Il cielo sotto
(viaggio insolito, obliquo e
sentimentale nelle terre verdiane)
di Andrea Villani
Introduzione di Francesca Mazzucato
Fotografie di Lorenzo Davighi
Edizioni Il Foglio
www.ilfoglioletterario.it
ilfoglio@infol.it
Narrativa – romanzo
Pagg. 105
ISBN: 9788876061707
Prezzo: € 12,00
Il ritorno alle origini, a dove si è
nati e si è cresciuti, è sempre una tappa indispensabile affinché attraverso il
ricordo si abbia la certezza di essere vissuti e si possano gettare nuove basi
per il futuro.
Andrea Villani, più conosciuto come
autore di noir, ha un vincolo indissolubile con la sua terra, con quella parte
della provincia di Parma che si snoda fra rilievi collinari e vera e propria
pianura, vale a dire fra Salsomaggiore e il Po, un territorio fecondo
punteggiato da piccoli borghi ognuno con la sua storia e la sua anima.
Ecco, l'autore con questo libro
strutturato a cornice riesce a farvi sentire il respiro di una zona, lo spirito
dei suoi abitanti, in una sorta di immaginario viaggio condotto, con la
fidanzata, su un vecchio vespone.
Però, ha avuto nel prologo l'abilità
di iniziare con un paesaggio diverso, ai tropici, proprio per acuire la differenza
fra ciò che è bello solamente e ciò che ci piace perché lì sono le nostre
radici.
Nel leggere queste pagine, scritte in
modo semplice, immediato, viene spontaneo pensare a un grande cantore della
provincia quale è stato Piero Chiara. Lo stile è indubbiamente diverso,
l'ambientazione pure, ma si ritrovano elementi comuni nel descrivere luoghi e
fatti con una naturalezza sconcertante, ma che avvince e lega indissolubilmente
il lettore all'opera anche quando si arriva all'ultima pagina.
Ho parlato prima di una struttura a
cornice, poiché in effetti si tratta di racconti uniti
da un filo comune (il citato viaggio con il vespone);
questa modalità di realizzazione contempla il vantaggio che ognuno dei
capitoletti si chiude, come se fosse a se stante, pur restando nell'insieme
legato agli altri.
Si può dire, senza timore di
sbagliare, che ogni paese incontrato ha il suo racconto, magari una leggenda
tramandata oralmente e che ora assurge agli onori della scrittura, oppure, in
altri casi, fatti realmente accaduti, sviluppati con l'aggiunta di un po' di
fantasia.
In questo senso, sembrerebbe di
conforto alla ipotesi di cui sopra un periodo che
troviamo a pagina 29, laddove la fidanzata si dimostra un po' scettica sulla
veridicità di certi episodi narrati e lui risponde così:
”Voglio dire che qui comincia la
terra dove il vero, quello più genuino, ce lo siamo sempre inventato.”
E si può in effetti
credere a questa affermazione, leggendo la vicenda di Walter Braschi, oppure la storia paurosa di Bruno Iori.
Non si riesce però a discernere dove
il vero diventa fantasia, dove l'estro creativo prevale sulla realtà in altri
casi, come la vicenda, veramente splendida, dei due vecchi partigiani che
partono da Fontanellato per andare a mangiare il
culatello a Zibello, o anche nel ricordo di
un'intervista ai figli di Giovannino Guareschi, dove l'emozione, sincera, si
sovrappone ad altri eventi, si guarnisce di aneddoti.
Non mancano inoltre indovinati
incisi, come quello che descrive che cos'è effettivamente la via Emilia, una
chicca di prosa poetica assolutamente da non perdere.
Su tutto domina la genuina ironia di
un emiliano che, riscoprendo la propria terra, vede dentro di sé, lo stesso
sottile e arguto umorismo che troviamo all'imprevedibile finale del libro,
quasi a voler confermare il pensiero di un grande della letteratura (Hermann
Hesse), secondo il quale solo la risata immortale consente di vivere.
Per arrivare a questa conclusione, lo
scrittore tedesco ha dovuto scrivere un romanzo come Il lupo della steppa, greve, sovente anche troppo.
Invece, Villani ce lo ha sciorinato
come una canzone popolare, in un modo scorrevole tale che il libro si legge in
un fiato.
Scusate se ho fatto questo
accostamento, che potrà anche sembrare irriverente, ma altri non è che la verità.
Però mi sorge un dubbio: non è che sia frutto della mia fantasia, in preda all'atmosfera di
questo bellissimo libro?
Leggetelo e nulla vi sembrerà più
vero di quello che inventerete.
Andrea Villani, classe 1960,
ha vissuto a Caracas,
Londra, Parma e Costa Rica.
Ha fondato il periodico di informazione e cultura "Terre Verdiane
News". Per il teatro ha scritto e diretto "Mille e non più
mille" e "Alla corte di Sancio
Panza" . Ha pubblicato
per editori diversi "La sera in cui cacciai da casa Charles
Bukowski", "Colpi
di stato d'animo", "Malvasia Tropicale", "La
notte ha sempre ragione", il corto thriller "Questo sangue - l'ultima
rapina di Luciano Lutring"
e "Il cielo sotto (Viaggio insolito, obliquo e sentimentale nelle Terre
Verdiane) . Ha inoltre scritto diversi racconti per quotidiani, riviste o
antologie.
www.andreavillani.it