Il barone rampante
di Italo Calvino
Presentazione dell'autore
Arnoldo Mondadori Editore
Collana Oscar
Narrativa romanzo
Pagg. 264
ISBN: 9788804370857
Prezzo: € 9,00
Italo Calvino, per
completezza Italo Giovanni Calvino Mameli, è stato senza ombra di dubbio un
intellettuale di notevole impegno politico, civile e culturale. Autore
eclettico, che sapeva spaziare dalla saggistica al racconto e infine al
romanzo, è stato ed è ancora un preciso punto di riferimento per la sua
attività di sperimentazione letteraria, oltre a essere considerato uno dei più
importanti autori del genere fantastico. Lo spirito anarchico, di cui era
permeato, si rifletterà anche nelle vicissitudini politiche, ma soprattutto in
quell'andare controcorrente nella narrativa, con una sua particolare
interpretazione del fantastico, che tende a evidenziare un aspetto onirico, la
concretizzazione, sia a pure a livello di scrittura, di un sogno permanente di
libertà assoluta e in ciò di ampio anticonformismo.
E' questa una produzione
di grande valore che comprende, fra l'altro, Il barone rampante, opera ambientata in un immaginario paese della
riviera ligure, Ombrosa e connotata dalla vicenda del primogenito del barone Arminio Piovasco di Rondò, Cosimo, che ancora fanciullo, a
seguito di un litigio avvenuto il 15 giugno 1767, decide di punto in bianco di
andare a vivere sugli alberi. La storia
è narrata dal fratello minore Biagio che invece preferisce restarsene nella
casa patrizia, pur invidiando la scelta di campo di Cosimo.
Detta così può sembrare
la vicenda dello scemo di paese o di un fenomeno da baraccone, ma la figura di
questo arboricolo si staglia netta in una serie di personaggi godibilissimi,
vere e proprie caricature, e in un intreccio di fatti che gradualmente
finiscono per il coinvolgere il lettore, al punto di desiderare di poter godere
della stessa immensa libertà.
Cosimo è per alcuni un
originale, per altri un pazzo, ma in effetti
rappresenta la massima aspirazione per una vita slegata dalle consuetudini, da
qualsiasi cerimoniale e scevra da leggi e laccioli, tranne quelli della natura.
Non è improbabile, anzi
penso sia più che possibile che l'arboricolo sia l'alter ego di Calvino stesso.
Del resto, il personaggio presenta comuni caratteristiche,
quali quelle di essere un intellettuale e di battersi in favore della povera
gente, che lo capisce infatti, al punto che, divenuto vecchio e malato, lo
assiste amorevolmente, sempre senza che lui, da quando salì sugli alberi quella
prima volta, debba mettere i piedi per terra.
Questo desiderio di
elevarsi dal mondo, di essere solo e unicamente padrone di se stesso, trova poi
una geniale conclusione nella sua dipartita, una toccante ascesa in cielo.
Il barone rampante è sicuramente un romanzo
di grande valore e ne consiglio vivamente la lettura.
Italo
Calvino (Santiago de Las Vegas,
15 ottobre 1923 – Siena, 19 settembre 1985).
Ha scritto numerosi testi
di narrativa, fra i quali:
Il sentiero dei nidi di
ragno (1947), Ultimo viene il corvo (1949), Il visconte dimezzato (1952), Fiabe
italiane (1956), Il barone rampante (1957), Il cavaliere inesistente (1959), Marcovaldo ovvero Le stagioni in città (1963), La giornata
di uno scrutatore (1963), Il castello dei destini incrociati (1969), Le città
invisibili (1972).
Renzo
Montagnoli