1504 – Notte all'Hostaria “La Guercia”
Pandolfo Collenuccio
uomo di corte del XV secolo
di Valentino Rocchi
Prefazione
di Renzo Montagnoli
Edizioni
Agemina
www.edizioniagemina.it
Narrativa
romanzo storico
2^ edizione
Pagg. 296
ISBN:
9788895555119
Prezzo: €
18,00
Già ho
scritto qualche tempo fa di questo bellissimo romanzo storico, allorché
risultava edito da Argalia e con il titolo di Notte
all'Hostaria La Guercia.
Mi risulta
quindi difficile riparlarne in altri termini, per quanto in questa seconda
edizione non sia cambiato solo il titolo, ora più indovinato ed esplicativo, ma
anche perché opportunamente l'autore ha colto l'occasione per apportare piccole
modifiche, per la verità nulla di importante, ma che hanno finito per
perfezionare un'opera già originariamente di elevato livello.
A suo tempo
avevo scritto che era un capolavoro e anche ora il mio giudizio resta
invariato, perché l'impronta, la struttura mantengono le stesse caratteristiche
che così tanto mi avevano impressionato.
Quella notte
trascorsa in una cameretta dell'Hostaria La Guercia è lunga un'intera vita, costituisce
l'occasione per l'uomo Collenuccio di ripensare al
lungo percorso che l'ha portato fin lì. E se il personaggio storicamente si
presenta di notevole interesse, quello che permea di grazia tutta l'opera è la
sua essenza, è quello spogliarlo dei panni di protagonista famoso di un'epoca
per metterlo a nudo, per ricondurlo al suo stato di uomo fra gli uomini.
È solo così,
infatti, che ci è consentito di avvicinarlo, di vivere con lui, di essere parte
dei suoi sentimenti.
Se fosse
rimasto un personaggio idealizzato, ben staccato nelle sue caratteristiche da
quelle di tutti i mortali, non avremmo potuto apprezzare le bellissime pagine
della sua iniziazione alla vita sessuale, né avremmo potuto comprendere i suoi
tormenti, né essere partecipi delle sue pene d'amore.
Così, in una
notte dal futuro molto incerto, anzi dalla sensazione che non ci sarà un
futuro, Pandolfo Collenuccio,
nel raccontare di se stesso, finisce con il dialogare con noi, proponendoci
episodi in cui non è difficile che ci possiamo riconoscere, ma il tutto con una
delicatezza che dona al ricordo la dimensione della sacralità, lo fa diventare
una testimonianza indelebile di una vita vissuta.
Quel
rievocare il tempo andato alla luce dei dubbi e dei patemi d'animo del presente
impregna tutto il romanzo di una velata malinconia, umanizza il personaggio e
in tal modo lo fa sentire parte di noi.
Così la sua
emozione del primo rapporto con Maria, chiamata affettuosamente ‘susina acerba'
per le sue qualità estetiche, diventa anche la nostra emozione, la sua
nostalgia per questo primo amore finisce con l'essere anche la nostra e,
sebbene per un naturale senso di conservazione non moriamo con lui (una pagina,
questa, di altissima letteratura), però siamo lì presenti e diventa veramente
difficile riuscire a trattenere le lacrime.
Ma anche
l'aspetto storico è tutt'altro che secondario, con la descrizione di un'epoca e
con un corollario di personaggi anche famosi che non finiscono lì a caso o che
vengono citati solo per convenienza, ma perché c'è una precisa ragione logica
che li colloca nella trama, rispondendo di fatto a
quello che avvenne veramente.
Si riesce
così a tornare indietro nel tempo, quasi ci si cala nel mondo del quindicesimo
secolo, in compagnia di questo protagonista
che in effetti fu un grande cortigiano e diplomatico.
Incontreremo
così Poliziano, Pico della Mirandola, i Borgia e così
via, in un affresco storico che nulla lascia alla fantasia, ma che interpretato
in chiave romanzesca risulta particolarmente avvincente.
È strana,
comunque, la vita. Io non sapevo nulla di questo Pandolfo
Collenuccio, ma da quando ho letto questo libro mi
sembra che sia diventato un vecchio amico, il cui ricordo ormai mi accompagna.
I personaggi
storici normalmente si ricordano per ciò che hanno fatto di straordinario, nel
bene o nel male, ma dell'uomo, cioè della sua essenza, distaccata dall'incarico
ricoperto o dall'impresa svolta, sappiamo ben poco, perché ciò che conta sono
le azioni che ne decretano la memoria.
L'abilità di
Valentino Rocchi è l'averci rivelato anche un Pandolfo
Collenuccio privato, di averlo svestito dei panni
ufficiali della storia per mostrarci l'uomo, con le sue debolezze, i suoi
patemi d'animo, le sue piccole gioie.
Questa
umanizzazione del personaggio, anziché sminuirlo, tende ad avvicinarlo a noi, a
ricondurlo a quella natura che è propria di tutti, così che è anche possibile
comprendere il comportamento e le azioni che lo hanno reso celebre.
La caducità,
invece di svilirlo, ha finito con il donargli uno spessore del tutto
particolare, che
non potrà non restare impresso nella memoria del lettore, conferendogli così
quell'immortalità dell'uomo salito all'olimpo degli dei.
VALENTINO ROCCHI, nato a
Savignano sul Rubicone, risiede sin dall'infanzia a Pesaro. È socio
corrispondente della Rubiconia Accademia dei Filopatridi di Savignano sul Rubicone.Si
è avvicinato alla narrativa, con libri di ampio respiro e di trame avvincenti,
dopo una vita di intenso lavoro. Ha pubblicato: “Una Storia a Castelvecchio”
(Società editrice Il Ponte Vecchio – Cesena); “L'Eredità di Venanzio” (Guaraldi - Rimini) Vincitore del Premio letterario “Il
Pungitopo” 2001.“Notte all'Hotel La
Guercia” (Argalìa Editore);“Gli uomini di Bluma” (Giraldi Editore) II Classificato al Premio “Palazzo al
Bosco”, 2002;“La saggezza di Toni” (Giraldi
Editore);Esce nell'anno del V centenario della morte di Pandolfo
Collenuccio, uomo di corte e di legge, dalla vita
straordinariamente avventurosa: “Notte all'Hostaria La Guercia”, Pandolfo Collenuccio, uomo di
corte del XV secolo, (Giraldi Editore) ambientato nel
XV secolo, di cui è l'autore è profondo studioso e conoscitore. L'ultima
pubblicazione, prima della presente, è il bellissimo “La Magia del fuoco”. (Agemina)