Io mi
ricordo
di Paolo Ferro
Presentazione di Emilia Longheu
Edizioni Tabula Fati
www.edizionitabulafati.it
Narrativa romanzo
Pagg. 128
ISBN: 978-88-7475-153-2
Prezzo: € 8,00
Già il titolo
dice molto, perché quel “ Io mi ricordo” è una riscoperta nei meandri della
memoria di un tempo passato, quello dell'infanzia dell'autore.
Ma questa
narrazione autobiografica è molto di più di un semplice ripasso di fatti ed
eventi accaduti tempo fa, perché è un'opera volta a rispondere a tante domande
sulla vita e sul suo mistero, soprattutto con una graduale percezione del
proprio “io”.
Oserei
dire che è una scrittura dell'anima, della componente nascosta in noi e che
opportunamente stimolata si rivela in tutta la sua grandezza e in tutta la sua
capacità di colloquiare oltre il tangibile, avvicinandoci inconsciamente
all'Assoluto.
Diviso in
capitoletti che presentano la piacevole caratteristica della consecutività,
grazie al fatto che ognuno termina con un concetto che poi viene ripreso
all'inizio del successivo, questo libretto di 128 pagine ha il pregio non
trascurabile di avvincere con gradualità, perché è come se l'autore, sempre
presente, fosse lì davanti a noi, con i suoi ragionamenti, con le sue
riflessioni che partono dal ricordo analizzato con la coscienza del presente.
Questa
tecnica poteva costituire un motivo di appesantimento, che tuttavia è stata
abilmente evitata grazie a un'innata vena poetica che dona leggerezza ai
periodi, pur nella profondità dei concetti espressi.
“ Sopra
quei monti ho imparato a guardare oltre il dono, la mano.
E' salendo che ho
toccato il cielo. Salendo, che mi sono calato dentro.
Si sale per contemplare
e per scendere migliorati, pronti a portare il meglio fino a valle, fino al
punto più basso, per donargli un pezzetto del cielo lontano e farlo fiorire.”
Ecco, in
una visione mistica, sembra che sia l'anima a parlare, con soave lievità, e non
è l'unico periodo che presenta tali caratteristiche, che sono invece proprie
dell'intera opera.
Si
ripropongono così gli insegnamenti dei vecchi in una logica che permette di
sapere chi siamo solo se non ignoriamo ciò che siamo stati e chi è stato prima
di noi.
“- Il lampo si vede ma non si sente, il tuono
si sente ma non si vede” sussurrai a mia nonna che si era approssimata al letto
per coricarsi.”
Semplice e
logico, vero? Anzi, la frase considerata avulsa dal discorso può anche far
pensare a un bambino incolto.
E invece,
proseguendo con la risposta della nonna, si può benissimo capire il vero
significato di questo periodo, che quindi non è così scontato come sembra. “ - E' semplice, - mi rispose, - ma come tutte le cose semplici,
che sono le più belle, spesso passano inosservate e si
finisce per non comprenderle. Ecco perché è importante imparare ad ascoltare e
osservare: per non restare al buio nella vita.”
Pagina dopo pagina cominceremo a
riflettere anche noi, a cercare di rispondere alle domande di un bambino
ripescate dalla memoria con l'esperienza di un adulto.
Ci accorgeremo così che sono quesiti
che inconsciamente ci poniamo e a cui o diamo risposte scontate o non le diamo
affatto.
Condotti per mano con intuizioni
poetiche ci lasceremo affascinare da questo dialogo della memoria e
riscopriremo anche la nostra, ci sentiremo uniti con l'autore, testimoni di un
percorso da svelare insieme.
Nell'apprendere o nel ricordare di
come si faceva il pane in casa, oppure di come si giocava, ritornerà un pezzo
della nostra vita, con la consapevolezza che ora siamo così perché allora eravamo
così.
Io
mi ricordo, di Paolo Ferro, è un autentico gioiello, da
leggere e da meditare, e che ha il pregio di infondere tanta serenità.
Paolo
Ferro è nato ad Avezzano (Aq) nel
1965. Scrittore esordiente, laureato in Economia e Commercio, sta ultimando gli
studi di Scienze motorie e di chitarra classica presso il Conservatorio
musicale di Pescara. Ha lavorato come speaker radiofonico in varie emittenti.
Come pittore ha partecipato a esposizioni individuali e collettive. Impegnato
nel sociale, la sua attuale professione è quella di allenatore di calcio.