La vita dell'essenza
sfiorata dall'ombra
di Mela Mondì Sanò
Prefazione di Ilaria Porro
Note conclusive
di Maria Ferlito e di Maria Elena Mignosi Picone
In copertina Hammamet con la moschea,
Paul Klee, 1914
Gruppo Albatros Il Filo
www.gruppoalbatrosilfilo.it
Poesia
Collana Le Cose Nuove Voci
Pagg. 163
ISBN 9788856741216
Prezzo € 11,50
La ricerca
dell'Essenza
Il poeta osserva la quotidianità e riesce a cogliere quel tanto,
che agli occhi altrui sarebbe insignificante, per effettuare un inconscio
raffronto con quanto di più intimo esiste in lui; percepisce, o meglio
intuisce, l'essenza dei fatti, delle immagini, del trascorrere del tempo nella
parabola che è tutta la sua esistenza.
Mela Mondì, con questo suo libro, che è una raccolta di tre
sillogi (Mezzombre, Ombre, Superfici azzurre) , svela
se stessa e quindi anche a noi quel che è l'essenza, pur nello svolgimento
delle tematiche più varie, proprio perché ogni cosa, nell'apparenza, cela
sempre una sua perfetta identità, la cui scoperta consente poi di dare un senso
alla propria vita, di usarla come nutrimento per l'anima.
La sua può essere una poesia immaginifica, un riflesso onirico che
trascende quella che può apparire realtà, ma che è invece la sembianza di fatti
che i più accettano come cosa finita di cui non riescono a cogliere
l'intrinseca sostanza.
Attendimi: / quando
arriverò ti parlerò / della luce e dell'ombra, / della nave di sole / con cui
navigai / su piste schiumose / verso un centro vuoto, / delle rocce frapposte /
tra pensiero e cuore, / della luna menzognera / del circolo mitico / che
inghiotte l'oceano, / delle
rovine che giacciono al fondo / mentre ai piedi dirupati dell'Acropoli, / vedo
lo spostamento disarmonico / del mondo.
Attendimi è l'emblema di questa poesia
metafisica, con cui il ricorso anche a metafore tende a ricercare l'essenza,
come se il volo fantastico divenisse la realtà e l'apparente concretezza di
ogni giorno fosse un velo di trucco attraverso il quale si fornisce un quadro
recepibile da tutti, senza che possano sorgere i legittimi dubbi sulla
veridicità della rappresentazione.
Questo modo di procedere e di esporre mi ricorda, per quanto là in
prosa, la narrativa di Giuseppe Bonaviri, illustre autore, pure lui siciliano,
scomparso da poco.
E' che forse in quest'isola dagli insanabili contrasti che sorge
spontanea la ricerca di una verità sotto gli abiti barocchi dell'apparenza?
Forse, la dove si mescolarono nazionalità diverse, dai greci agli
arabi, più forte è la ricerca di se stessi, è lo spogliarsi delle proprie vesti
per scoprire ciò che realmente siamo, una ricerca dell'essenza gravida di difficoltà, ma determinante nel poter cogliere il
significato di un'esistenza.
Il vuoto che scorre dentro
me / come acqua monotona / tra pietre / mi sussurra
che ormai / è finita / la storia intessuta / tra i fili del tempo / e tra le
spine. / Eppure sempre uguale a se stesso / è questo cuore! / Sente ancora la
forza della vita e dell'amore. /…
Non è solo parte di una bella poesia che
superficialmente potremmo etichettare d'amore, ma è un'analisi introspettiva di
un arco esistenziale, in cui sfrondando il più appariscente, e come tale
superfluo, si rinsalda un sentimento, si cerca una logica di un affetto nato
all'improvviso in gioventù nel modo sempre più irrazionale, ma è proprio
quell'illogicità l'essenza, quel turbinio di cuore, ora affievolito, che
sbocciò così all'improvviso.
Sono molteplici, come ho scritto sopra, le tematiche, ma sempre
intrise dei ricordi, cioè delle esperienze maturate, che ora si riaffacciano
alla mente e per quali la ricerca è la loro spiegazione, eventi, fatti accolti
d'acchito e adesso che il tempo per l'età appare meno in corsa è logico
soffermarsi per sapere di più, per vedere l'oltre di come sono apparsi.
Non è scevra la raccolta da ispirazioni religiose, che io
definirei meglio spirituali, perché in fondo l'uomo cerca sempre di dare un po'
di luce al buio del dopo, un'illusione o anche una speranza, fra dubbi e
incertezze sanate dalla fede.
E in questo rincorrersi di ricordi e di raffronti non poteva
mancare una lirica dedicata all'isola, intitolata Canto alla mia terra, una lunga sequenza di versi con cui si cerca
di cogliere l'essenza di ricordi, perché anche lì il tempo ha trasformato, un
solco netto, una cesura spesso sconvolgente e sradicante.
La sicilia che mi piace /
è ancora la patriarcale / delle processioni / della calia e semenza / quella di
coloro / che scrivono zoppicando / e non conoscono il posto / del quale, del
che e del cui. / Non è la Sicilia dimora di sovrani / che di normanno / non
hanno niente. / Allontano da me / l'isola che affonda nella tempesta / dei
mammasantissima / come la Provvidenza di Padron Ntoni! /…
La vita dell'essenza sfiorata dall'ombra
è una raccolta che
invita a leggere con calma, in modo da scoprirsi in ogni verso, un'assaporare
che a volte sa di sale, ma che come pura acqua di fonte scende giù nel nostro
intimo a schiarire ombre, a sciogliere dubbi, a rinfrescare come un refolo di vento
in un bosco alpino, sopresi e lieti di sentirsi poi pervasi da un'onda lieve di
serenità.
Mela Mondi Sanò è nata a Torrenova (ME).
Laureata
in Pedagogia, abilitata in Scienze umane e Storia, ha lavorato nella scuola:
prima come insegnante e poi come capo d'Istituto.
I suoi interessi culturali sono molteplici. Infatti ha scritto e pubblicato di
pedagogia, di matematica, di storia.
La stampa e la televisione si sono occupate di lei per le
iniziative socialmente significative che ha espresso fin da giovane, quando nel
1957, unica donna siciliana, si presentò a “Lascia o Raddoppia” e vinse il
massimo premio.
Nel 1984
ha pubblicato “Da Pietra di Roma a Torrenova” (ed. Pubblisicula ), un libro che aiuta a
scoprire l'identità di un paese istituito a Comune autonomo.
Ha ricevuto riconoscimenti nel campo della poesia. Nel 1994 ha ottenuto il premio
internazionale di poesia “L'Acàlypha” con il libro “Razza della mia terra” (ed. Agemina).
Nel 2008 ha
pubblicato il suo primo romanzo :“Alla corte del nonno
masticando liquirizia” (ed. Agemina).
Renzo Montagnoli