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Recensioni
» Il senso storico del flâneur, di Gaspare Armato, pubblicato da Autorinediti |
25/01/2011 |
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Il senso storico del flâneur
di Gaspare Armato
Autorinediti
www.autorinediti.it
Storia
Pagg. 160
ISBN 978-88-96680-75-9
Prezzo € 13,00
Il pedone
attento
“La folla è
il suo regno, come l'aria è il regno degli uccelli, e l'acqua è quello dei
pesci. La sua
passione e professione è sposare la folla. Per il perfetto flâneur , per
l'osservatore appassionato, è causa d'immenso godimento prendere dimora nel
numero, in ciò che fluttua e si muove, è fuggitivo o infinito. Essere fuori
casa e sentirsi dappertutto a casa propria; vedere il mondo, esserne al centro
e rimanergli nascosto: ecco alcuni dei più comuni piaceri di
questi spiriti indipendenti, appassionati, imparziali, che la lingua fatica a
definire”. (Charles Baudelaire, Il
pittore della vita moderna, Marsilio, Venezia 2002, pagg. 68 e 69)
Bighellonare oziosamente, senza una meta, immersi nella folla,
anonimi osservatori di un mondo brulicante o di vie deserte, pronti a cogliere
elementi di ispirazione per la propria creatività o particolari di un luogo
tramite i quali giungere a collegare passato e presente, non è un passatempo da
scansafatiche, bensì è il lavoro del flâneur, questo pedone attento, insensibile al turbinio della
vita moderna, astratto dalla realtà, se pur presente.
E' di lui che ci parla Gaspare Armato in questo suo insolito
saggio ed è con lui che ci accompagna nello svolgimento di questa attività
propedeutica.
Non è un personaggio raro, anzi piuttosto frequente e quasi sempre
presente fra gli artisti e gli storici, tanto che l'autore riporta i nomi e i
percorsi di questi più noti flâneur, fra i quali Baudelaire, che espresse il concetto in un
suo lavoro (Il pittore della vita moderna), lo scrittore Edgar Allan Poe, il poeta Walt Whitman, il filosofo Walter Benjamin, il
romanziere Joseph Conrad, i poeti Robert Walser e
Guillaume Apollinaire, il narratore Italo Calvino, e non poteva mancare lo
storico Marc Bloch. Fra l'altro flâneur fu anche il famoso pittore Claude Monet, insomma
l'impressione che si ritrae è che gli artisti e gli storici, in maggior o minor
misura, abbiano posto e pongano alla base della loro attività questo
passeggiare senza una meta, alla ricerca di nulla di preciso se non di quello
che, in forza della loro cultura, attira la loro attenzione. Del resto, ho
notato che quando vado in giro senza una precisa necessità di recarmi in un
posto, libero da obblighi di tempo, curioso di ogni cosa,
poi, ritornato a casa, quasi subito mi nascono idee per scrivere poesie
o racconti.
La mia testimonianza è poca cosa, ma quella dei personaggi che ho
prima citato avvalora senz'altro il metodo del flâneur.
Tuttavia, sarebbe riduttivo dire che il saggio di Armato enuncia
semplicemente l'utilità di questo ozio vigile, comprovandola con il fatto che
scrittori famosi l'hanno praticato, perché in effetti
ci fornisce anche un'ampia dimostrazione diretta di come il flâneur si muove, vede, collega,
percepisce, fiuta, con un'ultima parte del saggio in cui insieme a lui
percorriamo le vie della sua città, Pistoia, cogliendo aspetti che legano
passato e presente, con una immediatezza che colpisce il lettore come se
procedesse al suo fianco. Queste sono pagine veramente affascinanti, perché,
oltre a stupire per le bellezze, anche minori, di una città antica insegnano a
essere il pedone ozioso, ma attento.
Ho voluto provare a mettere in pratica l'insegnamento visitando un
vecchio quartiere di Mantova, dietro il Duomo, con viuzze lastricate di
ciottoli e che procedono a zig zag,
come in un tipico impianto medievale; mi sono sorpreso a osservare vecchi
capitelli, spesso usurati dal tempo, oppure battenti in ferro di antichi
portoni, ho immaginato mani sconosciute che bussavano in una buia sera, le ante che si aprivano su un piccolo cortile con al centro
un pozzo, luci tremolanti di lucerne, ho udito voci, risa di donne, il suono di
un liuto, sono andato indietro di cinque - sei secoli, in un posto di cui la
grande storia non racconterà mai, in un luogo così vicino al fasto dei Gonzaga,
eppure anonimo, un'esperienza unica, sebbene breve.
Sono un flâneur ? Forse sì, ma leggere il libro di Armato è di aiuto,
perché permette di affinare il metodo; per metterlo in pratica non occorre molto:
una capacità innata di saper osservare e il desiderio di isolarsi, anche se per
poco, dal caos frenetico del nostro tempo.
Fra l'altro, la lettura è assai piacevole e si arriva alla fine
quasi senza accorgersi, noi, poltroni o corridori, quasi mai, purtroppo, pedoni
oziosi, ma attenti.
Gaspare Armato vive e risiede
a Pistoia.
Ha pubblicato:
- Epistemi, poesie,
Albatros Editrice, 1983
- 41 mesi di
guerra, saggio, Mazzotta
editore, 1983
- Ex novo epistemi, poesie, Lalli editore, 1983
- Piante mediterranee
per giardini, saggio, Edagricole,
1986
- Giardini al mare,
saggio, Edagricole,
1990
- Charlette, itinerario di
un amore, poesie, Mazzotta
editore, 1990, 1ª edizione
- Charlette, itinerario di
un amore, poesie, Lulu.com, 2007, 2ª edizione
- Piante esotiche
per climi miti , saggio,
Zanfi editore, 1991
- Passeggiando per
la storia, dal 1200 al 1800, saggio, Lulu.com, 2007
- Appunti della
storia, saggio, Autorinediti,
2008
- La storia
nell'arte, saggio, Il Papyrus
miniedizioni, 2009
- Dal codice al libro
stampato, saggio, Lulu,
2009
- Il senso storico
del flâneur, saggio, Autorinediti, 2011
Alcuni dei premi letterari vinti:
- Premio Martin Luther King per la poesia, 1983
- Premio Giuseppe
Ungaretti per la poesia, 1983
- Premio Cesare
Pavese per la poesia, 1983
- Premio Rebecca-Francavilla M. per
la saggistica, 1984
- Premio Jacopone da Todi per la
poesia, 1984
- Premio
International Award-Malta
per la poesia, 1984
- Premio Città di Alanno per la saggistica, 1984
- Premio Città di
Pomezia per la poesia, 1985
- Premio Histonium per la poesia,
1990
babilonia61@babilonia61.com
www.babilonia61.com
Renzo
Montagnoli
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