Dal
codice al libro stampato
di Gaspare Armato e Alessio Miglietta
Prefazione degli autori
Copertina di Catalina Alvarez
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Saggistica storica
Pagg. 296
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Libro a copertina
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Il libro della storia del libro, così
potrebbe essere definito questo volume di ben 296 pagine, frutto del lavoro di
due ricercatori come Gaspare Armato e Alessio Miglietta.
Siamo talmente abituati a usare questi oggetti di carta stampata che
non ci chiediamo quale sia stata la loro origine; nasciamo, andiamo a scuola e
sono lì a portata di mano, entriamo in una libreria o in una biblioteca e in
migliaia sembrano osservarci dalle loro copertine colorate.
Per noi, in forza dell'abitudine, è come se i libri fossero sempre
esistiti nelle caratteristiche attuali, ma non è così e la storia di questo
indispensabile strumento di cultura è lunga tanti anni, anzi moltissimi secoli
ed è ancora lungi dall'essere conclusa.
Non nascondo che, preso in mano questo volume, ho avuto il timore
di trovarmi alle prese con una prosa scarna, fatta di date, di annotazioni
tecniche, da una miriade di glosse, insomma la mia preoccupazione era di
imbattermi in qualche cosa di buon interesse storico, ma tediosa da leggere,
per non dire soporifera.
E invece non è stato così, perché l'intento divulgativo dei due
autori è stato supportato da mani leggere; infatti, pur non tralasciando gli
elementi essenziali, Armato e Miglietta hanno saputo
esporre in modo accattivante, in una sorta quasi di romanzo storico.
E' un libro che non solo si lascia leggere, ma che invoglia a
essere letto per le notizie che rivela, per le curiosità che suscita e per le
risposte che riesce a dare a queste curiosità.
Se pensiamo che per centinaia di anni lo scibile umano è stato trascritto su scomodi rotoli di papiro, già il
passaggio al codice, cioè a fogli di pergamena scritti ovviamente a mano sul
recto e sul verso, e racchiusi da due copertine, nell'antichità rappresentò una
conquista quasi mirabolante e diede luogo, nell'ambito della cristianità, a
quell'attività di copiatura dei monaci benedettini, di cui in qualche museo
abbiamo prova. Pensate a un uomo chino tutto il giorno sul suo tavolo intento a
ricopiare un altro scritto, un lavoro monotono, che non di rado dava luogo a
errori o induceva l'amanuense, soprattutto se non comprendeva bene il concetto,
a interpretazioni del tutto personali, sì da farlo diventare quasi un coautore.
Erano soprattutto i testi sacri oggetto di questo lavoro, ma non
mancavano, per fortuna, anche le opere dei grandi autori latini. La produzione
di questi libri era necessariamente limitata per il tempo occorrente a
predisporli, per il loro prezzo esorbitante, che lievitava a somme astronomiche
se le pagine erano abbellite da miniature, e per il fatto che nel primo
medioevo l'analfabetismo era la caratteristica dominante di una popolazione che
vedeva interessati alla lettura solo il clero, i nobili di più alto livello e
pochi altri notabili.
Ma la svolta decisiva, la scoperta che rivoluzionerà il libro sarà
nel XV Secolo frutto di Gutenberg, inventore della stampa a caratteri mobili.
Grazie a lui si poterono realizzare in breve tempo moltissime copie di ogni
libro, facendone anche scendere così i costi e rendendo le opere accessibili a
una popolazione che gradualmente, soprattutto grazie alla presenza di un ceto
medio, come la borghesia, era volta a una progressiva alfabetizzazione.
L'analisi storica dei due autori non trascura anche le
problematiche introdotte dal libro, usato come strumento di propaganda, vessato
dai potenti qualora di spirito libertario o rivoluzionario, oggetto di censura,
bruciato nei roghi come una strega.
Ma quale sarà il futuro di questo nostro compagno fedele di notti
insonni o di giornate di riposo in spiaggia?
A questa previsione è dedicato l'ultimo capitolo intitolato “Verso
un prodotto immateriale”. E del resto, nemmeno a farlo apposta, di questo libro
esiste una versione cartacea e un'altra elettronica.
Personalmente preferisco sfogliare le pagine, aspirare il profumo
della carta, mettere le orecchiette come segnalibro, magari scrivere a lato
delle note in matita. Sono forse vecchio e antiquato, sono forse un retrogrado
o un irriducibile?
No, semplicemente sono un uomo del secolo trascorso, che, pur
usufruendo delle notevoli innovazioni tecnologiche, ha memoria del suo passato,
a quegli anni giovanili cresciuti fra carta e penna a cui ancor oggi guarda con
immutata commozione.
Dal codice al libro
stampato è in effetti una memoria storica, un viaggio a ritroso per
comprendere il presente e pensare al futuro.
Vi si può ritrovare un po' di noi stessi, perché questo libro della storia del libro ripercorre
con noi tutte le tappe di questo indispensabile strumento di diffusione della
cultura.
Assolutamente imperdibile.
Gaspare Armato abita a Pistoia. Si dedica a divulgare
la Storia moderna tramite il suo blog: www.babilonia61.com
Fra le sue pubblicazioni ricordiamo: 41
mesi di guerra (1984), Passeggiando per la Storia (2007), Appunti della Storia
(2008), La Storia nell'Arte (2009).
Alessio Miglietta è
medievista, storico della scienza e autore di testi narrativi. Scrive su vari
blog a carattere divulgativo.
Fra le sue pubblicazioni ricordiamo: Vautrin, il libro (2007), Inganni (2008), Il quarto
moschettiere (2009).
Renzo
Montagnoli