Cassandra.
Nel
nome il mio destino
di
Corrado Di Pietro
Algra
Edizioni
Narrativa
romanzo storico
Pagg.
168
ISBN
9788893413169
Prezzo
Euro 14,00
Il
ruolo subordinato della donna
Strano
romanzo, questo, strano perché non è esattamente
definibile il suo scopo. Se si voleva verificare che un nome,
profetico quale è Cassandra, finisce per condizionare la vita
di chi lo porta è semplicemente assurdo, perché il
destino di ognuno di noi è indipendente dall’appellativo
che gli è stato attribuito, a meno che non si voglia credere a
certe superstizioni; se invece si vuole riportare alla luce una
vicenda accaduta veramente nella seconda metà del XIX secolo,
vicenda che è l’occasione per mostrare mentalità
ormai obsolete, la stesura di questo libro assume maggiore valenza
nei suoi propositi. Pur non conoscendo l’autore, dal suo
curriculum posso evincere che si tratta doi persona colta e quindi la
seconda ipotesi è senz’altro la più plausibile.
Ciò
premesso, la storia narrata, vera, perché accaduta veramente,
presenta le caratteristiche di un testo tanto caro a certi autori di
fine ‘800, specializzati in romanzi d’appendice a tinte
forti, la cui maggior rappresentante italiana fu Carolina Invernizio.
La differenza è però presente e consiste appunto nel
fatto che nulla è inventato, essendo realmente accaduto. La
giovane costretta a sposare un uomo in vista più anziano di
lei, vedovo e con prole, l’amore quasi incestuoso con il figlio
maggiore, ma minorenne, dello sposo, la scoperta della tresca, le
conseguenze, fra le quali l’emarginazione, un episodio quasi da
lady Godiva, e altro che non sto a riferire, sono proprie di certi
romanzi di appendice, ma costituiscono un indubbio motivo di
curiosità. In questo contesto la narrazione di Di Pietro,
basata su una scelta che vede un resoconto diaristico (inventato)
della donna, inframmezzato da riflessioni, appendici,
puntualizzazioni dell’autore appare felice perché ha il
pregio di coinvolgere senza essere noiosa o debordante, insomma in un
sano equilibrio che rende gradevole la lettura. Ripeto però
che la vicenda in sé è poca cosa, mentre di interesse
non secondario è la ricerca antropologica, la vivisezione di
una mentalità che all’epoca non era solo siciliana, con
la figura subordinata della donna, sempre oggetto nelle mani degli
uomini. L’atmosfera, per certi versi opprimente,
l’ambientazione sono accurate, così come l’analisi
psicologica del marito tradito; un po’ meno curato è
l’approfondimento del carattere della donna, ma da un uomo non
è che si possa pretendere più di tanto se non una
difesa di una vittima, tale solo per il suo sesso, difesa che
traspare chiaramente fra le righe. Come ho già precisato
questa mentalità retrograda era tipica di quel periodo, e non
solo, un po’ in tutto il mondo, quindi non si tratta di una
peculiarità dell’isola; dove invece è presente la
sicilianità è nel modo di scrivere di Di Pietro,
meticoloso, puntiglioso, teso a non trascurare nulla, ma nemmeno
greve o comunque asfissiante, una caratteristica che ho riscontrato
in non pochi, se non in quasi tutti i romanzieri nati in Sicilia. In
questo senso e anche per le finalità dell’opera che ho
delineato in precedenza sono dell’idea che una lettura della
stessa sia più che meritevole, perché Cassandra
è un buon romanzo.
Corrado
Di Pietro
è nato a Pachino (SR) ma vive ed opera a Siracusa. Poeta,
saggista, conferenziere, Di Pietro si è sempre occupato di
organizzazione di incontri d’arte e di cultura. È stato
per otto anni il direttore artistico del Festival dell’Opera
dei Pupi di Sortino e attualmente è Presidente del Centro
Studi Arti e Scienze IL CERCHIO di Siracusa Attualmente scrive su La
nuova Tribuna Letteraria, trimestrale di Lettere e Arti di Padova.
Per la sua attività professionale gli è stato conferito
il titolo di Cavaliere al Merito della Repubblica nel 2001 mentre per
la sua attività culturale gli sono stati conferiti
numerosissimi riconoscimenti. Ha vinto molti premi letterari e
pubblicato 25 libri che riguardano la saggistica etnoantropologica,
la poesia e la narrativa. Ricordiamo qui gli ultimi volumi: La Terra
sopra Scibini. Romanzo. Fondazione Mario Luzi Editore. Roma 2014 Gli
esagoni di Borges. Racconti. Morrone Editore SR 2016. Festa e Rito.
Youcanprint editore 2018
Renzo
Montagnoli
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