Anna
Karenina
di Lev Tolstoj
Edizioni Rizzoli
Narrativa romanzo
Collana Bur i grandi
romanzi
Pagg. XXVII-1210
ISBN 9788817011525
Prezzo € 10,90
Sola contro tutti
Correva l'anno 1877 quando Anna Karenina venne pubblicato per
la prima volta.
Reduce dal successo di Guerra e pace, L'Iliade del XIX secolo, come aspirava a definire quel monumentale
lavoro Lev Tolstoj, l'autore con quest'opera intendeva dare vita al suo primo
autentico romanzo, una grande tragedia in cui passioni istintive e conformismo
societario si fronteggiano in una battaglia da cui uscirà perdente l'unico
soggetto debole per natura, la donna.
Osteggiato dalla maggior parte della critica russa, che non
riusciva a comprendere un'opera al di fuori di canoni tradizionali, Anna
Karenina è un autentico capolavoro di quella corrente letteraria
propria dell'epoca e che risponde al nome di realismo, nella
quale esponente di spicco italiano fu indubbiamente Giovanni Verga.
In questo romanzo, che è ambientato nell'elite della società russa, Tolstoj affronta, approfondisce e mette a nudo temi
di per sé rivoluzionari, sia per quel periodo storico, sia per la notoria
ristrettezza di vedute della nobiltà e dell'alta borghesia del suo paese. E'
tanta la carne al fuoco, ma il cuoco è uno chef impareggiabile e così riesce ad
amalgamare in modo perfetto non pochi argomenti, quali l'ipocrisia, la gelosia,
la fedeltà, la famiglia, la fede, il desiderio insano della carne e la passione
sfrenata, inquadrando il tutto in un antitesi fra la
vita e il mondo della campagna e della città.
Anna è molto bella e assai in vista nella società di San
Pietroburgo e s'innamora follemente del conte Vronskij, più giovane di lei, ma
non è un'avventura, normalmente tollerata da quella società, è invece proprio
il desiderio di rinascere a nuova vita, troncando con il passato. E' una cesura
insostenibile, che cozza contro un mondo ipocrita, che a tutto acconsente salvo
a che venga minata quella struttura di immutabilità su cui poggiano privilegi e
prestigio, che poi verranno spazzati via dalla Rivoluzione di Ottobre.
Anna rivendica la sua personalità e la sua dignità di essere umano
e anche quando l'amante la lascerà, continuerà lungo la via intrapresa e non tornerà dal
marito. Isolata, osteggiata da tutti, impossibilitata a rivedere l'amato
figlio, farà l'unica scelta possibile, dolorosa, in un ultimo definitivo atto di
rivendicazione della propria libertà.
In parallelo con la sua storia c'è poi quella, assai diversa,
dell'amore fra Kostantin
Levin e Kitty, un'unione solida, basata su sani principi, estranea al mondo
ipocrita della nobiltà cittadina. E' evidente l'inserimento di questa vicenda
perché del tutto in contrasto con la situazione d'incertezza con cui invece
procede quella di Anna. Il richiamo alla sostanza di un rapporto basato su
sentimenti autentici e non su passioni travolgenti rientra non poco nella
filosofia di vita dell'autore che, guarda caso, in Levin delinea, almeno in
parte, un ritratto di se stesso.
Anna Karenina è un romanzo inusuale per l'epoca e non solo per la società
russa, una storia che incide come una lama in un tessuto di stoffa opulenta che
cela al suo interno un mondo del tutto irreale, in cui ciò che conta è solo
l'apparenza, che per esistere non può e non deve essere scalfita.
Da leggere, perché è un altro capolavoro di Lev Tolstoj.
Lev Nikolaevič Tolstoj (Jasnaja Poljana , 28 Agosto 1828 – Astapovo, 2° novembre 1910).
Scrisse i romanzi I cosacchi (1863), Guerra e pace (1869), Anna Karenina (1877), Sonata a Kreutzer (1891), Resurrezione (1899), nonché numerose
opere teatrali, filosofiche e pedagogiche.
Renzo Montagnoli