La
dismisura immaginata
di Carlo Bordoni
Presentazione di Romolo Runcini
Edizioni Solfanelli
www.edizionisolfanelli.it
Saggistica letteraria
Pagg. 96
ISBN: 978-88-89756-46-1
Prezzo: € 8,00
Per molti è uno
sconosciuto, ma è il destino di quasi tutti i precursori e a buon diritto Ernst
Theodor Amadeus Hoffmann lo è stato.
Questo geniale ed
eclettico tedesco (Konigsberg, 24 gennaio 1776 –
Berlino, 25 giugno 1822), oltre a essere stato pittore, compositore, giurista,
fu anche uno scrittore, anzi uno dei massimi esponenti di quel movimento
artistico, culturale e letterario conosciuto come Sturm
und Drang e più universalmente noto, dopo la sua diffusione in tutta l'Europa,
come Romanticismo.
La sua visione della
realtà finiva letterariamente per essere trasfigurata, in una sorta di
esperienza onirica, che finiva con il dar vita, di volta, a prose surreali,
fantastiche o grottesche, non di rado in una sovrapposizione di grande effetto.
Vissuto a cavallo di due
secoli, in cui storicamente prima avveniva il grande evento della rivoluzione
francese e poi la fase grottesca della restaurazione, un'epoca in cui i
fondamenti dell'illuminismo finivano con lo sgretolarsi di fronte all'avanzata
dell'industrialismo, in questi passaggi Hoffmann
riuscì meglio a interpretare l'angoscia, i timori, le speranze di un uomo del
suo tempo.
Specchio di se stesso, le
sue opere, avveniristiche per l'epoca, finiscono con il tratteggiare una
condizione umana dove mistero, realtà e irrealtà, timori latenti e fughe del
pensiero si intrecciano, dando vita a spunti che poi saranno ripresi da autori
successivi.
Carlo Bordoni, lui stesso
autore di narrativa fantastica (il recente Il
cuoco di Mussolini, una raffinata e verosimile ucronia),
nonché studioso del genere, ha voluto rendere omaggio all'illustre
progenitore tedesco con un saggio intitolato La dismisura immaginata – Hoffmann e la
letteratura fantastica, un'attenta analisi storico-letteraria della
produzione di Hoffmann, con un'interpretazione,
condivisibile, di motivazioni, di cause, di effetti e di connessioni del
pensiero e dello spirito creativo che giustamente fanno di questo scrittore,
vissuto peraltro brevemente, un capostipite di quel genere, da cui poi tanti
hanno attinto con risultati forse anche più esaltanti, un genere che ancor oggi
sembra essere fra i preferiti e che in una fase di recessione economica ed
etica finisce con l'assumere una rilevanza tutta particolare, raccogliendo
pulsioni e timori di un presente nell'ottica del futuro.
Preceduto da
un'esauriente presentazione di Romolo Runcini il
saggio di Bordoni ha il pregio, per niente trascurabile, di offrire una visione
completa, perfino sotto il punto di vista psicologico, in poche pagine e, quel
che più conta, in modo accessibile anche a chi per la prima volta si accosta
alle origini del fantastico.
Carlo Bordoni (Carrara, 1946) è docente di Sociologia dei processi culturali e
comunicativi all'Università di Firenze.
Ha insegnato all'Istituto Universitario
Orientale di Napoli e allo IULM di Milano. È stato direttore dell'Accademia di
Belle Arti di Carrara dal 1990 al 2003.
Tra le sue pubblicazioni:
La paura il mistero l'orrore dal
romanzo gotico a Stephen King (Solfanelli,
1989), Il romanzo di consumo (Liguori,
1993), Conversazioni sul vampiro (Neopoiesis,
1995), Stephen King
(Liguori, 2002), Linee
d'ombra (Pellegrini, 2004), Introduzione alla sociologia dell'arte (Liguori, 2005), Le scarpe di Heidegger (Solfanelli, 2005), Il testo
complesso (Clueb,
2005), Società digitali (Liguori,
2007), Libera multitudo. La de massificazione in una società senza
classi (Franco Angeli, 2008), La dismisura immaginata. Hoffmann
e la letteratura fantastica (Solfanelli,
2009).
Dirige la collana di saggistica Micromegas per le Edizioni Solfanelli. Collabora
alle riviste “Il Ponte, “L'Indice dei Libri”, “Labirinti del Fantastico”.
Ha scritto i romanzi In nome del
padre (Baroni, 2001), Istanbul Bound (Tabula Fati, 2007), Il cuoco di Mussolini (Bietti, 2008).
Renzo
Montagnoli