Il Vampiro
La storia segreta di Lord Byron
di Tom Holland
Tre Editori
www.treditori.com
Narrativa romanzo
Pagg. 378
ISBN 9788886755597
Prezzo € 18,00
Poeta e vampiro
George Gordon Noel Byron nasce a Londra
il 22 gennaio 1788 e muore di meningite a Missolungi
(Grecia) il 19 aprile 1924.
La fama di poeta è contesa con quella di uomo dissoluto, dal
carattere forte, ma accompagnato da una malvagità che
in famiglia non era cosa nuova, visto che un prozio era soprannominato Il malvagio.
Peraltro, come riferisce anche la moglie, la sua cattiveria si
rivolge a chi più ama, pur nella consapevolezza di sbagliare. Si potrebbe dire che
il male che portava dentro era più forte di lui.
Su questa base caratteriale, Tom Holland,
uno storico inglese che normalmente scrive di greci e persiani, ha imbastito un
romanzo della sua vita in cui si ripercorrono tutti gli eventi salienti, ma con
una visione fantastica secondo la quale Lord Byron era un vampiro.
Quest'ipotesi,
per quanto frutto di creatività, trova tuttavia elementi di
ipotesi quanto mai abbondanti, anche se rivenienti da opere letterarie. Il suo
medico personale, John
William Polidori, pubblicò nel 1819 il primo romanzo
di successo sui non morti, intitolato appunto Il vampiro. Nel testo il
protagonista ha il nome inventato di Lord Ruthven, ma descrizioni e vicende sono proprie di Lord Byron.
Inoltre Caroline Lamb, amante del poeta e da questi
poi allontanata, diede alle stampe un'altra opera, intitolata guarda caso, Lord Ruthven, in cui il personaggio principale è
chiaramente il poeta baronetto, descritto in tutte le sue nefandezze al punto
da destare scandalo.
Sulla base di questi scritti e di ricerche effettuate Tom Holland ha elaborato un romanzo senz'altro avvincente,
aderente alla realtà dei fatti (viaggi, amicizie, turpitudini), da cui esce un
Byron straordinariamente vivo, un'incarnazione del potere assoluto del male che
qui lo trasforma in un vampiro dalle infinite facoltà, in pratica un vero e
proprio monarca dei non-morti.
Può far sorridere questa visione, ma non si possono dimenticare il rapporto
incestuoso con la sorellastra, il fascino perverso che esercitava sulle donne e
anche la sua omosessualità, quest'ultima più per un'esigenza cerebrale che
fisica, anche se non disdegnava saltuariamente la compagnia di giovani uomini.
La vita di Byron resta comunque un mistero e come se tutto quanto
a lui attribuito non bastasse occorre ricordare che le sue Memorie, già purgate dallo stesso autore - che al riguardo
scrisse “omettendo tutte le parti davvero pertinenti e importanti, per rispetto
verso i morti, verso i vivi e verso coloro che debbono essere l'una e l'altra
cosa” -, furono poi bruciate dal suo
editore per evitare uno scandalo senza precedenti. Dall'ipotesi che di tali
memorie esistesse una copia prende avvio il romanzo di Holland
con la ricerca del manoscritto da parte di Rebecca, una sua discendente, e così
finisce con l'imbattersi nelle stesso avo, il quale
racconterà la vera storia della sua vita.
La scrittura fluida, una tensione costante che a tratti si
accentua, i rapporti con personaggi realmente vissuti, come il poeta Percy Shelley e la sua compagna Mary, la sorellastra di
quest'ultima Claire Clairmont, una delle sue numerose
amanti, da cui ebbe una figlia, Allegra, strappata alla madre e morta
giovanissima in convento, la descrizione di un mondo quasi in disfacimento, la
presenza di pagine di chiara ispirazione poetica sono tutti fattori che,
sapientemente accostati, tengono avvinto il lettore, scosso
ogni tanto da sottili brividi quando il male appare in tutta la sua
cieca potenza.
Ne esce in ogni caso una figura di Byron grandiosa e tremendamente
negativa al tempo stesso, animata dalla molla della vanità di raggiungere e
dimostrare l'onnipotenza. Sì, perché un tipo come il baronetto non si
accontentava di essere un vampiro, ma doveva essere sopra tutti, una specie di
Supervampiro. In proposito ricorderò sempre quella parte del racconto in cui
Byron descrive la sua visita al luogo in cui avvenne la battaglia di Waterloo,
con il terreno impregnato del sangue dei caduti che inizia a ribollire e con
gli eserciti dei deceduti che escono dalle zolle, acclamando in lui il loro imperatore.
Da leggere, senza ombra di dubbio, perché è un gran bel romanzo.
Tom Holland è autore di romanzi e saggi storici
che hanno vinto importanti premi. Ha adattato Omero, Tucidite, Erodoto e Virgilio per la radio della BBC.
Vive a Londra con la moglie e le due figlie.
Renzo Montagnoli