Area riservata

Ricerca  
 
Siti amici  
 
Cookies Policy  
 
Diritti d'autore  
 
Biografia  
 
Canti celtici  
 
Il cerchio infinito  
 
News  
 
Bell'Italia  
 
Poesie  
 
Racconti  
 
Scritti di altri autori  
 
Editoriali  
 
Recensioni  
 
Letteratura  
 
Freschi di stampa  
 
Intervista all'autore  
 
Libri e interviste  
 
Il mondo dell'editoria  
 
Fotografie  
 
 
 

  Recensioni  »  La verità sugli uomini e sulle cose del Regno d'Italia, di Filippo Curletti, edito da Solfanelli 08/10/2010
 

La verità sugli uomini e sulle cose del Regno d'Italia

Rivelazioni di J.A.

Antico Agente secreto del Conte Cavour

di Filippo Curletti

A cura di Elena Bianchini Braglia

Presentazione di Walther Boni

Introduzione di Elena Bianchini Braglia

Edizioni Solfanelli

www.edizionisolfanelli.it

Collana Saperi

Storia

Pagg. 88

ISBN 978-88-89756-16-4

Prezzo € 7,00

 

 

 

Luci e ombre sul Risorgimento

 

 

 

Negli archivi privati di Teodoro Bayard De Volo, ministro del duca di Modena Francesco V, si trova anche uno scritto, quasi anonimo, in quanto firmato solo J.A., con delle straordinarie rivelazioni.

Il documento è attualmente conservato nell'Archivio di Stato di Modena e ha destato l'interesse di Elena Bianchini Braglia, che, in questo libro, lo riporta integralmente. E' curioso notare l'italiano di altri tempi, non gravido di errori, ma di espressioni ormai desuete.

Ma cosa ha di così tanto interessante questo scritto?

In pratica, J.A., che risponde poi al nome di Filippo Curletti, agente segreto del regno sabaudo al servizio del Conte di Cavour, getta nuove luci sul nostro Risorgimento, anche se sarebbe più esatto dire che getta nuove ombre.

Non è che siano rivelazioni assolutamente imprevedibili, perché gli storici si sono finalmente liberati da quella visione del periodo risorgimentale riportata sui testi scolastici, ripetuta da insegnanti sia in epoca prefascista, sia durante il ventennio che negli anni successivi.

Che il nostro Risorgimento non corrisponda alle lezioni ricevute è ormai assodato e questo sulla base di indizi, numerosi, circostanziati e, per la loro logica, quasi del tutto probatori.

Lo scritto di Curletti costituirebbe invece la prova inoppugnabile di come sono andate finalmente le cose, perché l'uomo non è solo spettatore degli eventi, ma vi partecipa o addirittura li promuove.

Resta da stabilire la sua attendibilità.

In ordine alla sua autenticità sembra che non ci siano dubbi, tanto che è conservato nell'Archivio di Stato; se poi sia stato redatto proprio da un agente segreto, certe situazioni riportate, che trovano riscontri e che non erano comunque all'epoca di dominio pubblico, sembrano avvalorare l'ipotesi.

C'è un ultimo quesito da considerare, e cioè se Curletti ha scritto la verità, magari inserendo abilmente menzogne fra fatti realmente accaduti.

Questo è impossibile da verificare, per quanto quegli indizi di cui ho sopra accennato siano compatibili con il documento in questione.

Curletti sembra voler lasciare ai posteri la spiegazione di un fatto di grande portata come il Risorgimento, proprio perché possano comprendere come mai sia stato realizzato uno stato, con le sue istituzioni, ma sia mancata la nazione italiana, cioè non vi sia quel senso di forte identità che accomuna i suoi abitanti.

Così, leggendo queste pagine, potremo capire come delle finalità puramente dinastiche e di potere furono spacciate per il più nobile scopo di un'indipendenza, potremo vedere con occhi nuovi Vittorio Emanuele II, definito il re galantuomo, perché appunto non lo era, troveremo un Garibaldi al di fuori della tradizione mitizzante, un brigante con vaghe idee di dare agli italiani un paese libero.

Su tutto domina la corruzione, che emana dal personaggio di Cavour, un male ormai diventato endemico e che condanna l'Italia a un'arretratezza morale che aggrava la mancanza di una forte identità nazionale.

Da leggere, inoltre, la presentazione di Walther Boni e l'esauriente e approfondita introduzione della curatrice Elena Bianchini Braglia, che, riferendosi alla imminente ricorrenza dei 150 anni dell'Unità d'Italia, termina con un invito che non è disaggregante, ma di autentica speranza affinché, come disse Massimo d'Azeglio, “Fatta l'Italia, ora dobbiamo fare gli italiani”.

Il suo pensiero è' frutto di saggezza e di sincero amore per il paese, ma essere consapevoli del nostro passato è l'unico modo per essere tutti effettivamente italiani.

Scrive infatti Elena Bianchini Braglia: In realtà l'unico modo per celebrare l'Italia sarebbe quello di restituirle tutta la sua storia, tutti i suoi eroi, valorizzare tutte le sue antiche tradizioni, riconoscere le diversità dei popoli che la compongono. Solo così si potrà dare un senso a questa ricorrenza, solo così, forse, superate le violenze, le incongruenze e le forzature, l'unità potrà “ essere forte e durevole”.    

Questo libro non può solo essere letto, ma deve essere letto, perché la verità, sepolta da anni di menzogne, possa finalmente trionfare e consentire a noi italiani un processo cognitivo delle nostre origini, delle nostre tradizioni, peculiari delle varie zone in cui l'Italia era divisa 150 anni fa, presupposto indispensabile per costruire un futuro di effettiva unione nel quadro di un'identità nazionale che fino a ora non è mai esistita.

 

 

Elena Bianchini Braglia, nata a Modena il 26 ottobre 1972, vive a Modena con il marito e la figlia Irene.

Titoli di Studio: Laurea in Filosofia conseguita presso la Facoltà di lettere e Filosofia dell'Università di Parma e Laurea in Scienze dell'Educazione conseguita presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università di Bologna.

Attività culturali ed editoriali: da anni interessata alla storia Estense collabora con riviste, istituti culturali ed enti locali. È direttrice editoriale della rivista «Terre Estensi», presidente del Centro Studi sul Risorgimento e gli Stati Preunitari (www.centrostudirisorgimentali.it), collabora all'organizzazione di eventi culturali, partecipa a convegni e tiene conferenze.

Principali pubblicazioni:oltre a vari saggi sulla storia Estense, sul Risorgimento e diversi contributi su miscellanee, le pubblicazioni più recenti sono:
Adelgonda di Baviera, l'ultima duchessa di Modena, Reggio, Massa Carrara, TeI, Modena 2003
Maria Beatrice Vittoria, Rivoluzione e Risorgimento tra Estensi e Savoia, TeI, Modena 2004
O Regina o santa. Maria Beatrice d'Este, l'unica italiana sul trono d'Inghilterra, spodestata per la fede, Tei, Modena 2005
In esilio con il Duca. La storia esemplare della Brigata Estense, Il Cerchio, Rimini 2007
Donna Rachele, Mursia, Milano 2007
Madama Parisina, la protagonista del peccaminoso scandalo estense nella storia e nella letteratura, TeI, Modena 2007

Sito Internet:

http://www.elenabianchinibraglia.it/

 

Renzo Montagnoli

 

 

 

 

 

 

 

 
©2006 ArteInsieme, « 014087399 »