Le
due pipe di Maigret
di
Georges Simenon
Arnoldo
Mondadori Editore S.p.A.
Narrativa
romanzo giallo
Pagg.
189
ISBN
5000000133165
Prezzo
Euro 9,10 (Libro usato vintage)
La
doppia vita di Louis Thouret
Cosa
era andato a fare in quel vicolo cieco in una piovosa giornata di
ottobre Louis Thouret, trovato ammazzato con un coltello piantato nel
cuore? L’arma e le modalità del delitto avrebbero potuto
far pensare a un regolamento di conti negli ambienti della malavita,
ma la vittima era un personaggio insignificante, vestito in modo
sobrio, fatta eccezione per un paio di vistose scarpe gialle che
avevano destato subito l’interesse della moglie, talmente
immersa in un grigiore quotidiano da scanzalizzarsi per quel capo di
abbigliamento così eccentrico. E poi Thoret era un modesto
magazziniere, alle dipendenze di una ditta che, come si scoprirà
nel decorso delle indagini, risultava cessata da tempo, circostanza
di cui l’uomo non aveva edotto la famiglia, continuando a
uscire alla mattina per recarsi al lavoro e a ritornare alla sera.
Forse si era trovata un’altra occupazione, migliore della
precedente visto che continuava a portare a casa lo stipendio,
peraltro leggermente aumentato. Doveva essere un lavoro ben strano il
suo, considerato che era stato visto diverse volte, nel corso dei
normali orari, seduto su una panchina dei giardini. Insomma, la
seconda vita di Louis Thoret, con le scoperte che fanno Maigret e i
suoi ispettori, finisce con il diventare l’autentico giallo, e
non tanto per a ricerca del colpevole, a cui infine si arriverà
con una conclusione non certo illogica, ma che presenta più di
un punto oscuro. Pazienza, poco importa, perché in questo
romanzo ciò che conta e attrae il lettore è il cercare
di sapere chi fosse in realtà la vittima, anche perché
una volta rivoltata la sua esistenza come un calzino il movente e il
colpevole servono solo a chiudere un’opera che è
senz’altro una delle migliori di Georges Simenon con
protagonista il celebre commissario Jules Maigret.
Georges
Simenon,
nato a Liegi nel 1903, morto a Losanna nel 1989,
ha lasciato
centonovantatre romanzi
pubblicati sotto il suo nome e un numero imprecisato di romanzi e
racconti pubblicati sotto pseudonimi, oltre a volumi di «dettature»
e memorie. Il commissario Maigret è protagonista di 75 romanzi
e 28 racconti, tutti pubblicati fra il 1931 e il 1972. Celebre in
tutto il mondo, innanzitutto per le storie di Maigret, Simenon è
anche, paradossalmente, un caso di «scrittore per scrittori».
Da Henry Miller a
Jean Pauhlan,
da Faulkner a Cocteau, molti e disparati sono infatti gli
autori che hanno riconosciuto in lui un maestro. Tra questi, André
Gide: «Considero Simenon un grande romanziere, forse il più
grande e il più autentico che
la letteratura
francese abbia oggi»; Walter Benjamin: «… leggo
ogni nuovo romanzo di Simenon»; Louis-Ferdinand Céline:
«Ci sono scrittori che ammiro moltissimo: il Simenon
dei Pitard,
per esempio, bisognerebbe parlarne tutti i giorni».
Renzo
Montagnoli
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