Dopo
trent’anni
di
Mino Milani
Effigie
Edizioni
Narrativa
Pagg.
112
ISBN
9788889416778
Prezzo
Euro 12,00
Una
gradevole lettura
Di
Mino Milan mi aveva parlato un’amica, ma, per quanto
incuriosito, non avevo mai avuto occasione di leggere qualche suo
libro; tuttavia, appreso della sua recente scomparsa, ho deciso di
porre rimedio, pur nella difficoltà di trovare l’opera
adatta per rompere il ghiaccio, visto che lo scrittore pavese si è
cimentato in diversi generi, come la narrativa per ragazzi, il
fantasy, i saggi storici e i gialli. Ho optato per un poliziesco,
attirato dalla figura del protagonista da lui ideato e dal luogo e
dall’epoca in cui si svolgono le vicende. Infatti l’abile
solutore degli enigmi è Melchiorre Ferrari, commissario
dell’Imperiale Regia Delegazione di Polizia del
Lombardo-Veneto, con le vicende che si svolgono a Pavia all’incirca
a metà Ottocento. Devo dire che la scelta di un personaggio in
epoca preunitaria è indubbiamente di per sé strana, ma
non posso accertarne il motivo perché purtroppo il creatore è
venuto a mancare. In questo breve Dopo trent’anni si va
alla ricerca dei colpevoli di un omicidio per rapina compiuto
trent’anni prima del fortuito ritrovamento del cadavere e del
conseguente avvio delle indagini. Melchiorre Ferrari, come
investigatore, ha una sua personalità, nonostante che le
sembianze siano simili a quelle di tanti uomini, non è un uomo
d’azione, ma che arriva alle soluzione con intelligenza e
intuito. E anche nel caso di questo omicidio, avvenuto così
tanti anni prima, con pazienza riesce a risolvere il caso,
assicurando i colpevoli alla giustizia. Come Melchiorre Ferrari non è
un Maigret, Mino Milani non è un Simenon, nel senso che almeno
in questo libro privilegia soprattutto la trama, tralasciando
l’analisi psicologica dei protagonisti e spendendo il minimo
necessario per l’ambientazione e l’atmosfera. Ciò
non toglie che, grazie a una scrittura snella, agile, assolutamente
mai greve il libro si presti a una lettura di svago che consente di
trascorrere piacevolmente un paio d’ore, senza doversi
arrovellare più di tanto e in presenza di una soluzione del
tutto logica. Insomma, non è di certo un capolavoro, ma per la
funzione per cui è stato scritto, e cioè consentire una
gradevole lettura, è senz’altro riuscito ed è da
considerare più che discreto.
Guglielmo
Milani detto Mino
(Pavia, 3 febbraio 1928 – Pavia, 10 febbraio 2022), scrittore
italiano. Autore di storie a fumetti e collaboratore del «Corriere
dei Ragazzi», ha pubblicato numerosi romanzi storici e di
avventura: Garibaldi e i Mille (1960), L’avventura di Tommy
River (1969), I quattro di Candia (1973), Romanzo militare (1987),
Fine della battaglia (1993), Il figlio di Davy Crockett (1995),
Crespi Jacopo (2001), La guerra sia con me. Vita immaginaria di San
Rocco (2005). È autore anche di racconti d’ispirazione
autobiografica dedicati alla sua città (Ed ora, Ferrari?,
1999; Il mio cielo d’oro, 2004).
Renzo
Montagnoli
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