Colloqui con Hitler.
Le confidenze esoteriche del Führer e i suoi piani per la conquista
del mondo
di Hermann Rauschning
Traduzione di Anna Maria Baiocco
Edizioni Tre Editori
www.treditori.com
Pagg. 280
ISBN 9788886755009
Prezzo € 14,50
“La coscienza è
un'invenzione degli ebrei. E' come la circoncisione, una mutilazione dell'uomo.”
“Noi poniamo termine al
cammino sbagliato imboccato dall'umanità.”
“Non esiste la verità, né in
senso morale né in senso scientifico.”
Sono alcune delle massime che Hitler produceva a getto continuo,
lapidarie, incontrastabili a meno che il loro creatore le facesse decadere con
altre, una filosofia – ma il termine è esagerato – spicciola, frutto non tanto
di un complesso processo di pensiero, quanto di improvvisazioni o di
folgorazioni di cui tanto amava compiacersi.
Hermann Rauschning, membro del partito
nazionalsocialista e capo del governo della Città libera di Danzica nel
1933-34, ebbe, per gli incarichi ricoperti, l'opportunità di colloquiare
sovente con Hitler e annotò questi dialoghi, per poi riprenderli, una volta
rotto con il nazismo e riparato all'estero, e scrivere un libro che fu
pubblicato per la prima volta in Francia nel 1939. Per quanto ovvio, l'opera fu
proibita nei paesi dell'Asse.
Pur con le riserve che possono derivare dal fatto che questi
incontri con il Fuhrer avevano un carattere per lo più privato e che quindi non
è possibile un riscontro diretto con quanto scritto, l'opera in sé costituisce
un ulteriore prezioso tassello nella ricostruzione della figura del piccolo
caporale austriaco.
Non è un caso se ho ricordato l'esperienza militare di Adolf
Hitler, perché fa parte della sua vita, qui non raccontata, prima di diventare
fondatore del grande Reich. Militare di truppa, pittore di trascurabili
qualità, una famiglia di modeste condizioni, con il peso di un padre nato
illegittimo e con ascendenti probabilmente di razza ebraica, insomma Hitler non
aveva molto di che esser contento per i suoi trascorsi e probabilmente un
desiderio di riscatto, del tutto legittimo in verità, lo portò a cercare di
raggiungere una posizione preminente. Tuttavia questo non spiega a sufficienza
l'ascesa di un uomo dallo smisurato senso di onnipotenza e dalla latente
profonda frustrazione, sempre pronta a esplodere, nell'eterno contrasto fra
insoddisfazione e autoconvincimento della propria
presunta grandezza.
Il libro, oltre a ricostruire la continua evoluzione delle teorie
naziste, è una fonte valida per comprendere questo contrasto caratteriale,
fatto di momenti di estasi e di altri di abbattimento, che portano a
evidenziare un quadro clinico di notevole complessità comprendente due distinte
personalità del tutto inconciliabili.
L'istruzione di Hitler è modesta, quello che apprende gli deriva
da “un fai da te”, che finisce con il diventare in una
mente così folle l'unica verità. E se non bastasse deve cercare una
giustificazione per la sua investitura di guida della nuova umanità, in una
confusione di approssimativi concetti religiosi e di vagheggiamenti esoterici,
questi ultimi frutto delle idee propugnate dalla Società di Thule
(cfr. dello stesso editore Il viaggiatore
di Agartha).
In una ridda di controsensi, inevitabili in un continuo
sdoppiamento della personalità, fra alti esaltanti e bassi paurosi, possiamo
così leggere l'evolversi della scalata al potere di Adolf Hitler e i prodromi
di quello che avverrà da lì a pochi anni: una guerra mondiale sanguinosa,
l'olocausto, l'eliminazione di milioni di cittadini sovietici, la distruzione della
Germania, la fine del Fuhrer a Berlino nel bunker della cancelleria. Tutte
queste sciagure sono facilmente prevedibili se si leggono con attenzione questi
colloqui, più che altro monologhi del dittatore, perché è evidente, non è
nemmeno nascosta la vocazione nichilista a un crepuscolo non tanto di dei, ma di folli e illusi superuomini.
La lettura, appassionante, è senz'altro raccomandabile.
Hermann Rauschning (7 agosto
1887 – 8 febbraio 1982).
E' stato un conservatore e reazionario,
membro del partito nazista, capo del governo della Città Libera di Danzica dal
1933 al 1934, anno in cui, non più convinto dall'ideologia, si rifugiò dapprima
in Inghilterra e poi negli Stati Uniti. Scrisse Colloqui con Hitler, pubblicato
per la prima volta in Francia nel 1939 e poi nell'originale in tedesco dalla Europa Verlag di Zurigo. In
Italia venne stampato, clandestinamente, nel 1944, nella traduzione dal
francese.
Altre pubblicazioni:
La Rivoluzione del Nichilismo (1939), Make and Break With the
Nazis (1941), The
Conservative Revolution (1941), The Redemption of Democracy, the Coming of the
Atlantic Empire (1941), The Beast from the Abyss (1941), Men of Chaos (1942),
Makers of Destruction - Meetings and Talks in Revolutionary Germany (1942),
Time of Delirium (1946).
Renzo Montagnoli