Le
ultime lune
Quando
la felicità è nel passato
di
Furio Bordon
Marsilio
Editori
Narrativa
Pagg.
80
ISBN
9788831776387
Prezzo
Euro 10,33
La
felicità è tutta nel passato
Le
ultime lune è una pièce teatrale in due atti scritta da Furio
Bordon nel 1992 quando era direttore artistico del Teatro Stabile del
Friuli-Venezia Giulia e che debuttò nel 1994 il 10 novembre al
Teatro Carlo Goldoni di Venezia per la regia di Giulio Bosetti e
l´interpretazione di Marcello Mastroianni (il padre), di Erika
Blanc (la madre) e di Giorgio Locuratolo (il figlio). Fu un immediato
successo, tanto che il dramma è stato tradotto in venti lingue e
rappresentato in trenta paesi.
Perché
questo straordinario esito favorevole, che cosa ha indotto migliaia
di spettatori ad accorrere per vedere questa pièce?
Si
tratta dell´argomento trattato, di quella vecchiaia che è propria
di tutti gli esseri umani, e che Furio Bordon ha saputo fare oggetto
di una particolare riflessione, da cui scaturiscono i drammi, piccoli
e grandi, e anche le dolcezze di questa ultima età. Nella vicenda
dell´anziano che è per l´ultima volta nella sua camera, solo e
in attesa del ritorno dal lavoro del figlio che lo condurrà poi a
una casa di riposo, si specchia ineluttabile un destino di tanti a
una certa età e proprio a una certa età, non potendo vivere in
funzione del futuro, si vive del passato; è così che l´uomo
inganna il tempo che gli manca per la partenza conversando con la
moglie morta da molto tempo, un colloquio struggente che ripercorre
tutta una vita e che gli fa dire " La felicità è tutta nel
passato." Poi, arriva il figlio e ii discorso diventa fra vivi,
con qualche bisticcio anche, e ancora con gli interventi della
moglie, che è quella parte dell´anima del vecchio che lo rende
ritroso a lasciare la casa, consapevole che la prossima dimora sarà
quella in cui finirà con il morire. E´ molto bello anche il
tentativo, blando, del figlio di trattenerlo, blando perché
comprende le ragioni del padre, ma è anche vero che non si sente di
avere fra quelle quattro mura un morituro, a parte l´egoismo di
avere a disposizione una camera in più per i figli. Finisce il primo
atto e si arriva al secondo, con l´anziano che ormai ospitato a
Villa Delizia si è ritagliato un angolo di indipendenza in una
soffitta dove coltiva una pianta di basilico, quasi a voler affermare
il desiderio di veder crescere una vita fra tante che lentamente si
spengono. E lì, nell´attesa di oltrepassare l´ultima porta,
accomunati tutti dallo stesso destino come i soldati in una trincea,
lui, in un ultimo sussulto, decide di non lasciarsi andare, di non
anticipare la sua dipartita, riscopre la sacralità della vita che
merita di essere vissuta fino all´ultimo, con l´unico desiderio
di scegliere il tempo per la sua morte. Gli piacerebbe tanto a
Natale, con il grande albero illuminato, in mezzo alla piazza, mentre
la neve cade lenta.
Sì,
la felicità è nel passato, ha proprio ragione Furio Bordon.
Da
leggere, è un capolavoro.
Furio
Bordon
è nato e vive a Trieste. A ventisei anni lascia la professione di
avvocato per dedicarsi alla scrittura e alla regia teatrale. Ha
diretto il Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia, il Teatro Romano
di Trieste, il Mittelfest Prosa di Cividale.
Il
suo maggior successo, Le
ultime lune,
è stato tradotto e allestito all´estero in venti lingue.
Renzo
Montagnoli