L'uomo del cardinale
di Valentino Rocchi
Prefazione di Renzo Montagnoli
Edizioni Agemina
www.edizioniagemina.it
Narrativa romanzo
Collana Paesi Fatti personaggi: La
Storia
Pagg. 400
ISBN 9788895555416
Prezzo €
19,00
Alla ricerca del senso
della vita
Era un bambino. Sedeva
sull'orlo di un dirupo, proteso a valle, ad osservare la luna nelle notti di
sereno e, molte volte, durante il giorno, da lì spiava ciò che accadeva in
basso, attorno al suo paese maledetto.
Inizia così l'ultimo romanzo di Valentino Rocchi, compianto autore
di quell'autentico capolavoro che è 1504
– Notte all'Hostaria La Guercia; quel paese maledetto è un agglomerato di
casupole in cui non vivono, ma vegetano donne, abbandonate dai loro uomini o
semplicemente diventate vecchie anzitempo, compagne di soldati di ventura,
mercenari come loro, un reclusorio in cui attendere la fine dei propri giorni.
Quasi assenti i maschi, al più qualche marmocchio, frutto di amori fugaci o di
una notte di meretricio, questa è una favela dell'umanità in un'epoca di predatori voraci
e di prede rassegnate.
Da qui parte quel bambino, risultato di un rapporto forse con un
nobile dei dintorni, che la madre in un certo qual senso ricatta, al punto da
ottenere che il figlio lasci quel luogo senza speranza perché possa finalmente
vivere. Affidato all'istruzione di un ex capitano di ventura, diventato abile
di spada, ma anche ingordo di letture, Angelo, questo il suo nome, a cui
assocerà il cognome Bagno del padre putativo, si fionderà nel mondo di lotte
cruente, di sangue grondante, di tradimenti e di viltà, di passione per il
bello, per le arti, di superstizioni dirompenti, di orgiastici intrallazzi che
è proprio del Rinascimento.
Lui si pone ai servizi del miglior offerente ed esegue il suo
lavoro con grande competenza e meticolosità, sia che si tratti di consegnare il
riscatto per la liberazione di un nobile, sia che debba indagare su misteriori
tentativi di omicidio; la certezza del risultato lo contraddistingue, al pari
della riservatezza, della capacità di arrivare allo scopo nel modo migliore,
anche uccidendo, se necessario.
Il suo primo e principale committente è il cardinale Ascanio Maria
Sforza Visconti, famoso per aver fallito nel tentativo di ottenere l'investitura
di pontefice, che invece andò, grazie anche ai suoi buoni uffici, a Rodrigo
Borgia, salito al trono di San Pietro con il nome di Papa Alessandro VI; in
cambio dei favori prestati, il cardinale ottenne la nomina a Vice-Cancelliere,
in pratica il primo ministro dello Stato della Chiesa, un incarico di
grandissima importanza che assolse soprattutto con un occhio di favore per la
famiglia d'origine (era fratello minore di Galeazzo Maria Sforza e di Ludovico
il Moro).
Per assolvere agli incarichi di volta in
volta assunti, Angelo Bagno è sempre in movimento, in un lungo viaggio che lo
porta dalle Marche al Regno di Napoli, dalla città di Roma, corrotta, fonte di
ogni peccato, alla Firenze bacchettona del Savonarola, dall'allegra corte
estense alla pacifica signoria di Urbino.
E ogni volta sono nuovi successi, ricompense cospicue che entrano
nella scarsella, insomma quel bambino cencioso, ormai diventato uomo, si può
considerare “arrivato”, ma non è contento, perché avverte la solitudine di quel
peregrinare che scandisce impietoso i tempi della vita. Gli anni passano e in
Angelo c'è l'insoddisfazione, perché si accorge, giorno dopo giorno, che la sua
non è vita, che lui è sempre di più meno padrone di se stesso; alla fine
riuscirà a imprimere una svolta decisiva, terminando il viaggio in un paese
quieto, lontano dai clamori dei signori e delle battaglie, fra le braccia di
una donna, a cui si è avvicinato non per consumare un rapporto, ma per amore.
Ed è questo il grande messaggio del romanzo: tutto ciò che si fa,
tutto quanto si mette in atto per emergere è la gioia di un momento, è nello
stringere fra le mani un sogno impalpabile. La vita non ha senso se non
nell'amore, in quel reciproco affetto che permette di proseguire con serenità
quel cammino che è di tutti, dall'alba al tramonto.
Se tanti personaggi che compaiono sono realmente esistiti, quello
di Angelo Bagno è esclusivamente frutto di fantasia, ma è anche un emblema,
quello di un uomo che vuole essere artefice della propria vita e che comprende
strada facendo che nessuno è veramente libero, che la sorte toccata agli
uomini, ai potenti e ai derelitti, è di essere schiavi del proprio ruolo;
l'unico rimedio è allora di non darsi come sudditi, ma di donarsi per amore.
L'uomo del
Cardinale è sì un
libro d'avventure, ma queste non sono la sua finalità, bensì l'esclusivo mezzo
per portare avanti quel discorso sul senso della vita di cui ho detto poco fa.
L'epoca, l'ambientazione, i personaggi veri e inventati sono
descritti in modo ammirevole e considerato che ci sono notizie perfino sul modo
di vestire o di spostarsi, sulle principali strade da percorrere, il libro è
una fonte quasi inesauribile di conoscenza, ma ciò che balza subito evidente è
l'effetto immediato che hanno le parole sul lettore; sia che si parli dei
locali di una taverna, sia che si tratti delle mura possenti di un castello, in
un attimo si ha la visione di ciò che è descritto, al punto di vedere noi
stessi fra gli ospiti seduti a un tavolo, oppure fra le guardie che procedono
lungo il cammino di ronda.
In fondo, se anche fa piacere che Angelo alla fine trovi la sua
giusta strada, rimane una sensazione di mancanza, come di qualche cosa di cui
si è sempre fruito e ora si è perso; ma se non ci saranno altre avventure, a
cui così bene ci eravamo abituati, di una cosa saremo certi e orgogliosi:
l'aver letto un libro di grande bellezza.
Valentino
Rocchi (Savignano sul
Rubicone, 1929 – Pesaro, 2010)
Ha pubblicato: “Una Storia a Castelvecchio” (Società editrice Il
Ponte Vecchio – Cesena); “L'Eredità di Venanzio” (Guaraldi - Rimini)
Vincitore del Premio letterario “Il Pungitopo” 2001.“Notte all'Hostaria La
Guercia” (Argalìa Editore);“Gli uomini di Bluma” (Giraldi Editore) II
Classificato al Premio “Palazzo al Bosco”, 2002;“La saggezza di Toni” (Giraldi Editore);Esce
nell'anno del V centenario della morte di Pandolfo Collenuccio, uomo di corte
e di legge, dalla vita straordinariamente avventurosa: “Notte all'Hostaria La
Guercia”, Pandolfo Collenuccio, uomo di corte
del XV secolo, (Giraldi Editore) ambientato nel XV secolo, di
cui è l'autore è profondo studioso e conoscitore; nel 2008 “La Magia del fuoco”
(Agemina) e “1504 – Notte all'Hostaria La Guercia” (Agemina); nel 2009 “Il
pianoforte a coda” (Giraldi Editore), “La padrona di Santa Maria” (Giraldi Editore),
“Confrontarsi con Karolina” (Agemina), nel 2010 “Giolina” (Agemina) e
Menelicche (Agemina).
Renzo Montagnoli