una microscopica ed
effimera scintilla fra le proprie dita possa sembrare un sole è
la naturale conseguenza di un senso di stupore.
E
sprizzano gioia questi versi, una gioia intrinseca che possiamo
trovare appunto in chi, giovane, s’affaccia al mondo e tutto
gli sembra nuovo, diverso dal suo pur breve passato (Entro
in un altro giorno / un
nuovo sole / tra silenzio e parole / come leggere un libro che
rivela pensieri). Per
quanto possa apparir strano, questa quarta silloge che leggo e uscita
dalla penna di Carla De Angelis si stacca dalle altre tre (A
dieci minuti da Urano,
I giorni e le strade
e Mi fido del mare)
per questa caratteristica di ringiovanimento che se stupisce però
non disorienta, perché nulla toglie alle capacità
poetiche dell’autore, che anzi ne vengono arricchite. Ma sarei
incompleto e, soprattutto, disattenderei me stesso se mi limitassi a
questo aspetto che mi ha colpito, perché, pur non essendo
presente un fil rouge, un tema ben determinato da trattare, la
raccolta è meritevole di altre considerazioni. E allora, e già
l’avevo notato soprattutto in Mi
fido del mare, appare
evidente in questi versi un grande amore per la vita, che non finisce
mai di stupire e pertanto di emozionare ( La candela che
accende il brillio sul mare / illumina
la gioventù e la vecchiaia. / La riva resta in attesa ).
Così emergono giorno dopo giorno sprazzi di luce, osservazioni
che da angoli diversi svelano e rivelano, insomma chi ama la vita non
potrà che constatare che ciò che sembra uguale non lo è
mai, perché dipende dal nostro punto d’osservazione,
perché noi stessi non siamo uguali tutti i giorni, ma che in
ogni caso non tralasciamo di stupirci per ciò che ci circonda,
per fatti anche marginali, che mettiamo nel nostro carniere
d’esperienze. Serenità d’animo che si trasmette a
chi legge, che sa cogliere il lato positivo anche quando si fa
all’intorno buio, lesta però a richiamar la luce (Il
giorno è tenero, il buio non mi ha lasciato / [ancora.
/ Resta una coda di pensieri, parole e desideri / che il sole
vestirà di luce
). E così Carla ha inserito un altro tassello nel mosaico del
suo senso della vita, la cui immagine lenta si va formando, avendo
ella ben impresso come sarà o come forse è già,
perché infine nel percorso intrapreso lascia a ricordo, come
pietre miliari, le sue sensazioni, le sue emozioni, la sua serenità,
beninteso espresse in versi.
Carla
De Angelis è
nata e vive a Roma. Suoi testi sono presenti in riviste e opere
collettanee edite da Perrone, Estroverso, David & Matthaus,
Limina Mentis, Delta3, Pagine, Aletti, Fara. Nel 1995 il Presidente
della Repubblica le ha conferito l’onorificenza di Cavaliere.
Con Fara ha pubblicato in poesia: Salutami
il mare (2006),
A dieci
minuti da Urano (2010), I
giorni e le strade (2014).
Nel 2011 esce Mi
vestirei di mare (Progetto
Cultura). Ha ideato e cocurato le antologie Corviale
cerca poeti per
la Biblioteca “Renato Nicolini” di Roma e, con Stefano
Martello, i saggi Diversità
apparenti (2007), Il
resto (parziale) della storia (2008), Il
valore dello scarto (2016).
Nel 2017 ha pubblicato con Fara la pluripremiata raccolta Mi
fido del mare.
Renzo
Montagnoli
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