La
sinagoga degli zingari
di
Ben Pastor
Sellerio
Editore Palermo
Narrativa
Pagg.
672
ISBN
9788838942655
Prezzo
Euro 17,00
Stalingrado
Estate
1942, fronte orientale, il maggiore Martin von Bora della Wermacht,
nonché membro dell’Abwehr, il servizio di
controspionaggio militare del Terzo Reich, riceve dai suoi superiori
l’incarico di cercare una coppia di rumeni, marito e moglie,
due noti scienziati, eclissatisi dopo che l’aereo che li
trasportava era stato costretto a un atterraggio di fortuna. Li
rintraccerà, purtroppo ormai morti in quanto assassinati, con
l’aiuto del maggiore Amerigo Galvani, in forza alla Terza
Divisione Celere Duca d’Aosta. Chi ha commesso l’omicidio,
per quali motivi e scopi è il nuovo incarico di von Bora,
pressato per una rapida soluzione anche dal Generale Friedrich
Paulus, comandante in capo della VI armata tedesca destinata a
conquistare Stalingrado. E questa località, assai nota per
quanto vi accadde appunto del corso della seconda guerra mondiale, a
poco a poco prende il sopravvento nella narrazione, con i
combattimenti per impossessarsene e con gli imminenti vincitori
tedeschi che vengono circondati e stremati dalla fame e dal freddo,
decimati dagli scontri, per doversi infine arrendere. E l’indagine?
A tratti riaffiora, con sospetti che emergono, ma senza che abbiamo
un riscontro positivo, così che tutto finirebbe dimenticato se
Bora cadesse prigioniero, ma invece riesce con pochi dei suoi a
forzare l’anello degli assedianti e, benché ridotto in
fin di vita, riapproda dietro le linee tedesche. Ed è in una
Praga occupata che il maggiore dell’Abwehr arriverà alla
soluzione, forse inattesa, ma indubbiamente logica.
Era
da un po’ di tempo che non avevo l’occasione di leggere i
romanzi di Ben Pastor con protagonista questo ufficiale combattuto
fra il senso dell’onore proprio del soldato prussiano e la
coscienza dell’essere umano, una caratteristica che lo rende
unico e di sicuro interesse e, a essere sincero, ero convinto che
l’autore, a corto di idee, avesse interrotto una serie che lo
ha reso famoso; e invece riecco un altro romanzo in cui la dimensione
del dramma dell’assedio di Stalingrado ha un peso determinante,
se non altro per le oltre 650 pagine dell’opera, di cui almeno
la metà, se non di più, sono il resoconto di una delle
più grandi battaglie della storia. Anche in questo caso, nella
descrizione dell’atmosfera, dell’ambiente, degli scontri,
nell’analisi psicologica approfondita dei protagonisti, Ben
Pastor ha modo di mostrare le sue non di certo trascurabili capacità,
ma forse presa dallo sviluppo della trama, magari anche un po’
esaltandosi, si è lasciata prendere la mano e ha scritto un
po’ troppo. Non si tratta di un errore di particolare gravità,
ma sta di fatto che La sinagoga degli zingari, pur
restando appassionante, non è all’altezza delle opere
precedenti.
La
lettura resta indubbiamente gradevole, ma lo stile perde un po’
di quella fluidità sempre apprezzata nei lavori dell’autore,
insomma il libro è buono, ma non eccellente.
Scrittrice
italo americana Ben
Pastor,
all'anagrafe Maria
Verbena Volpi,
nata a Roma il 4 marzo 1950 ma trasferitasi ben presto negli Stati
Uniti, ha insegnato Scienze sociali presso le università
dell'Ohio, dell'Illinois e del Vermont. Oltre a Lumen,
Luna bugiarda, Kaputt Mundi, La canzone del cavaliere, Il morto in
piazza, La Venere di Salò, Il
cielo di stagno,
- ovvero il ciclo del soldato-detective Martin Bora (pubblicati da
Hobby&Work a partire dal 2001 e poi da Sellerio) - è
autrice di I
misteri di Praga (2002), La
camera dello scirocco,
omaggi in giallo alla cultura mitteleuropea di Kafka e Roth (Hobby
&Work), nonché de Il
ladro d'acqua (Frassinelli
2007), La
voce del fuoco (Frassinelli
2008), Le
vergini di pietra e La
traccia del vento (Hobby
& Work 2012), una serie di quattro thriller ambientata nel IV
secolo dopo Cristo.
Nel
2006 ha vinto il Premio Internazionale Saturno d'oro come migliore
scrittrice di romanzi storici.
Le
sue opere sono pubblicate negli Stati Uniti e in numerosi Paesi
europei.
Un
suo racconto è incluso nell'antologia Un
Natale in giallo (Sellerio
2011).
Nel
2014 esce La
strada per Itaca (Sellerio)
e nel 2020 Il
ladro d'acqua (Mondadori).
Renzo
Montagnoli
|