Filastrocche per
l'angelo
di Anna Vincitorio
con testo francese a fronte
di Daniela Fiorini
Presentazione di Anna Ventura
Postfazione di Daniela Fiorini
II Edizione
Edizioni Tabula Fati
www.edizionitabulafati.it
Poesia
Collana Flores
Pagg. 80
ISBN 978-88-7475-194-5
Prezzo €
6,00
Non solo musicalità
La filastrocca è un componimento di estrazione popolare, molto in
voga in un passato nemmeno tanto lontano, e caratterizzato da un'armonia
cantilenante. Le nonne vi si cimentavano con i nipotini, per attirare la loro
attenzione e comunque per trasmettere un senso di appagamento e di sicurezza.
Anna Vincitorio, autrice di numerosi
libri di poesia, ha rispolverato questa forma oggi non del tutto usuale con una
serie di componimenti che, oltre a ben estrinsecare il significato della
filastrocca, ne riportano tutte le caratteristiche salienti in modo egregio,
con risultanze, oltre che piacevoli, anche di eccellente livello.
Queste poesie non sono come le ninne nanne, in genere fini a se
stesse e che hanno come scopo quello di conciliare il sonno, ma portano un
messaggio, sotto forma metaforica, e comunque a una morale più adatta
agli adulti che ai bimbi.
(Cantilena
cantilena / non mi basti dolce Nena
/ non mi basta il cielo azzurro / non mi bastano le foglie / e nessuno le
raccoglie. / La canzone è troppo triste / troppi gli anni sulle spalle. / Più
non viene Lancillotto / a salvare la sua dama. / C'è una donna sola e vecchia /
che si sente una puttana / degradata inascoltata / sola sola abbandonata. / Vieni presto, vieni presto / fa
qualcosa, stringi forte / ma consegnami alla morte.).
L'esperienza dell'esistenza, il grigiore di una vita al termine sono espressi
in modo convincente e senz'altro immediato, senza ricorrere a termini
inconsueti, pur in presenza di un
lessico colto.
Come si può notare non ci troviamo di fronte a poesiole più basate
sull'orecchiabilità che sul contenuto, perché ci si sbaglierebbe e non poco.
No, Anna Vincitorio ricorre alle
filastrocche per esprimere le sensazioni del suo “io”, come un altro poeta magari invece userebbe il canto o la
ballata.
Non c'è solo ritmo, né semplicemente sillabe ripetute, ma un
flusso continuo di emozioni, di sentimenti, di ricordi, di gioie e di dolori,
insomma tutto l'animo dell'autrice porto in modo garbato al lettore, una
comunicazione spirituale che solo la poesia può consentire, anche ricorrendo
alla filastrocca.
Una particolarità di questo libro: per ognuno dei componimenti vi
è il testo in francese a fronte e vi assicuro che anche in questa lingua la
musicalità permane, forse addirittura migliora.
Da leggere per meditare, piacevolmente.
Anna Vincitorio è nata a Napoli. Fin dalla primissima infanzia si è trasferita a
Firenze dove ha seguito studi classici cui ha fatto seguito la laurea in
Giurisprudenza. Si occupa attivamente di letteratura, poesia, critica
letteraria dal 1974. È docente dal 1976 presso istituti di scuola secondaria
superiore di materie giuridiche ed economiche.
Ha pubblicato di poesia:
Nebbie e chiarori (Rebellato, Padova 1982); Trama
verde sull'aria (Ed. Hellas, Firenze 1986); Il
canto fermo della fine (Ed. Del Leone, Treviso 1988); L'esilio delle
tartarughe (Ed. Del Leone, Treviso 1991); I girasoli (Ed. Funghi,
Firenze 1992); Alchimie (Gazebo verde, Firenze 1993); Dissolvenze/Flots (Gazebo verde, Firenze 1995); L'agguato
sommerso (PuntoStampa, Firenze 1997); Le nozze
di Cana, in “'900 e oltre” - Inediti italiani
di poesia Contemporanea (Ed. Italiana di Cultura Napoli, 1ª ed., gennaio
1997); Le nozze di Cana (Bastogi,
Foggia 1999); L'ultima isola (PuntoStampa,
Firenze 2000); Filastrocche per l'angelo (Tabula fati, Chieti 2001); La
notte del pane (Genesi Editrice, Torino 2004), Sognando Estoril
(Punto Stampa, Firenze 2007); Sognando Estoril (con testo spagnolo a
fronte, Punto Stampa, Firenze 2009).
Per la narrativa: San Saba (dall'inedito Il
limo di Eva, in “Eleusis”, 1990); L'Adelina (racconto), in “Fuori Binario”, n. 14, febbraio
1996; Lettera ad un amico (racconto), in “Fuori Binario”, n. 14,
febbraio 1996; Ermanno (racconto), in “Fuori Binario”, n. 18, giugno
1996; i racconti: Da diletto, L'arbitro, La strana coppia,
in “Vernice”, n. 36, 2007.
Traduce e pubblica poeti
dal francese e dall'inglese. Attualmente collabora alla rivista “Vernice” di
Torino, diretta da Sandro Gros-Pietro.
Renzo
Montagnoli