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  Recensioni  »  Traditori di tutti, di Giorgio Scerbanenco, edito da La Nave di Teseo 05/04/2022
 
Traditori di tutti.

Un’indagine di Duca Lamberti

di Giorgio Scerbanenco

La Nave di Teseo Edizioni

Narrativa

Pagg. 272

ISBN 9788834607985

Prezzo Euro 18,00


Colpevole, ma non criminale


Accadono troppi fatti strani fuori Milano, con un’auto che affonda nel Naviglio con due persone a bordo e che annegano, come un analogo incidente di alcuni prima rubricato come omicidio colposo, e poi un’altra automobile che si inabissa sempre con due occupanti durante un furioso temporale, ma quest’ultimo però è chiaramente un fatto delittuoso, visto che il mezzo, che era inseguito dalla polizia, viene crivellato di colpi. Tre accadimenti simili non sono necessariamente collegati, il tutto dipende da chi sono le vittime, che non sono però persone incensurate, anzi sono gaglioffi non da poco, con gli uomini papponi e trafficanti di droga e le donne un po’ troppo di facili costumi. Sarà possibile assicurare alla giustizia i colpevoli, visto quanto sono intricate le vicende? Niente paura, indaga Duca Lamberti, il medico cancellato dall’ordine e anche a suo tempo rinchiuso in carcere per avere ucciso per pietà una signora malata terminale, e che ora con questo caso si gioca la possibilità di diventare un poliziotto.

Scerbanenco imbastisce una storia di non facile scrittura, visti gli intrecci, i sospetti in un ambiente in cui sono maturati i delitti e con il tradimento che sembra essere una costante, dandoci una visione di una Milano ormai diventata metropoli e quindi anche con la malavita della grande città, che spazia in tutti i campi profittevoli. Non troviamo più il ladro di galline o il baro, emergono invece personaggi tesi al massimo guadagno e per questo disposti a tutto, anche a uccidere. L’ambientazione e l’atmosfera sono rese in modo impeccabile e, elemento di particolare pregio, la descrizione dei protagonisti non è solo fisica, ma viene fatta anche un’analisi psicologica. Il ritmo e la tensione poi sono palpabili, al punto che, come ho iniziato a leggere, non mi sono concesso pause, ansioso di vedere gli sviluppi e soprattutto di chiarire un mistero, quello del secondo incidente in ordine di tempo, il cui movente risale a molto prima, addirittura ai primi giorni del 1945.

Ed è con la soluzione di quest’ultimo caso che si conclude il libro, con un Duca Lamberti, che ha superato brillantemente la prova per essere ammesso in polizia, ma che ha un sapore amaro in bocca, quello che provano le persone integerrime quando sono costrette dalle circostanze ad assicurare alla giustizia un colpevole, ma non un criminale.

Da leggere, lo merita.




Giorgio Scerbanenco (Kiev, 28 luglio 1911 – Milano, 27 ottobre 1969), scrittore italiano di origine russa. Di madre italiana e padre ucraino, a sedici anni si stabilì a Milano. Fu collaboratore, redattore e direttore di periodici femminili ad alta tiratura, per i quali scrisse racconti e romanzi «rosa», per lo più ambientati nell’America degli anni Quaranta. Più tardi approdò al genere poliziesco e fu il successo, prima con Venere privata (1966), poi con Traditori di tutti (1966). Altrettanto fortunate le opere successive, da I ragazzi del massacro (1968) a I milanesi ammazzano al sabato (1969), ai racconti postumi di Milano calibro 9 (1969) e Il centodelitti (1970). Protagonista di quasi tutta la serie è Duca Lamberti, accorto investigatore della Milano «nera». Prodigioso narratore di storie e maestro nel catturare l’attenzione del lettore, Scerbanenco fu uno dei primi, in Italia, a confrontarsi con i gusti di un pubblico di massa. La sua scrittura, insieme ingenua e ricercata, antiletteraria, piena di sprezzature, veloce, è singolarmente efficace. Nel 2018 esce Luna di miele per La Nave di Teseo.


Renzo Montagnoli

 
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