Età di
paura al freddo
di William Navarrete
Traduzione di Ilaria Gesi
Copertina di Elena Migliorini
Edizioni Il Foglio
www.ilfoglioletterario.it
ilfoglio@infol.it
Collana Letteratura Cubana
Contemporanea
diretta da
Gordiano Lupi
Poesia raccolta
Pagg. 120
ISBN: 8876060839
Prezzo: € 12,00
In queste poesie di William Navarrete c'è l'anima malinconica di un esule che cerca in
ogni luogo fuori dalla sua patria un legame, anche solo spirituale, con la
terra che ha dovuto abbandonare e che resta indissolubilmente legata al suo
peregrinare, una sorta di Itaca a cui, novello Ulisse, desidera fortemente
ritornare, ma che pur così vicina assume, per colpa degli uomini, le caratteristiche
di un vascello che sempre più si allontana.
La sua è una fatica di Sisifo, è uno strazio del cuore che nei versi trova
l'indispensabile sfogo.
Bucintoro
Violasti
il segreto del tuo mare, città perduta
vaghi
nella densità della nebbia
che sparge i suoi
presagi questa notte
in
cui nessuna stella ti darà il benvenuto
………..
In questa immagine di una Venezia
decadente, crepuscolare, è forte il richiamo all'Avana, altra città che sembra
perdersi nelle dense nubi dei Caraibi.
Il poeta le unisce in un unico
destino, in conflitto fra lo splendore di un tempo e la spettralità
attuale.
Mercurio alato
Pendi,
Mercurio alato,
su
volti che ignorano la tua agonia,
in
fragile equilibrio,
capriccio
di artista perfido,
egoista,
forse senza amori.
………..
Nella sua ars poetica appare anche notevole l'influenza del mondo classico,
in particolare quello ellenico, evidentemente considerato un'epoca felice, di
uomini liberi con dei a loro immagine e somiglianza.
Ingannevole profezia
Vita,
quanto
ho aspettato per sapere
che
in te non c'è altro che un canto!
…..
Benché si tratti di una raccolta non
tematica di poesie resta sempre presente quella malinconia di cui prima
accennavo, una sorta di dolore compassato, un rimpianto che non cessa mai.
Sorprende poi l'abilità di passare
dal verso libero al sonetto con cui è realizzata una specie di mini silloge intitolata Divertimenti famosi. Questa
intestazione non deve però trarre in inganno. Sì, William Navarrete
è probabilmente uomo che sa anche ridere, ma l'amarezza di fondo lo porta a
stemperare la vena umoristica che finisce con l'essere appena accennata, in una
profusione di versi da cui emerge un'ironia sottile, quasi un gioco fra sé e sé
per dimostrare che alla
malinconia comunque non si sfugge e tutto ciò che è in contrasto
a essa finisce con l'essere un semplice surrogato.
Quindi una raccolta quanto mai varia
da cui è possibile avere un'idea abbastanza completa delle qualità di questo
grande poeta, i cui testi non sono per niente incomprensibili, pur se sovente
sospesi in una dimensione irreale che dona loro un tocco di arcana
magia, come, per esempio, in Maree di San Michele:
Marea
della rupe, incastro della luna
sei
o onda che cavalca su una sella
di
vongole, capesante, ostriche.
Sposa
del pescatore, Excalibur del mare,
tu
che lambisci i piedi dell'arcangelo
lambisci
i miei, stanchi di aspettare.
…….
Apprezzabile, peraltro, è il fatto
che a fronte ci sia la versione in lingua originale, il che rende
possibile cogliere l'armonia e l'equilibrio dei versi.
Età
di paura al freddo è una raccolta di gradevolissima lettura, ma anche
di contenuti di tutto rilievo, pregi che mi inducono a raccomandarvelo
caldamente.
William Navarrete (Cuba, 1968).
Scrittore, saggista e critico
d'arte.
Resiede a Parigi dal 1991. Autore dei saggi La
chanson cubaine, Cuba:la musique en exil, Insulsa al pairo e Centenario de la República
Cubana. Fondatore
e presidente della Asociación por la Tercera República
Cubana. Ha organizzato molteplici
conferenze ed esposizioni di arte in Francia, collabora per diverse riviste e
periodici in Europa e in America. La sua raccolta di poesie Edad de miedo al frío
(Cádiz, 2005), che presentiamo per la prima volta in
traduzione italiana, ha vinto il primo premio di poesia Eugenio Florit organizzato dal Circolo di Cultura Panamericano di
New York.