Muti e Fuggenti
Poesie in amore al mondo e
alle sue creature
di Anna Amadori Lizzeri
Prefazione dell'autrice
Edizioni Il Foglio Letterario
www.ilfoglioletterario.it
Collana Poesia
Pagg. 40
ISBN 9788876062766
Prezzo € 8,00
Già nella sua precedente silloge “Poesie per ricordare” (La
riflessione, 2008) Anna Amadori aveva trattato dei tre temi cardinali di ogni
esistenza, con l'amore che è tormento e passione, con le grandi domande senza
risposte certe concernenti la vita e con l'inevitabile conclusione della
stessa, quella morte che tutti ci accoglie, quasi beffarda per la nostra
incoscienza e alterigia che ci può indurre ad esserle superiori.
In questa nuova raccolta ritornano questi temi, ma con una visuale
diversa, quasi un'analisi dei risultati dell'evoluzione della specie, di questi
minuscoli esseri che credono di essere sopra ogni cosa e che finiscono con il
diventare così carnefici e vittime di un'illusione irrazionale che mortifica,
anziché esaltare, l'esistenza.
Come precisa l'autrice nella sua prefazione l'umanità è diventata
così muta e fuggente, cioè isolata e prigioniera della sua condizione. Il
progresso e l'evoluzione hanno cambiato con i sentimenti anche il senso della
vita di ognuno di noi, ci hanno indotto a credere che la scienza ci possa
consentire di essere speciali e avulsi dalla realtà naturale, che inquadra ogni
essere vitale in un disegno dal delicato equilibrio, minato dalle inevitabili
conseguenze di ordine materiale e, soprattutto, comportamentale determinate
dalla nostra assurda idea di predominio. E' inutile illudersi che se si vive di
più si possa vivere in eterno, è inutile credere che la nostra realizzazione di
uomini sia nel metterci al centro dell'attenzione, di elevarci insomma quasi a
divinità. Come il fiore che nasce e muore, anche l'uomo ha lo stesso percorso
obbligato, con la differenza che il suo egoismo, l'egocentrismo a livelli
esponenziali lo porterà a una morte in solitudine, chiaro risultato di
un'esistenza inutile.
Anna Amadori è ovviamente parte di questa umanità, ma la sua amara
constatazione si accompagna a un autentico senso di pietas, virtù sempre più rara che la porta
ad amare gli altri, indipendentemente dal loro comportamento, anzi a stringerli
a sé quanto maggiore è la loro responsabilità di azioni e atti contro gli altri
e inconsciamente contro se stessi.
In particolare la poetessa tiene a che non si spenga il ricordo,
cioè l'unica forma di perpetuare la vita oltre la morte, soffocato com'é da vanaglorie,
egoismi e indifferenza, e al riguardo particolarmente
esplicativa è la poesia iniziale, che dà il titolo all'intera raccolta,
ma che è anche il filo conduttore della stessa (Muti e fuggenti - Muti e
fuggenti / anonimi volti, / prigionieri di catene / da egoismo e vanagloria /
saldate. / Simulacri atei / di loro stessi,/ vacui
fantasmi / su dimenticati sepolcri.). Pochi versi, incisivi, senz'altro
anche sofferti, ma non urlati, anzi percorsi da un adagio quasi mistico che è
il riscontro della pietà che li ha ispirati.
Ma se l'uomo con il progresso è cambiato, non ha saputo cogliere
la verità che ogni scoperta svela (la nostra nullità, la nostra impotenza, la
comprensione di essere piccoli ingranaggi in una macchina che mai
comprenderemo), la natura è rimasta la stessa, e così gli animali e i vegetali,
consapevoli forse inconsciamente della grandezza del disegno di cui umilmente
fanno parte (Farfalla - Non ti dolere / amorfa crisalide / amaro
abbozzo di farfalla, / le ali al mondo non / spiegasti ancora, / adorne / degli
opalescenti colori. /…) oppure ( Gabbiano - Con
maestoso volo / e plano d'ali, / t'è giocoso / burlar le rade / nubi / sfidando
l'azzurro cielo. /…).
E senza dilungarmi ancora, perché è giusto che chi leggerà possa
scoprire piacevolmente versi particolarmente pregnanti, non mi resta,
ovviamente, che raccomandare questa raccolta all'attenzione di chi ama la
poesia, una poesia fatta a misura d'uomo, comprensibile, a tratti
anche soave, eppur profonda.
Anna Amadori nasce a Sassari il 16 gennaio 1972,
città in cui vive e lavora come libera professionista. Laureata in giurisprudenza è sposata e madre
di tre figli; alla passione per la scrittura accompagna quella per la musica,
per la lettura e per la storia antica. Oltre ad una pubblicazione scientifica
su una rivista medica nel 2004,
ha pubblicato come coautrice, sempre nello stesso anno,
una monografia sul tema della violenza sessuale sui minori in Sardegna, edita
da “Scuola Sarda Editrice”.Nel 2008 ha pubblicato la
silloge “Poesie per ricordare” (La Riflessione).
Renzo
Montagnoli