Come il canto di una preghiera
di Gloria Venturini
Prefazione di Paolo Santato
EdiGio'
www.edigio.it
Poesia silloge
Pagg. 52
ISBN: 978-88-6205-191-0
Prezzo: € 8,50
E' un libro piccolo
questo, solo 52 pagine con 30 poesie, senza lo svolgimento di una tematica
precisa, si potrebbe quasi definire una raccolta di pensieri sparsi, ma alla
quantità si è voluto privilegiare, giustamente, la qualità.
Non credo che Gloria Venturini scriva solo con la finalità di pubblicare su
carta avorio, ma certamente non le sarà spiaciuta questa sorpresa, frutto della
partecipazione a uno dei tanti concorsi che costellano la sua vita di poetessa,
con risultati quasi sempre assai lusinghieri.
Per l'autrice i versi
sono la naturale conseguenza di uno sfogo che si anima dall'interno e che
perennemente l'accompagna, in una visione quasi onirica dell'esterno, un mondo
a sua dimensione in cui ritrovare se stessa, tenendo unito però il filo che la
lega alla realtà.
Non è comunque una
sognatrice, ma nell'esatta identificazione con la figura di poeta funge da
specchio alla realtà che la circonda, rimandandola, mondata con il suo sentire,
alle pagine su cui si imprime in versi del tutto liberi, ma non per questo
privi di armonia, che anzi è ben presente con toni delicati e aggraziati, senza
imposizioni, quasi sussurri pudicamente rivolti a occhi sconosciuti.
Ognuno viaggia
nel suo mondo
parallelo alla realtà,
coglie i brandelli
di quello che può,
per guardare alla luna
con coraggio,
riflette la propria
luce di stelle
per imitare
il sole che vede.
…………………..
(da Un giorno come tanti).
E anche quando il tema è
tragicamente doloroso e l'enfasi, per quanto trattenuta, potrebbe prendere il
sopravvento, la malinconia sfuma i toni, così che i versi risultano non come
dardi piantati nel cuore, ma come punte di spillo che solleticano l'anima,
inducono all'amara riflessione per poi smorzarsi in una rassegnata
consapevolezza dei limiti dell'uomo.
………..
E tu, vagabondo,
straniero nella tua stessa terra,
scandisci ricordi
di pace lontana…
accarezzato dal vento,
che si solleva in questa oscura notte,
fra le rovine di Bagdad.
(da Sotto il cielo
dell'Iraq).
La sua è una poesia che
si offre con spontaneità, ma non priva di invenzioni letterarie, di riuscite
metafore, di immagini che sanno parlare più di tanti versi e che si srotolano
agli occhi del lettore in fantasmagorie che lo prendono e che lo rendono
partecipe dell'emozione all'origine di questa creatività.
La vita sognò mattini di
luce
e aprì gli occhi a soli infiniti.
Stelle spente approdavano
a porti silenziosi
e scie d'acqua nascondevano
mete e colori di futuro.
La notte si risvegliò,
dipinse di blu ogni tratto di cielo.
La morte s'affannava
sulle rovine dell'uomo,
la luce si scontrava
con i confini imperfetti del buio.
………………
(da Mattini di luce)
Non credo di dover
aggiungere altro, o meglio potrei parlare ancora a lungo di questa silloge e
della sua autrice, ma non riuscirei probabilmente mai a trasmettervi l'emozione
che si prova nel leggere i testi che la compongono, un'emozione rilassante che
gradualmente si accompagna alla serenità.
GLORIA VENTURINI ha ideato e organizzato le sette edizioni del Premio
Internazionale di Poesia e Prosa, “ L'arcobaleno della vita” - Città di
Lendinara, di cui è anche il Presidente del Premio e della giuria. La poetessa
e scrittrice risulta vincitrice in Premi e Concorsi Letterari Nazionali ed
Internazionali, con poesie e con testi
narrativi editi e inediti.