L'amore negato
Violazione dell'amore
di Dunja
Torroni
Prefazione di Guido Pedrojetta
In copertina “Gouligou”
di Malu Barben
Edizioni Il Foglio
www.ilfoglioletterario.it
ilfoglio@infol.it
Collana Autori Contemporanei Poesia
diretta da Fabrizio Manini
Poesia silloge
Pagg. 103
ISBN: 9788876060618
Prezzo: € 10,00
Gran
Premio Speciale della giuria, sezione Libro Edito, della città La Spezia.
I
poeti celebri che con le loro penne
hanno
dato vita all'opera sublime e solenne,
non
voglio né posso contrastare.
In
tutta umiltà, vorrei semplicemente narrare
la
pena immane e le passioni vane
di
chi geme e soffre le tribolazioni della vita.
Con questi versi inizia la bellissima
silloge di Dunja Torroni, un'opera dedicata al mal
d'amore, un corrosivo sentimento che si traduce in intima, intensa angoscia di
vivere.
Ci sono versi in cui l'amore riesce a
predominare, con una visione apodittica di questo sentimento, altri in cui invece
traspare il tentativo di comprendere il suo significato e altri ancora dove
invece si riduce a un fenomeno fisico istintivo.
Comunque, pur in presenza di diverse
sfaccettature, manca la gioia, ma è sempre presente un'angosciante
disperazione.
Sussulta
ancora il vecchio, / che per le carezze ancora palpita. / Sussurra amore sibillina / la morte vicina. / Sussulta e scalpita, /
cercando un ultimo bacio: / un ultimo soffio / che colpisce il cuore.
Altre volte c'è una visione
disincantata, una ricerca dell'amore inteso come stato di giovinezza ( Vorrei abbracciarti e baciarti / prima che
il mio pene penda definitivamente. / Vorrei penetrarti ed amarti / prima che si
afflosci inesorabilmente.).
Oppure l'istintivo desiderio di
ricominciare il tutto (Fare un semplice
click e / cancellare il passato. /…).
Non mancano amare constatazioni, dove
la metafora coglie il senso in modo assai suadente:
E'
così breve il dono dell'amore,
la
vita di una rosa,
che
sboccia al mattino
e
si spegne la sera.
Triste
destino,
per
colui che coglie la rosa:
spoglia
alla sera
muore
al mattino.
Oppure il tormento di una cupa
rassegnazione:
Amori
riciclati
amori
clonati,
rifatti
chirurgicamente
per
vivere eternamente.
Rifatti
con i soldi,
con
i programmi per PC,
per
ripeter l'illusione
di
vivere in eterno e mai morire.
E poi l'ultima, splendida metafora, compendio di
tutta l'opera:
Corrono:
i fili della corrente elettrica
Si inseguono, abbracciano
e abbandonano…
Intrecciano le loro vite
I fili dell'alta tensione
Portano
un sorriso, un presagio,
forse un po' di luce.
E' una poesia giovane, nel senso che
traspare nei versi un linguaggio più corrente, ma non per questo meno efficace,
né mancano tuttavia esempi di apprezzabile armonia e di ricercatezza formale,
frutto di una ecletticità che riesce a variegare
l'opera, avvincendo il lettore.
Da non perdere.
Dunja Torroni è nata a
Locarno (CH) nel 1974. E' laureata in letteratura italiana, filologia romanza,
lingua e letteratura russa presso l'Università di Friburgo. Vive nel Canton
Ticino.