Amor di ninfa
di Fabrizio Corselli
per Lulù.com
Poesia mitologica
Pagg. 72
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Non mi stancherò di dirlo, né di
ripeterlo, ma leggere i
versi di Fabrizio Corselli è come tornare indietro
nel tempo di almeno 2.500 anni, giacché i miti che propone sono quelli di un
mondo configurabile nell'antica Grecia e a cui peraltro le civiltà successive,
soprattutto quella romana, si ispirarono in un senso tacito di continuità della
cultura del bello, di quella ricerca costante di arrivare a una perfezione
estetica che solo in epoca più recente si è rarefatta.
Certo non sono le poesie che noi siamo
abituati a leggere al giorno d'oggi ed in cui prevalentemente c'è un'analisi
riflessa dell'insoddisfazione della nostra società, quindi tutto il contrario
del bello, con versi in prevalenza disarticolati da un'armonia, composti senza
il ricorso alla metrica classica o comunque a regole di stesura che tendano a
distinguere la poesia dalla narrativa.
Si potrà dire che in un'altra epoca,
in cui tutto è frenesia, non c'è né il tempo né la voglia di traslare
sentimenti ed emozioni se non attraverso il linguaggio corrente, in uno
spezzettamento del ritmo che necessariamente fa passare in secondo piano la
forma per dedicare la sola attenzione al contenuto.
Eros
Dorme,
alato e stanco su quella coltre
d'ombroso
disio, con viso adorno, Eros,
mentre
io, docile, finanche mi struggo
ai
suoi piedi come una serva mortale.
……
Oppure
Inno
a Seiphoros
Di
Seiphoros,
signore
di tutti i cavalli
ratto,
s'infuoca il vello
d'eburnea
tinta,
come
del promaco Ares
s'incendia
la propria ira furente.
……
E' appena il caso di sottolineare che
sono versi che si prestano a essere declamati, più che a essere semplicemente
letti, perché solo in questo modo è possibile avvertire la fluidità, lo
scorrimento senza intralci delle parole, a formare una musicalità che è il
nerbo principale di queste opere, che pure hanno il pregio di far volare la
mente, di oltrepassare il limite apparentemente invalicabile fra realtà e
irrealtà, trasportandoci nell'etereo mondo di divinità solo credute scomparse e
invece solo dimenticate.
Regna un'aria di bucolico mistero,
quasi un'evanescente visione di quelle che sono le aspirazioni degli uomini e
che nelle divinità trovano sbocco, creando così una fusione perfetta fra
l'aspetto onirico della vita e la concretezza materiale di ogni giorno.
Riproporre i miti, quindi, non è un
puro esercizio velleitario, ma rappresenta uno sbocco all'insostenibilità che
molti provano per l'aridità della loro vita.
In questo senso, il lavoro continuo
di Corselli ha una sua nobiltà che esula da quella di
fornirci solo una visione del bello, ma è molto più pregnante, essendo di fatto un indirizzo, un segnale, una via da percorrere
per ritrovare quella pace interiore troppo compromessa dal materialismo
dilagante.
Penso che per chi si
accosta per la prima volta a questa forma di poesia Amor di Ninfa possa rappresentare l'inizio più appropriato, ma se
s'innamorerà di questo stile, di questa forma sarà gioco forza il suo passaggio
ai poemi epici, che sono il vero e autentico punto di forza dell'autore, opere
nelle quali si esprime a livelli veramente elevati.
Per cominciare, quindi, questo libro
rappresenta l'optimum, la chiave d'ingresso in un mondo che si rivelerà in
tutta la sua bellezza.
Fabrizio Corselli, scrittore di poesia epico-mitologica e saggista classe '73, nato a Palermo.
Ha pubblicato nel 2001 il
libro di poesie sui miti greci I Giardini
di Orfeo, Edizioni Laboratorio Giovanile.
Diverse le pubblicazioni
di poesie e critica letteraria su riviste del settore, e collaborazioni con il Salone Internazionale di Parigi e con il
Museo Beleyevo
di Mosca.
Si occupa da tempo
d'iniziative volte a promuovere il mondo della poesia attraverso corsi mirati (Il Sogno di Dafne, Eidyllion), con un occhio di
riguardo nei confronti della cultura classica greca (nella fattispecie,
promozione della cultura olimpica classica e dell'attività sportiva moderna
attraverso la poesia). Considerato tuttora uno dei maggiori esponenti del mitomodernismo italiano.
Presidente di Giuria del
prestigioso premio Laire
Lorala, di poesia a tema tolkieniano
e mitologico, dal 2004.
Segnalato sul sito della
Treccani dal Prof. Roberto Carnero per la positiva
riscrittura dei classici greci in relazione all'epica sportiva antica di cui si
occupa con assiduità e dedizione dal '96, con l'inedito non integrale Olimpica - Il respiro dell'eternità,
recensito da Lorenzo Flabbi.
Tra le sue pubblicazioni:
il saggio sull'Eros e Poesia dal titolo Sublimis, Apologia
dell'Estasi presso la nota rivista cartacea Atelier; il ciclo mitografico a puntate, dal titolo Eos - Il risveglio del Mito, sulla rilevazione delle diverse
tipologie dell'Eros nei miti greci presso il settimanale palermitano Città Mia News; il saggio di Estetica Il Silenzio di Laocoonte
– ovvero del dolore come dimensione oggettiva dell'atto compositivo.
Ha pubblicato presso il
portale di cultura ellenica Mondogreco 1) il
poema di rievocazione mitologica della Battaglia
delle Termopili dal titolo All'Ombra
di una Guerra; la prefazione è stata curata dal Prof. Matteo Veronesi.
2) il Satyros – viaggio arcadico di un satiro danzante
(opera epico-mitologica in due libri, versione
E-Book), presentato dalla Prof.ssa Cettina Messina.
Pubblicazione nel 2008
del libro Amor di Ninfa, Nympholeptos, opera tematica sul delirio ninfale.
Blog: Endymion