La
principessa di ghiaccio
di Camilla Läckberg
Traduzione
di Laura Cangemi
Marsilio
Editori
www.marsilioeditori.it
Collana
Farfalle / I GIALLI
Narrativa
romanzo
Pagg.
464
ISBN
978-88-317-9957-7
Prezzo € 18,50
Occorre premettere che ho sempre diffidato dei best sellers, libri in genere di piacevole svago, ma di modeste
qualità letterarie, tranne rari casi. Così, quando ho preso in mano La
principessa di ghiaccio, oggetto di una notevole campagna
pubblicitaria, ero un po' scettico, immaginando il solito romanzo giallo, dal
meccanismo ben oliato, magari di gradevole lettura, ma privo di spunti che
potessero andare oltre il genere. Tuttavia, già dalle prime pagine, ho dovuto
ricredermi , riscontrando che l'aspetto investigativo
volto alla ricerca del colpevole o dei colpevoli di un delitto è quasi
marginale, costituendo l'ossatura intorno alla quale costruire uno spaccato
della società svedese. La morte violenta di una giovane e bella donna,
Alexandra Carlgren, avvenuta a Fjällbacka,
un tempo piccolo paese di pescatori, trasformatosi successivamente in ridente
località turistica, innesca una serie di reazioni e mette a nudo le pecche di una società che,
per abitudine, consideriamo assai più progredita della nostra.
Mano a mano che procedono le indagini, a cui partecipa attivamente
anche Erica Falck, scrittrice di biografie e alla ricerca di dare una svolta
alla sua vita ormai avviata a un destino da nubile, si scopre la tipica
mentalità gretta di un piccolo borgo, in cui la maldicenza sembra imperare,
nonostante i tempi moderni in cui svolge la storia.
Non è tuttavia solo una questione di mentalità ristretta, ove ciò
che conta è l'apparenza oltre ogni logica, ma anche di una chiara invalicabile
separazione fra le classi sociali, in cui una borghesia ricca cristallizza il
suo mondo, rendendolo inaccessibile agli altri.
E' una visione della società svedese che stupisce, pur se
indubbiamente veritiera, e che lascia molto a pensare sulle nostre convinzioni
di un popolo molto più evoluto e libero del nostro. Anche per quanto concerne
l'aspetto sessuale appare in netto contrasto con quanto abbiamo sempre pensato
degli svedesi, al punto che perfino una violenza subita diventa motivo di
vergogna per i familiari della vittima, quando addirittura non viene usata per
tornaconti meramente economici.
Scopriamo così cosa c'è dietro la facciata, un mondo fatto di
silenzi, di urla mute di chi subisce senza poter reagire, di come con il denaro
si compri tutto, anche la dignità e la vita delle persone.
Camilla Läckberg
non si dimostra per nulla tenera nei confronti dei suoi connazionali, additando
invece come elementi positivi uomini e donne che cercano di condurre la loro
esistenza nel pieno rispetto di sé e degli altri, fieri di essere quello che
sono e che della loro umiltà fanno una ragione d'orgoglio, mai disponibili a
scendere a compromessi, alla ricerca continua della verità, anche la più
scomoda.
Pagina dopo pagina incontreremo
personaggi che non possono che destare simpatia, oppure altri che finiremo con
il detestare, nonostante le apparenze, in un intreccio che si fa sempre più
fitto, una matassa di nodi intricati che si scioglierà solo alla fine, con
l'inevitabile scoperta del colpevole nei confronti del quale non potremo che provare
un autentico senso di pietà, in quanto anche lui vittima della sua condizione
sociale.
Scritto benissimo, mai greve, con
un'attenta e precisa caratterizzazione dei ruoli, La principessa di ghiaccio è uno dei pochi best seller di
elevata qualità letteraria.
Camilla Läckberg (1974), prima di diventare una delle più celebri e vendute
autrici di polizieschi della Svezia, ha lavorato per
diversi anni nel marketing. Oggi, madre di due figli, vive a Stoccolma dove
continua a scrivere la sua fortunata serie tradotta in ventisette
paesi, che ha venduto finora nel mondo più di sei milioni di copie. Da
questo primo episodio della serie, vincitore in Francia del Grand
Prix de Littérature Policière, sarà realizzato un film.
Renzo
Montagnoli