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  Recensioni  »  Il sangue sotto la neve, di Stefano Ardito, edito da Rizzoli 10/12/2022
 
Il sangue sotto la neve

di Stefano Ardito

Rizzoli Editore

Narrativa

Pagg. 288

ISBN 9788817158916

Prezzo Euro 16,00



Un gran bel romanzo storico



Il sangue sotto la neve è il primo romanzo scritto da Stefano Ardito, dopo numerosissime guide, diversi articoli pubblicati su quotidiani e periodici, alcuni saggi storici, lavori tutti che hanno come comune denominatore la montagna, ambiente che è particolarmente amato da un autore nato a Roma e quindi non tipicamente un montanaro. Di suo avevo già letto Alpi di guerra, Alpi di pace, un saggio storico che parla della Grande Guerra, in particolare di eventi interessanti per ciò che accadde sulla linea del fronte che andava dal massiccio dell’Ortles al territorio poco più a nord della foce del Tagliamento. L’impostazione data all’opera, lo stile particolarmente efficace e una innata capacità di avvincere mi hanno fatto apprezzare questo libro, tutti elementi positivi che ho trovato anche qui, cioè in Il sangue sotto la neve, sulla cui copertina, ad anticipazione dei suoi contenuti, si legge: “Il romanzo degli alpini nella Grande Guerra”, “Dall’Adamello alle Dolomiti a Caporetto, una grande storia di coraggio, amore, amicizia.”. In effetti il libro parla dell’Arma degli Alpini nel corso della Grande Guerra, narrando dei fatti salienti, quali la battaglia al Passo della Sentinella, la mina del Castelletto, la triste e tragica vicenda di Cesare Battisti, lo scontro del Corno di Cavento, la ritirata di Caporetto, la presa e la successiva perdita del Pizzo San Matteo, ecc.; si potrebbe pensare a un testo esclusivamente storico, a un saggio, ma intelligentemente Ardito ha inserito nella narrazione un personaggio sempre presente, nella sua veste di osservatore dell’Ufficio Informazioni, il capitano Antonio Renzi. I fatti raccontati e alcuni dei protagonisti rispondono a realtà, mentre il personaggio sempre presente, questo ufficiale fiorentino, è frutto di fantasia, di creatività. Dico subito che è una persona di qualità, ma non un eroe, il che non guasta, anzi dà tono e realtà a quanto viene raccontato, costituisce un tratto comune che collega bene i fatti veri di quella guerra. Si è trattato di una scelta indovinata, perché la freddezza dell’evento storico viene a essere stemperata dalla presenza di un personaggio che rappresenta un’indubbia attrattiva. In questo modo, grazie anche allo stile dell’autore, capace di avvincere con grande efficacia, le pagine scorrono velocemente, perché, pur magari già conoscendo i fatti narrati, viene naturale chiedersi che ruolo avrà il capitano Renzi, come si comporterà, se ne uscirà indenne; inoltre per evitare un’abbuffata di guerra Ardito ha inserito anche pagine su una storia d’amore fra l’ufficiale fiorentino e una bella crocerossina lombarda, una parentesi di tenerezza in mezzo alla durezza e all’orrore di un conflitto.

Penso che si capisca che Il sangue sotto la neve mi è piaciuto molto e pertanto non mi resta che consigliarvene la lettura.



Stefano Ardito (1954, Roma) regista di documentari, autore di numerosi libri sulle montagne d’Italia e del mondo, escursionista, alpinista, viaggiatore (ha percorso i sentieri delle montagne di tutto il mondo tra cui Himalaya, Karakorum, Borneo, montagne dell'Africa, Messico, Aconcagua, Patagonia, parchi degli USA e del Canada, massicci del Mediterraneo ecc.). È una delle firme più note del giornalismo di montagna e di viaggi italiano; i suoi reportage e le sue inchieste sono stati pubblicati da «Airone», «Repubblica», «Il Venerdì», «Alp», «Meridiani» e «Specchio», settimanale de «La Stampa». Scrive per «Il Messaggero», «Meridiani Montagne», «Qui Touring», «Plein Air» e altre testate. Ha collaborato come autore a vari programmi Rai (tra questi Wilderness - La nostra Terra, presentato da Reinhold Messner), ha partecipato come ospite o consulente a Linea VerdeTesori di famiglia Senti la montagna e i suoi documentari sono andati in onda per vent’anni nel programma quotidiano Geo&Geo. In seguito all'esperienza di presentatore, si è dedicato alla realizzazione di documentari, prima come consulente e co-autore, e poi come regista.
Tra le sue ultime pubblicazioni ricordiamo: Il gigante sconosciuto. Storie e segreti del Kangchenjunga, il terzo Ottomila (Corbaccio, 2016), Alpi di guerra, Alpi di pace (Corbaccio, 2015), vincitore del Premio Cortina Montagna 2015, Le grandi scalate che hanno cambiato la storia della montagna (Newton Compton, 2014), La grande avventura (Corbaccio, 2013), 101 luoghi archeologici d’Italia dove andare almeno una volta nella vita (Newton Compton, 2013), 101 storie di montagna che non ti hanno mai raccontato (Newton Compton, 2011) e Alpini, una grande storia di guerra e pace (Corbaccio 2019).
Negli anni ha ideato (o collaborato a ideare) numerosi itinerari di trekking attraverso l’Italia come i quattro percorsi commissionati e pubblicati da «Airone» (Siena-Argentario, Conero-Sibillini, Pavia-Portofino e Roma-Circeo), il tratto laziale del Sentiero Italia e il sentiero Firenze-Roma, inaugurato nel 1996. È stato tra gli ideatori e i promotori del Sentiero Italia, il percorso che attraversa le Alpi, l’Appennino e le isole maggiori, ancora in parte incompiuto.



Renzo Montagnoli


 
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