La verità sugli uomini
e sulle cose del Regno d'Italia
Rivelazioni di J.A.
Antico Agente secreto del Conte Cavour
di Filippo Curletti
A cura di Elena Bianchini Braglia
Presentazione di Walther Boni
Introduzione di Elena Bianchini Braglia
Edizioni Solfanelli
www.edizionisolfanelli.it
Collana Saperi
Storia
Pagg. 88
ISBN 978-88-89756-16-4
Prezzo € 7,00
Luci e ombre sul
Risorgimento
Negli archivi privati di Teodoro Bayard De Volo, ministro del duca
di Modena Francesco V, si trova anche uno scritto, quasi anonimo, in quanto
firmato solo J.A., con delle straordinarie rivelazioni.
Il documento è attualmente conservato nell'Archivio di Stato di
Modena e ha destato l'interesse di Elena Bianchini Braglia, che, in questo
libro, lo riporta integralmente. E' curioso notare l'italiano di altri tempi,
non gravido di errori, ma di espressioni ormai desuete.
Ma cosa ha di così tanto interessante questo scritto?
In pratica, J.A., che risponde poi al nome di Filippo Curletti,
agente segreto del regno sabaudo al servizio del Conte di Cavour, getta nuove
luci sul nostro Risorgimento, anche se sarebbe più esatto dire che getta nuove
ombre.
Non è che siano rivelazioni assolutamente imprevedibili, perché
gli storici si sono finalmente liberati da quella visione del periodo
risorgimentale riportata sui testi scolastici, ripetuta da insegnanti sia in
epoca prefascista, sia durante il ventennio che negli anni successivi.
Che il nostro Risorgimento non corrisponda alle lezioni ricevute è
ormai assodato e questo sulla base di indizi, numerosi, circostanziati e, per
la loro logica, quasi del tutto probatori.
Lo scritto di Curletti costituirebbe invece la prova inoppugnabile
di come sono andate finalmente le cose, perché l'uomo non è solo spettatore
degli eventi, ma vi partecipa o addirittura li promuove.
Resta da stabilire la sua attendibilità.
In ordine alla sua autenticità sembra che non ci siano dubbi,
tanto che è conservato nell'Archivio di Stato; se poi sia stato redatto proprio
da un agente segreto, certe situazioni riportate, che trovano riscontri e che
non erano comunque all'epoca di dominio pubblico, sembrano avvalorare
l'ipotesi.
C'è un ultimo quesito da considerare, e cioè se Curletti ha
scritto la verità, magari inserendo abilmente menzogne fra fatti realmente
accaduti.
Questo è impossibile da verificare, per quanto quegli indizi di
cui ho sopra accennato siano compatibili con il documento in questione.
Curletti sembra voler lasciare ai posteri la spiegazione di un
fatto di grande portata come il Risorgimento, proprio perché possano
comprendere come mai sia stato realizzato uno stato, con le sue istituzioni, ma
sia mancata la nazione italiana, cioè non vi sia quel senso di forte identità
che accomuna i suoi abitanti.
Così, leggendo queste pagine, potremo capire come delle finalità
puramente dinastiche e di potere furono spacciate per il più nobile scopo di
un'indipendenza, potremo vedere con occhi nuovi Vittorio Emanuele II, definito
il re galantuomo, perché appunto non lo era, troveremo un Garibaldi al di fuori
della tradizione mitizzante, un brigante con vaghe idee di dare agli italiani
un paese libero.
Su tutto domina la corruzione, che emana dal personaggio di
Cavour, un male ormai diventato endemico e che condanna l'Italia a
un'arretratezza morale che aggrava la mancanza di una forte identità nazionale.
Da leggere, inoltre, la presentazione di Walther Boni e
l'esauriente e approfondita introduzione della curatrice Elena Bianchini
Braglia, che, riferendosi alla imminente ricorrenza dei 150 anni dell'Unità
d'Italia, termina con un invito che non è disaggregante, ma di autentica
speranza affinché, come disse Massimo d'Azeglio, “Fatta l'Italia, ora dobbiamo fare gli italiani”.
Il suo pensiero è' frutto di saggezza e di sincero amore per il
paese, ma essere consapevoli del nostro passato è l'unico modo per essere tutti
effettivamente italiani.
Scrive infatti Elena Bianchini Braglia: In realtà l'unico modo per celebrare l'Italia sarebbe quello di
restituirle tutta la sua storia, tutti i suoi eroi, valorizzare tutte le sue
antiche tradizioni, riconoscere le diversità dei popoli che la compongono. Solo
così si potrà dare un senso a questa ricorrenza, solo così, forse, superate le
violenze, le incongruenze e le forzature, l'unità potrà “ essere forte e
durevole”.
Questo libro non può solo essere letto, ma deve essere letto,
perché la verità, sepolta da anni di menzogne, possa finalmente trionfare e
consentire a noi italiani un processo cognitivo delle nostre origini, delle
nostre tradizioni, peculiari delle varie zone in cui l'Italia era divisa 150
anni fa, presupposto indispensabile per costruire un futuro di effettiva unione
nel quadro di un'identità nazionale che fino a ora non è mai esistita.
Elena
Bianchini Braglia,
nata a Modena il 26 ottobre 1972, vive a Modena con il marito e la figlia
Irene.
Titoli di Studio: Laurea in Filosofia conseguita presso la Facoltà di
lettere e Filosofia dell'Università di Parma e Laurea in Scienze
dell'Educazione conseguita presso la Facoltà di Scienze della Formazione
dell'Università di Bologna.
Attività culturali ed editoriali: da anni interessata alla storia
Estense collabora con riviste, istituti culturali ed enti locali. È direttrice
editoriale della rivista «Terre Estensi», presidente del Centro Studi sul
Risorgimento e gli Stati Preunitari (www.centrostudirisorgimentali.it),
collabora all'organizzazione di eventi culturali, partecipa a convegni e tiene
conferenze.
Principali pubblicazioni:oltre a vari saggi sulla storia
Estense, sul Risorgimento e diversi contributi su miscellanee, le pubblicazioni
più recenti sono:
Adelgonda di Baviera, l'ultima duchessa di Modena, Reggio, Massa Carrara, TeI,
Modena 2003
Maria Beatrice Vittoria, Rivoluzione e Risorgimento tra Estensi e Savoia, TeI,
Modena 2004
O Regina o santa. Maria Beatrice d'Este, l'unica italiana sul trono
d'Inghilterra, spodestata per la fede, Tei, Modena 2005
In esilio con il Duca. La storia esemplare della Brigata Estense, Il Cerchio,
Rimini 2007
Donna Rachele, Mursia, Milano 2007
Madama Parisina, la protagonista del peccaminoso scandalo estense nella storia
e nella letteratura, TeI, Modena 2007
Sito Internet:
http://www.elenabianchinibraglia.it/
Renzo Montagnoli