Il partigiano Johnny
di Beppe Fenoglio
Edizione critica
a cura di Dante Isella
Edizioni Einaudi
Narrativa romanzo
Pagg. 527
ISBN: 9788806174668
Prezzo: € 11,50
Ritengo indispensabile una doverosa premessa:
questo romanzo è stato pubblicato postumo (Fenoglio era deceduto senza
completare l'opera) in una versione che mescolava, in modo del tutto
arbitrario, due diverse stesure, con tutte le inevitabili lacune e
contraddizioni.
Peraltro l'edizione di Einaudi ha
fatto propria delle due la seconda, quella che viene più universalmente
accettata come la più coerente con lo spirito dell'autore.
In ogni caso la mancanza di un
imprimatur ufficiale da parte dello scrittore finisce con il lasciare un po'
l'amaro in bocca, perché si avverte anche in questa versione l'incompiutezza
che si riflette poi in una conclusione che si intuisce, ma non si legge.
Ciò premesso mi sembra di aver
ritratto dalla lettura più di un'impressione non legata solo all'aspetto
storico della resistenza, ma anche a una sua proiezione negli anni a venire.
Johnny è un partigiano che partecipa
alla guerra di liberazione con una visione del tutto individuale delle
problematiche e con uno spirito quasi da novello Robin Hood che gli dona immediatamente
una naturale simpatia.
Peraltro, se l'aspetto storico è di
grande rilievo, non bisogna dimenticare che Fenoglio è riuscito a imprimere
alla narrazione una notevole forza immaginifica, in certi momenti addirittura
da pellicola cinematografica; inoltre il tema è stato svolto in modo tale da
conferire all'opera significati di carattere universale, con la guerra di
liberazione che finisce con l'essere il pretesto per ricercare il fine stesso
dell'esistenza.
Da molti è stato definito il più
riuscito romanzo sulla resistenza, ma in tutta sincerità mi sembra inferiore a La messa
dell'uomo disarmato, di Luisito Bianchi, che
pure affronta significati universali, ma in modo più chiaro e convincente.
Con ciò non intendo dire che Il partigiano Johhny
sia un'opera non riuscita, ma che è solo di eccellente livello, senza
raggiungere i vertici propri di un capolavoro.
Se poi aggiungiamo il linguaggio
usato (al riguardo il volume di Einaudi riporta un
interessante saggio di Dante Isella) accetto termini
nuovi coniati dall'autore, pur con riserve per qualcuno, ma non sopporto che ci
siano periodi parte in italiano e parte in inglese, quando il ricorso a questa
lingua non trova nessuna giustificazione. E' un sistema che indispettisce e che
tende ad astrarre dalla lettura di un'opera che, pur con tutti i limiti sopra
accennati, è meritevole della massima attenzione.
Beppe Fenoglio (Alba
1922 – Torino 1963). Einaudi ha pubblicato tutte le sue opere: I ventitré giorni della città di Alba, La malora, Primavera di bellezza,
Un giorno di fuoco, Una questione privata,
Il partigiano Johnny, La paga del sabato, Appunti partigiani 1944-1945 a cura di
L. Mondo
Einaudi, L'affare dell'anima e altri racconti, Einaudi, La sposa
bambina, tratto dalla raccolta "Un giorno di fuoco", L'imboscata,
Lettere 1940-1962, a cura di Luca Bufano, in
collaborazione con la
Fondazione Ferrero di Alba, Una crociera agli antipodi
e altri racconti fantastici, Epigrammi, a cura di Gabriele Pedullà.