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  Recensioni  »  Dopo trent'anni, di Mino Milani, edito da Effigie 06/03/2022
 
Dopo trent’anni

di Mino Milani

Effigie Edizioni

Narrativa

Pagg. 112

ISBN 9788889416778

Prezzo Euro 12,00


Una gradevole lettura


Di Mino Milan mi aveva parlato un’amica, ma, per quanto incuriosito, non avevo mai avuto occasione di leggere qualche suo libro; tuttavia, appreso della sua recente scomparsa, ho deciso di porre rimedio, pur nella difficoltà di trovare l’opera adatta per rompere il ghiaccio, visto che lo scrittore pavese si è cimentato in diversi generi, come la narrativa per ragazzi, il fantasy, i saggi storici e i gialli. Ho optato per un poliziesco, attirato dalla figura del protagonista da lui ideato e dal luogo e dall’epoca in cui si svolgono le vicende. Infatti l’abile solutore degli enigmi è Melchiorre Ferrari, commissario dell’Imperiale Regia Delegazione di Polizia del Lombardo-Veneto, con le vicende che si svolgono a Pavia all’incirca a metà Ottocento. Devo dire che la scelta di un personaggio in epoca preunitaria è indubbiamente di per sé strana, ma non posso accertarne il motivo perché purtroppo il creatore è venuto a mancare. In questo breve Dopo trent’anni si va alla ricerca dei colpevoli di un omicidio per rapina compiuto trent’anni prima del fortuito ritrovamento del cadavere e del conseguente avvio delle indagini. Melchiorre Ferrari, come investigatore, ha una sua personalità, nonostante che le sembianze siano simili a quelle di tanti uomini, non è un uomo d’azione, ma che arriva alle soluzione con intelligenza e intuito. E anche nel caso di questo omicidio, avvenuto così tanti anni prima, con pazienza riesce a risolvere il caso, assicurando i colpevoli alla giustizia. Come Melchiorre Ferrari non è un Maigret, Mino Milani non è un Simenon, nel senso che almeno in questo libro privilegia soprattutto la trama, tralasciando l’analisi psicologica dei protagonisti e spendendo il minimo necessario per l’ambientazione e l’atmosfera. Ciò non toglie che, grazie a una scrittura snella, agile, assolutamente mai greve il libro si presti a una lettura di svago che consente di trascorrere piacevolmente un paio d’ore, senza doversi arrovellare più di tanto e in presenza di una soluzione del tutto logica. Insomma, non è di certo un capolavoro, ma per la funzione per cui è stato scritto, e cioè consentire una gradevole lettura, è senz’altro riuscito ed è da considerare più che discreto.




Guglielmo Milani detto Mino (Pavia, 3 febbraio 1928 – Pavia, 10 febbraio 2022),  scrittore italiano. Autore di storie a fumetti e collaboratore del «Corriere dei Ragazzi», ha pubblicato numerosi romanzi storici e di avventura: Garibaldi e i Mille (1960), L’avventura di Tommy River (1969), I quattro di Candia (1973), Romanzo militare (1987), Fine della battaglia (1993), Il figlio di Davy Crockett (1995), Crespi Jacopo (2001), La guerra sia con me. Vita immaginaria di San Rocco (2005). È autore anche di racconti d’ispirazione autobiografica dedicati alla sua città (Ed ora, Ferrari?, 1999; Il mio cielo d’oro, 2004).


Renzo Montagnoli

 
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