I piccoli maestri
di Luigi Meneghello
Introduzione di Maria Corti
RCS Libri S.p.a.
Narrativa romanzo
Pagg. 235
ISBN: 9788817010764
Prezzo: € 10,20
Da Libera nos a Malo a I piccoli maestri c'è una frattura che si stenta a comprendere.
L'autobiografia di Meneghello prosegue infatti con il
periodo bellico e in particolare con quello della Resistenza, sulla quale è
imperniato pressoché totalmente il libro.
Non è che ci si trovi davanti a
qualche cosa di scritto grossolanamente, tipo il diario di un partigiano di
modesta cultura, ma è il punto di vista che dovrebbe subire una svolta che però
non si verifica.
Certo, l'aver messo mano a
quest'opera a distanza di tempo ha smussato tensioni, ha spuntato acuti, ma
francamente, se il ricorso a una certa ironia appare sovente misurato, in
alcuni punti travalica i confini della logica, trasformando fatti in avventure
quasi picaresche.
La guerra partigiana, affrontata da
giovani inesperti come un gioco, non riesce a trasmettere le sensazioni di
inevitabili amarezze che la realtà provocherà nell'autore e nei suoi amici.
Il tono volutamente leggero, a tratti
goliardico, non permette infatti di comprendere appieno la maturazione di
questo gruppo di studenti, a loro modo indipendenti e autonomi in un contesto
di un conflitto aspro, sanguinoso, proprio di una guerra civile.
E se è possibile capire la ratio che impone
il ricorso ad azioni nell'ottica di
limitare le quasi certe conseguenze sulla popolazione amica, tuttavia appare
poco comprensibile il discorso della crescita umana e civile di questi
combattenti.
Pur restando una testimonianza
preziosa della guerra per bande nel vicentino, mi sembra che questa volta
qualche cosa non abbia funzionato nell'ingegno narrativo dell'autore e che quel
volere smussare a tutti i costi i contorni dei fatti abbia finito con il
renderli, anziché più reali e veritieri, come doveva essere nelle intenzioni,
degli eventi il cui livello di credibilità viene più volte messo in
discussione.
Non è che manchino pagine e
descrizioni di accadimenti che di per sé sono notoriamente tragici, ma il
raccontarli, alleggerendo troppo la tensione, finisce con lo sminuirli e può
dare un'errata visione di quello che fu la resistenza.
I
piccoli maestri è senz'altro un romanzo minore di Meneghello, anche dal punto di vista stilistico, con una
certa inclinazione all'estetismo quasi fine a se stesso.
Ciò non toglie che meriti di essere
letto, ma certo non ci si può attendere l'esemplare prova di equilibrio di Libera nos a Malo.
Luigi Meneghello (Malo, 16 febbraio 1922 – Thiene, 26 giugno 2007).
Laureato in filosofia all'Università
di Padova, si trasferì nel 1947
in Inghilterra, dove qualche anno più tardi fondò la
cattedra di letteratura italiana presso l'Università di Reading,
dirigendola praticamente fino al 2000, anno in cui ritornò definitivamente in
Italia.
Ha scritto, fra l'altro, Libera nos a Malo (Mondadori, 1963), senz'altro la sua opera
più conosciuta, I piccoli maestri (Mondadori, 1964), Pomo Pero (Mondadori, 1974), Fiori italiani (Mondadori, 1976), Maredè, Maredè (Rizzoli, 1991), Il dispatrio
(Rizzoli, 1993).