Qualcuno
uccida mio padre
di Domenico
Petrolino
Edizioni Il Foglio
http://www.ilfoglioletterario.it/;
ilfoglio@infol.it.
Narrativa
Pagg. 121
ISBN: 978-88-7606-146-2
Prezzo: € 10,00
Chi si aspetta del pietismo, una
vicenda strappalacrime, non potrà che restare deluso, perché “Qualcuno uccida mio padre” è un veemente
e lucido atto di accusa contro le illogicità umane.
La vicenda, autobiografica e
veritiera, tranne la soluzione finale, è di per sé scarna: un padre che si
ammala, che è colpito da uno di quei mali che non perdonano e per cui non vi è nessuna speranza di guarigione,
l'accanimento terapeutico che prolunga le sue sofferenze oltre ogni ragionevole
limite, la morte liberatoria procurata dal figlio.
Nonostante sia una storia che non
pochi di noi conoscono, per avere avuto un familiare o un amico nella stessa
situazione, proprio per questo motivo è invece tutta da leggere, perché Petrolino osserva, scruta oltre il velo di apparente
verità, ci mette a confronto con noi stessi, con le nostre indifferenze, con
l'accettazione supina di dogmi veri e propri, e non solo religiosi, ma anche
laici.
Che senso ha soffrire tanto per dover
morire, che logica c'è nell'accanimento terapeutico, se non la fredda
sperimentazione di uomini di scienza, ma senza coscienza?
E anche la religione ha le sue
incongruenze, quella religione che esiste solo in funzione della morte, perché
se l'uomo non avesse una fine non dovrebbe ricercare il senso di una vita nel
dopo.
Ma c'è illogicità anche in noi
stessi, in quella paura della morte, del salto nel buio, indipendentemente che
siamo religiosi o meno, e finiamo con l'accettare così qualsiasi cosa, anche
una vita non vita, pur di restare.
In questo libro si affronta il
problema dell'eutanasia sotto molteplici aspetti: quello etico, quello
religioso e anche quello legislativo (non è un caso il richiamo alla
“Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo”).
Le domande sono tante, ma Petrolino giustamente non fornisce risposte definitive,
limitandosi a evidenziare le contraddizioni delle teorie garantiste. Il suo è
un modus operandi
lucido, razionale, al di fuori di tanti paradigmi che sembrano scritti apposta
per confondere l'evidenza dei fatti: chi può decidere della propria vita è solo
il diretto interessato.
E allora, se in piena coscienza
questi, nell'impossibilità di guarire, in preda ai dolori più atroci, chiede la
morte, perché non accontentarlo?
Di fronte a una vita ormai senza
dignità gli si può concedere almeno una morte con dignità.
E questa è logica, ferrea,
stringente, contro la quale non c'è principio religioso o anche laico che possa
opporsi, se non con la negazione dell'uomo come essere vivente e pensante.
E' un libro da leggere e da meditare,
perché un giorno potrebbe capitare anche a noi.
Domenico Petrolino è nato a Rivoli (TO) l'8 ottobre 1972. Laureato in
Economia, svolge un'attività imprenditoriale.
Qualcuno uccida mio padre è la sua
prima opera.