La Morte fra la Piazza e la Stazione
Storia e cultura politica del terrorismo
in Italia negli anni ‘70
di Domenico Guzzo
Edizioni Agemina
www.edizioniagemina.it
Saggio storico
Pagg. 246
ISBN: 97888965555941
Prezzo: € 18,00
Nella storia del nostro paese c'è
stato un periodo, che va dal 12 dicembre 1969 al 2 agosto 1980, in cui la vita era
diventata un optional. Uscivi per andare al lavoro nel timore di non fare poi
ritorno a casa, la nazione viveva poi in una specie di stato d'assedio, con
frequenti attentati, esecuzioni mirate in pieno giorno, insomma una sorta di
incubo che accompagnava le giornate. Già allora si parlava di eversione nera e
di eversione rossa, di un terrorismo che sembrava perfino protetto in alto
loco. Tutto è iniziato quel 12 dicembre 1969 con l'attentato alla Banca
Nazionale dell'Agricoltura di Milano ed è finito a Bologna il 2 agosto 1980 con
un'autentica strage nella stazione ferroviaria.
Ci sono immagini che non potrò mai
dimenticare, macerie avvolte in una nube di polvere, le urla dei feriti, lo
strazio dei morenti, cittadini semplici come noi, in attesa di partire per le
vacanze o dell'arrivo di congiunti in quel caldo agosto del 1980.
Ebbene, al di là di quanto accaduto
in quel tragico periodo, senza voler nemmeno pensare all'orrore, ciò che
sgomenta di più è che nessun colpevole è in galera, finendo con l'avvalorare le
ipotesi che allora la gente comune formulava e cioè di una strategia della
tensione, in cui un unico burattinaio muoveva a suo piacimento sia i terroristi
neri che quelli rossi.
Sono passati quasi ventotto anni da
quel 2 agosto 1980, dalla fine di quella scia di delitti e oggi ancora sappiamo
ben poco.
Per fortuna che è uscito questo bel
libro di Domenico Guzzo, un'opera per certi versi
straordinaria e indispensabile per ricordare affinché certe cose non accadano
più e per approfondire il discorso, le ricerche, per fare un po' più luce in
una buia verità.
L'autore è riuscito a scrivere un
saggio di notevole completezza e ben strutturato organicamente.
Infatti nulla è
stato trascurato e il quadro che ne risulta delinea una situazione sotto tutti
gli aspetti possibili, dalla politica di quegli anni dell'egemone americano,
alle culture politiche di destra e di sinistra, alla storia dei gruppi armati,
agli studi di caso, alle conclusioni e perfino a due illuminanti interviste ad
altrettanti magistrati.
Ne risulta un testo di grandissima
qualità, indispensabile sia per conoscere quel periodo sia per mettere mano ad
altri studi sullo stesso.
Non manca proprio nulla, nemmeno
pagine dedicate al fallito golpe di Junio Valerio
Borghese oppure a una trattazione incisiva ed esauriente del sequestro di Aldo
Moro.
Alla fine della lettura non c'è da
attendersi la notizia clamorosa, tanto per intenderci quella che fa il nome o i
nomi delle menti di questa folle strategia, perché questo è tuttora
impossibile, per quanto, soffermandoci sui vari punti, qualche idea abbastanza
plausibile può essere fatta, anche se si tratta ancora di ipotesi non
verificabili, anzi temo che mai si potrà sapere con certezza nemmeno fra un
secolo.
Tuttavia, per chi ha vissuto quel
periodo e per chi invece non era ancora nato, questo libro rappresenta una
provvidenziale fonte di conoscenza.
E proprio per questi
motivi non solo è opportuno, ma è addirittura indispensabile
leggerlo.
Domenico Guzzo nasce a Losanna (Svizzera) nel 1982 da
una famiglia di emigrati meridionali, e cresce in un piccolo villaggio del
basso Cilento. Trasferitosi a Forli', diviene direttore
di una piccola pubblicazione a diffusione intrastudentesca
e Curatore di un fortunato cineforum universitario. Laureatosi in Scienze
Internazionali e Diplomatiche presso l'Università Alma
Mater Studiorum di Bologna - Sede di Forli', si occupa dapprima di politiche migratorie
comunitarie a Bruxelles, per poi passare alla sezione eventi cinematografici e
culturali dell'Istituto Italiano di Cultura di Marsiglia.
"La morte fra la Piazza
e la Stazione"
è il suo primo libro.