Transatlantic
di
Colum McCann
BUR
Biblioteca Universale Rizzoli
Narrativa
Pagg.
348
ISBN
9788817082426
Prezzo
Euro 11,50
La
lettera mai recapitata
Transatlantic
è un romanzo che abbraccia un periodo di tempo che va
all’incirca dalla metà del XIX secolo fino a quasi i
giorni nostri, un’opera di narrativa in cui si raccontano
vicende solo apparentemente non collegate. Infatti, presenta ben otto
protagonisti, le cui storie iniziano nel lontano 1845 e terminano nel
ben più vicino 2012. Storicamente si basa su personaggi
esistiti veramente, come lo scrittore nero abolizionista Frederick
Douglass, gli aviatori Alcook e Brown, il senatore statunitense
Mitchell. Come possono essere collegati, trattandosi di figure
vissute in epoche assai diverse? A legarli sono quattro donne,
quattro generazioni di donne per la precisione, figure che con
tenacia e coraggio affrontano tutte le avversità della vita. E
queste quattro donne sono le autentiche protagoniste, senza togliere
nulla alle qualità degli uomini che, grazie a questo
particolare elemento femminile, illuminano e rendono interessante un
romanzo che francamente altrimenti sarebbe risultato un po’
scialbo. I nomi delle protagoniste sono Lily
Duggan, Emily Ehrlich, Lottie Ehrlich e Hannah Tuttle, collegate,
oltre che da un vincolo di sangue, da una lettera, scritta da Emily
per conto della madre Lily e consegnata all’aviatore Brown
affinché provvedesse a recapitarla in Irlanda. La missiva non
giungerà mai a destinazione, ma verrà tramandata da
madre in figlia, fino a quando il destino consentirà al suo
ultimo possessore e ai lettori di conoscerne il contenuto. Preciso
che non è che ci sia da attendersi chissà quali
rivelazioni, perché in fondo la lettera è l’espediente
per creare un po’ di tensione in un romanzo altrimenti grigio,
che tuttavia presenta anche dei pregi, come la particolare struttura
adottata, la capacità di ricreare ambienti e atmosfere, una
scrittura garbata e senza enfasi. Il romanzo si legge con interesse,
anche se nell’ultima parte si avverte un po’ di
stanchezza nell’autore, come se avesse voglia di concludere
alla svelta, ma senza idee in proposito, e in effetti arrivati
all’ultima riga si è presi da una sensazione di
incompiutezza. E’ un peccato, anche perché questo finale
strascicato è frutto dalla troppa carne al fuoco riscontrabile
nell’opera, oltre tutto non distribuita bene, così che
vi sono parti ridondanti e altre più normali, alcune
addirittura mosce, come appunto quella con cui si conclude il lavoro.
Non
ci saremmo trovati di fronte in ogni caso a un capolavoro, ma solo e
comunque a un libro di eccellente fattura, e invece questo squilibrio
narrativo toglie parecchio non solo al valore del romanzo, ma anche
all’interesse del lettore che, giunto all’ultima pagina,
si accorgerà di aver trascorso piacevolmente un po’ di
tempo, ma che le aspettative sono state purtroppo in parte disattese.
Colum
McCann
è
uno scrittore irlandese. Vive da tempo a New York dove insegna al MFA
program (scrittura creativa) all'Hunter College. È stato
vincitore del National Book Award con il romanzo Questo bacio vada al
mondo intero (titolo originale Let the Great World Spin), pubblicato
da Rizzoli nel 2010. Scrive per The New York Times, The Atlantic, GQ,
The Times, The Irish Times e anche per La Repubblica. Nel 2003
l'Esquire Magazine l'ha nominato uno dei migliori scrittori
viventi.Il suo romanzo Transatlantic (2013), è stato finalista
al Man Booker Prize 2013.
Renzo
Montagnoli
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