Traditori
di tutti.
Un’indagine
di Duca Lamberti
di
Giorgio Scerbanenco
La
Nave di Teseo Edizioni
Narrativa
Pagg.
272
ISBN
9788834607985
Prezzo
Euro 18,00
Colpevole,
ma non criminale
Accadono
troppi fatti strani fuori Milano, con un’auto che affonda nel
Naviglio con due persone a bordo e che annegano, come un analogo
incidente di alcuni prima rubricato come omicidio colposo, e poi
un’altra automobile che si inabissa sempre con due occupanti
durante un furioso temporale, ma quest’ultimo però è
chiaramente un fatto delittuoso, visto che il mezzo, che era
inseguito dalla polizia, viene crivellato di colpi. Tre accadimenti
simili non sono necessariamente collegati, il tutto dipende da chi
sono le vittime, che non sono però persone incensurate, anzi
sono gaglioffi non da poco, con gli uomini papponi e trafficanti di
droga e le donne un po’ troppo di facili costumi. Sarà
possibile assicurare alla giustizia i colpevoli, visto quanto sono
intricate le vicende? Niente paura, indaga Duca Lamberti, il medico
cancellato dall’ordine e anche a suo tempo rinchiuso in carcere
per avere ucciso per pietà una signora malata terminale, e che
ora con questo caso si gioca la possibilità di diventare un
poliziotto.
Scerbanenco
imbastisce una storia di non facile scrittura, visti gli intrecci, i
sospetti in un ambiente in cui sono maturati i delitti e con il
tradimento che sembra essere una costante, dandoci una visione di una
Milano ormai diventata metropoli e quindi anche con la malavita della
grande città, che spazia in tutti i campi profittevoli. Non
troviamo più il ladro di galline o il baro, emergono invece
personaggi tesi al massimo guadagno e per questo disposti a tutto,
anche a uccidere. L’ambientazione e l’atmosfera sono rese
in modo impeccabile e, elemento di particolare pregio, la
descrizione dei protagonisti non è solo fisica, ma viene fatta
anche un’analisi psicologica. Il ritmo e la tensione poi sono
palpabili, al punto che, come ho iniziato a leggere, non mi sono
concesso pause, ansioso di vedere gli sviluppi e soprattutto di
chiarire un mistero, quello del secondo incidente in ordine di tempo,
il cui movente risale a molto prima, addirittura ai primi giorni del
1945.
Ed
è con la soluzione di quest’ultimo caso che si conclude
il libro, con un Duca Lamberti, che ha superato brillantemente la
prova per essere ammesso in polizia, ma che ha un sapore amaro in
bocca, quello che provano le persone integerrime quando sono
costrette dalle circostanze ad assicurare alla giustizia un
colpevole, ma non un criminale.
Da
leggere, lo merita.
Giorgio
Scerbanenco (Kiev,
28 luglio 1911 – Milano, 27 ottobre 1969), scrittore italiano
di origine russa. Di madre italiana e padre ucraino, a sedici anni si
stabilì a Milano. Fu collaboratore, redattore e direttore di
periodici femminili ad alta tiratura, per i quali scrisse racconti e
romanzi «rosa», per lo più ambientati nell’America
degli anni Quaranta. Più tardi approdò al genere
poliziesco e fu il successo, prima con Venere
privata (1966),
poi con Traditori
di tutti (1966).
Altrettanto fortunate le opere successive, da I
ragazzi del massacro (1968)
a I
milanesi ammazzano al sabato (1969),
ai racconti postumi di Milano
calibro 9 (1969)
e Il
centodelitti (1970).
Protagonista di quasi tutta la serie è Duca Lamberti, accorto
investigatore della Milano «nera». Prodigioso narratore
di storie e maestro nel catturare l’attenzione del lettore,
Scerbanenco fu uno dei primi, in Italia, a confrontarsi con i gusti
di un pubblico di massa. La sua scrittura, insieme ingenua e
ricercata, antiletteraria, piena di sprezzature, veloce, è
singolarmente efficace. Nel 2018 esce Luna
di miele per
La Nave di Teseo.
Renzo
Montagnoli
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