Il
maestro dei santi pallidi
di
Marco Santagata
Edizioni
Guanda
Narrativa
Pagg.
251
ISBN
9788882465933
Prezzo
Euro 15,00
Il
tormento e l’estasi
Marco
Santagata, purtroppo deceduto per Covid nel novembre del 2020, è
stato senza ombra di dubbio uno studioso della poesia dei primi
secoli dello scorso millennio, in particolare di quella di Petrarca e
di Dante. In tale veste ho letto e apprezzato Dante. Il romanzo
della sua vita, una biografia di grande interesse del poeta
fiorentino in cui l’autore riesce a fondere mirabilmente
l’analisi letteraria delle opere del grande poeta fiorentino
con le vicende storiche della sua vita. Quindi, nonostante il titolo,
non si tratta di un romanzo, a differenza del bellissimo L’ultima
magia, che ha come protagonista ancora Dante Alighieri.
Con
Il maestro dei santi pallidi il passaggio al romanzo
storico è completo e Santagata confeziona un’opera che,
pur interessante, è indubbiamente inferiore alle due
precedenti che ho nominato. La vicenda di Gennaro, chiamato cinin,
un bastardo che non ha mai conosciuto i genitori, guardiano di vacche
e servo di un padrone violento e vendicativo, in una metà del
quattrocento che si apre alle arti, rappresenta l’anelito di
chi è stregato dalle stesse, nel caso specifico la pittura.
Cinin, analfabeta, vedendo gli affreschi di un’umile
chiesa, ne è rapito e desidera sopra ogni cosa diventare un
pittore. Per gli strani giochi del destino, fra intrallazzi,
congiure, madonne dipinte e madonne in carne d’ossa, ma queste
ultime languide e perverse, riuscirà a realizzare il suo
desiderio, non senza aver prima compiuto un apprendistato artistico e
umano che lo porterà anche ad avere nel suo maestro un padre
putativo. Ossessionato dalla prospettiva sarà solo dopo
innumerevoli tentativi che arriverà a dipingere un’ultima
cena non appiattita, un capolavoro per lui e per altri, ma non per il
committente. E’ dal ramo dell’albero sopra cui ha legato
la corda con cui desidera impiccarsi che cinin, ormai
diventato il maestro dei santi pallidi, rievocherà la sua
vita, riproverà le paure, le ansie, il tormento dell’amore,
la gioia del successo, la delusione più cocente; non gli resta
che chiudere la sua esistenza, ma...., e non vado oltre. Il libro si
fa apprezzare per lo stile semplice, ma efficace, per le descrizioni
riuscite, per le atmosfere riprodotte con perizia, lascia tuttavia a
desiderare per un ritmo forse un po’ troppo blando e per una
trama che non è gran cosa, e comunque inferiore alle
aspettative indotte dalle prime pagine.
Il
maestro dei santi pallidi è comunque un romanzo di
gradevole lettura.
Marco
Santagata (Zocca,
28 aprile 1947 – Pisa, 9 novembre 2020).
Laureatosi
alla Scuola Normale, ha insegnato Letteratura italiana all’Università
di Pisa. Dal 1984 al 1988 ne ha diretto l’Istituto di
letteratura italiana, ed è stato poi direttore del
Dipartimento di Studi italianistici.
È
stato visting
professor in
molti atenei prestigiosi come la Sorbona, l'Università di
Ginevra, la UNMA di Città del Messico e Harvard.
La
sua attività di studioso è stata rivolta soprattutto
alla poesia dei primi secoli, con una particolare attenzione a Dante
e a Petrarca.
Su
Dante, di cui ha curato per i Meridiani Mondadori l’edizione
commentata delle Opere,
ha scritto il libro L’io
e il mondo. Un’interpretazione di Dante (il
Mulino, 2011) e la biografia Dante.
Il romanzo della sua vita (Mondadori,
2012). Tra i lavori petrarcheschi si segnalano il commento
al Canzoniere (Mondadori,
2004) e il libro I
frammenti dell’anima (il
Mulino, 2011).
Si
è inoltre occupato di Leopardi (Quella
celeste naturalezza. Le canzoni e gli idilli di Leopardi,
Il Mulino, 1994) e della poesia fra Otto e Novecento (Per
l’opposta balza. “La cavalla storna” e “Il
commiato” dell’”Alcyone”,
Garzanti, 2002). Accanto a quella scientifica ha svolto anche
l'attività di narratore: con il romanzo Il
Maestro dei santi pallidi (Guanda)
ha vinto il premio Campiello 2003. Suoi anche Papà
non era comunista (Guanda,
1996), L'amore
in sè (Guanda,
2006), Il
salto degli Orlandi (Sellerio,
2007), Voglio
una vita come la mia (Guanda,
2008), Come
donna innamorata (Guanda,
2015) grazie al quale entra nella cinquina dei finalisti del Premio
Strega, e Il
movente è sconosciuto (Guanda,
2018). Inoltre, ha scritto con Alberto Casadei il Manuale
di letteratura italiana medievale e moderna (Laterza,
2007) e il Manuale
di letteratura italiana contemporanea (Laterza,
2009). Per Mondadori esce inoltre il saggio a tema scientifico Un
meraviglioso accidente,
del quale è coautore insieme a Vincenzo Manca. Nel 2020
esce Il
copista (Guanda).
Lo stesso anno lo scrittore contrae il Covid-19, malato da lungo
tempo, questo gli risulterà fatale portandolo alla morte il 9
novembre 2020.
Renzo
Montagnoli
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