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  Recensioni  »  Sabbia nera, di Cristina Cassar Scalia, edito da Einaudi 30/07/2022
 
Sabbia nera

di Cristina Cassar Scalia

Edizioni Einaudi

Narrativa

Pagg. 400

ISBN 9788806240714

Prezzo Euro 13,50


Un romanzo giallo particolarmente avvincente


Può sembrar facile scrivere un romanzo giallo, che si basa soprattutto su una trama secolare, vale a dire un delitto, la ricerca del colpevole da parte dell’autorità giudiziaria e infine la chiusura delle indagini con la scoperta del reo, ma non è così, proprio perché una trama obbligata richiede, per attirare il lettore, un’originalità, dei personaggi ben disegnati e uno stile particolarmente scorrevole. Per Cristina Cassar Scalia, di professione oftalmologo, cioè oculista, l’impegno profuso per scrivere Sabbia nera deve essere stato notevole, poiché è riuscita a dare al suo lavoro una struttura equilibrata, una vicenda di una originalità particolare (il casuale rinvenimento di una mummia di una donna ammazzata mezzo secolo prima), un vicequestore (Giovanna Guarrasi, detta Vanina, a cui dona vita con caratteristiche sue peculiari, non solo fisiche, in corso d’opera), i collaboratori dello stesso, validi e che suscitano immediata simpatia, fra i quali particolarmente riuscita è la figura di Biagio Patanè (un anziano ex commissario occasionalmente coinvolto), una soluzione del caso che avviene dopo un susseguirsi di colpi di scena caratterizzati da una loro logicità, l’ambientazione a Catania e in una villa sotto l’Etna in eruzione e che ricopre tutto di cenere nera, donde il titolo azzeccato.

Sinceramente, prima di leggere ero scettico sulla possibilità che il romanzo potesse interessarmi in modo particolare, ma mi sono dovuto ricredere già dalle prime pagine, tanto che è cresciuta in me l’ansia di non staccare gli occhi dal volume fino a quando le indagini non si fossero concluse, uno stato d’animo che non sperimentavo da diverso tempo. A ciò ha contribuito in modo determinante lo stile, con una fluidità della scrittura e un ritmo mai eccessivo, ma costante, che non poco ha contribuito affinché fossi avvinto da questa trama che vede un duplice delitto commesso addirittura mezzo secolo fa, il che rende particolarmente difficili le indagini, anche perché eventuali testimoni in buona parte hanno finito con il passare a miglior vita. Proprio per questa discrepanza temporale l’autore avrebbe potuto cadere in una narrazione caratterizzata da una discontinuità dovuta a non improbabili flashback, che invece ha giustamente preferito evitare restando nel tempo presente, ma riuscendo a dare un’idea convincente di quello accaduto una cinquantina di anni prima.

Ne è uscito un romanzo capace di attrarre considerevolmente e di far trascorrere con piacere alcune ore di una amena lettura, il che non è proprio poco.



Cristina Cassar Scalia (1977)  è originaria di Noto. Medico oftalmologo, vive e lavora a Catania. Ha raggiunto il successo con i romanzi Sabbia nera (2018), La logica della lampara (2019), La Salita dei Saponari (2020), L’uomo del porto (2021) e Il talento del cappellano (2021) – tutti pubblicati da Einaudi Stile Libero – che hanno come protagonista il vicequestore Vanina Guarrasi; da questi libri, venduti anche all’estero, è in progetto la realizzazione di una serie tv. Con Giancarlo De Cataldo e Maurizio de Giovanni ha scritto il romanzo a sei mani Tre passi per un delitto (Einaudi Stile Libero 2020).


Renzo Montagnoli


 
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