Il cavaliere
inesistente
di Italo Calvino
Presentazione dell'autore
Arnoldo Mondadori Editore
Narrativa romanzo
Pagg. 127
ISBN: 9788804482024
Prezzo: € 8,50
Questo romanzo, unitamente al Barone rampante e al Visconte dimezzato, fa parte della
cosiddetta Trilogia degli antenati,
una specie di albero genealogico dei nostri progenitori.
Se per gli altri due l'autore ritornava poco indietro nel tempo,
per questo invece va a ritroso di molti secoli per approdare all'epoca di Carlo
Magno e dei suoi famosi paladini.
E' forse superfluo che evidenzi che il Medioevo raccontato è ben
lungi da qualsiasi verosimiglianza storica, un periodo quasi sospeso nell'arco
della fantasia, tipico dei poemi cavallereschi, più simili a saghe che a realtà
romanzate.
In questo contesto la creatività di Italo Calvino raggiunge
livelli straordinari,
dando luogo a un'opera che mescola sapientemente la fantasia con la satira,
proiettando il lettore ad effettuare, quasi inconsapevolmente, dei paragoni fra
le vicende narrate e certi fenomeni di costume attuali.
Credo che sia impossibile non pensare di fare un accostamento fra
un cavaliere inesistente, rappresentato solo da un'armatura che si muove, che
combatte e che parla, con la crescente spersonalizzazione dell'uomo odierno,
con quell'ansia continua di omologazione che di fatto
lo rende schiavo di un'immagine non sua. Anche ora ci sono armature, automobili
che rinserrano le persone e che finiscono per rappresentare solo l'emblema di
una società votata all'annullamento dell'identità.
Ci sono poi altri elementi ed episodi che mi inducono a ritenere
che Calvino, parlando in quel modo di un'epoca passata, volesse in effetti far comprendere che anche oggi nulla è cambiato.
Per esempio, il raduno mistico dei Cavalieri del Graal, che
camminano come sonnambuli, mi ricorda tanto certe cerimonie delle numerose
sette religiose tipiche del nostro tempo.
Se Agilulfo è il cavaliere inesistente,
che non c'è infatti, ma sa di esserci, straordinaria è
la figura del suo scudiero Gurdulù, che pur essendo
non lo sa, vero e proprio esempio di un ominide agli albori dell'umanità, non
ancora in grado di prendere coscienza del suo ruolo, come del resto non pochi
nostri simili che attualmente, rinnegano se stessi, per essere quello che non
sono.
Che dire poi di Bradamante, la
bellissima guerriera, stretta nella sua armatura? Non possono non venir in
mente le donne della società contemporanea, consapevoli della loro parità con
l'uomo, disposte a combattere per realizzarsi, ma che mantengono quell'innata
tenerezza e femminilità che l'amore fa riemergere prepotentemente.
Di fronte a queste osservazioni si potrebbe pensare che il romanzo
di Calvino risulti di difficile lettura e invece è tutto il contrario, con una
serie incredibile di trovate, di personaggi, di vicende che avvincono, spesso
dando anche luogo a risate, pur se il suo fine più concreto si raggiunge quando
ci accorgiamo di sorridere, perché finiamo con il ritrovarci negli impietosi
paragoni, e allora è d'obbligo mostrare verso di noi un velo di pietà per una recuperata
misura della nostra esatta dimensione.
Il cavaliere inesistente è un'opera di grande valore, un libro
che non dovrebbe mai mancare fra quelli che teniamo nella nostra biblioteca, e
quindi mi sembra più che logico raccomandarne la lettura.
Italo
Calvino (Santiago de Las Vegas, 15 ottobre 1923 – Siena, 19
settembre 1985).
Ha scritto numerosi testi di narrativa, fra i quali:
Il sentiero dei nidi di ragno (1947), Ultimo viene il corvo
(1949), Il visconte dimezzato (1952), Fiabe italiane (1956), Il barone rampante
(1957), Il cavaliere inesistente (1959), Marcovaldo
ovvero Le stagioni in città (1963), La giornata di uno scrutatore (1963), Il
castello dei destini incrociati (1969), Le città invisibili (1972).
Renzo
Montagnoli