Candido
ovvero Un sogno fatto in Sicilia
di Leonardo Sciascia
Adelphi Edizioni
Collana Gli Adelphi
Narrativa romanzo
Pagg. 133
ISBN: 9788845919619
Prezzo: € 9,00
Nel Candido di Voltaire il suo educatore Pangloss
gli rammenta che
“questo mondo è l'ottimo dei mondi
possibili”, nonostante tutto aggiungo io.
E secondo Montesquieu, “un'opera originale ne fa nascere quasi
sempre cinque o seicento altre, queste servendosi della prima all'incirca come
i geometri si servono delle loro formule” .
In questo modo Leonardo Sciascia trae spunto dal romanzo
filosofico di Voltaire per scriverne uno lui stesso, a cui dà come nome Candido
ovvero Un sogno fatto in Sicilia.
In ogni caso, da un autore dotato di forte personalità come
Sciascia è lecito attendersi qualche cosa di ampiamente diverso dall'opera
letteraria che l'ha ispirato e infatti questa è solo
il punto di partenza, la scintilla creativa che dà origine a un incendio
culturale di grande portata.
La vicenda di Candido Munafò, nato nel 1943 in una grotta
siciliana mentre gli americani stanno sbarcando, è la storia di un vero e
proprio eretico, di un individuo la cui rettitudine è talmente connaturata da
respingere ogni compromesso, da rifiutare qualsiasi forma di ipocrisia, al
punto di risultare dirompente non solo per l'assetto familiare, ma anche per
quello sociale.
E' talmente diverso, talmente cristallino e alieno dal più piccolo
gioco d'interesse da costituire una vera e propria mina vagante che dove passa
lascia il segno, una sorta di morbo di cui una società imbastardita da
connivenze, interessi particolari e lotte di potere ha più che un vero e
proprio timore, ha il terrore, tanto da considerarlo un mostro.
Ma Candido non esisterebbe se non ci fosse la presenza di un uomo
tormentato da tale situazione, che è cosciente dei difetti macroscopici della
società, ma che è costretto ad accettarli, quasi che questo mondo fosse il
migliore di quelli possibili. E' il suo istitutore, Don Antonio Lepanto, prete
che verrà espulso, verrà insomma spretato, e che per forza di cose deve
approdare a un'altra chiesa, cioè il Partito Comunista, dove, pur accorgendosi
di tutte le contraddizioni nefaste, rimarrà, perché al di fuori di questa
struttura per lui non c'è salvezza.
Candido è talmente immune da secoli di irreggimentazione
dell'umanità che non è comunista ideologicamente, bensì naturalmente, tanto che
non concepisce che possa esistere la proprietà e lui stesso, che per eredità di
terreni ne ha tanti, cerca in tutti i modi di liberarsene per darli ai contadini,
proposito che, avanzato nella sede del partito comunista, viene prontamente ostacolato.
Il ragazzo, ormai maggiorenne, finirà per abbandonare le ideologie
strutturate e burocratizzate dall'uomo per tornare all'aspirazione naturale,
all'anarchia.
Questa sarà una strada non breve, con una meta irraggiungibile, ma
lui, lasciata prima la Sicilia e poi il Piemonte, oltrepassa le Alpi e va nella
città della rivoluzione, dove tutto è possibile, anche coltivare la speranza.
Sarà così che a Parigi incontrerà la madre che in pratica non
vedeva da quando era infante e che vorrebbe portarlo con sé in America, dove
vive da tanto tempo.
Candido Munafò,
però, declina e le risponde: “ Qui si sente che qualcosa sta per finire e
qualcosa sta per cominciare: mi piace vedere quel che deve finire “ e Don
Antonio Lepanto, che è presente, conferma “Hai ragione, è vero: qui si sente
che qualcosa sta per finire, ed è bello …Da noi non finisce niente, non finisce
mai niente….”.
Di tutti i romanzi di Sciascia questo è senz'altro quello che
preferisco, sincero, a tratti anche commovente, per
nulla greve, ha la magia di un sogno, appunto di un sogno fatto in Sicilia.
Leonardo
Sciascia (Racalmuto, 8 gennaio 1921 –
Palermo, 20 novembre 1989). E' stato autore di saggi e romanzi, fra cui: Il giorno della civetta (Einaudi, 1961),
A ciascuno il suo (Einaudi, 1966), Il contesto (Einaudi, 1971), Todo modo (Einaudi, 1974), La
scomparsa di Majorana (Einaudi, 1975), I pugnalatori (Einaudi, 1976), Candido, ovvero Un sogno fatto in Sicilia
(Einaudi, 1977), Il cavaliere e la morte
(Adelphi, 1988), Una storia semplice
(Adelphi, 1989).
Renzo
Montagnoli