Un ordinato groviglio
di Piera Maria Chessa
Prefazione di Maria Paola Sambusseti
Postfazione di Anna Maria Capraro
Edizioni Il Filo
www.ilfiloonline.it
Poesia silloge
Pagg. 77
ISBN: 9788861858190
Prezzo: € 12,00
Il verso poetico può
essere un mezzo per rappresentare la visione personale della vita in un
approccio di carattere filosofico e allora la lettura, se pur appagante,
diviene complessa.
Ma ci sono anche poesie
di diversa natura, dove è la parola stessa che è “poesia”, che serve a
descrivere situazioni all'apparenza di normale quotidianità e che per l'autore
rappresentano stati emotivi che danno luogo a riflessioni.
Sono, queste,
composizioni più semplici, più accessibili, ma non per questo meno valide e che
alla fine consentono una lettura egualmente appagante e coinvolgente.
E' il caso di Un ordinato groviglio, di Piera Maria Chessa, un librettino che procede per temi, ognuno dei quali corrisponde a situazioni ben precise e definite.
Si passa così da quell'atmosfera intima, quasi ovattata di Nei silenzi della casa (Abbandonano
i rami / le foglie secche del mio giardino. / Cadono leggere scricchiolando /
sulla terra bagnata, / coprendo l'erba lucente di rugiada. /…) alle
osservazioni attente, memorizzate di Per
le strade ( Firenze la ricordo /
dall'alto dei colli di Fiesole, / distesa sotto il mio sguardo ammirato. /
Sentivo di possederla, / mi sentivo posseduta / in quel groviglio ordinato / di
case e viali. /…).
C'è anche spazio per i Ritratti di comuni figure che
accompagnano la nostra vita (Ti osservo,
bambino, / chino sul foglio nel quale scrivi. / Mi colpisce il tuo incarnato
chiaro, / levigato, i lineamenti puri, / la tua riservatezza. / …) e poiché
la vita ci racchiude quasi sempre fra pareti invisibili ecco allora Il prigioniero (Il prigioniero cammina lento / nella cella / ascoltando la pioggia che
batte / sul vetro opaco del lucernario. /…).
Tutto ciò che è
esistenza, un viaggio in corso con le sue tappe, i suoi avvenimenti, i ricordi,
le pene rientrano negli svolgimenti della poetessa e fra questi c'è anche La certezza del dolore (L'auto è in sosta, / una donna straniera
tende / la sua mano. / Un intreccio di sguardi / e la muta richiesta / di
aiuto. /…), né poteva mancare la memoria di chi non c'è più o di fatti
irripetibili che ritroviamo ne Il quaderno delle assenze (…/
Non ci sei / ma il tuo ricordo mi accompagna, / anticipa i passi / preparando
la via sulla quale cammino.).
La vita è un inevitabile
intreccio di eventi, di persone, di sensazioni, di emozioni, un disordinato
groviglio della mente che Piera Maria Chessa con
questa silloge ha sistemato, mettendo ordine in quel caos che è il nostro
passato, un indispensabile riassetto per poter proseguire.
La lettura di questo
libro è senz'altro consigliabile.
Piera
Maria Chessa è nata a Pattada (SS) il 13 giugno del 1949. Si è laureata in
Pedagogia nel 1975 presso la Facoltà di Magistero dell'Università di Sassari.
Vive e insegna a Oristano. E' socia dell'Associazione Culturale pARTIcORali della sua città ed è curatrice del blog www.imuliniavento.splinder.com.
Ha partecipato a numerosi
concorsi letterari ottenendo premi e segnalazioni di merito, e alcuni suoi
componimenti sono ricompresi in antologie.