Il capostazione di
Casalino
e altri 15 racconti
di Piero Chiara
a cura di Mauro Novelli
introduzione di Giovanni Tesio
Arnoldo Mondadori Editore S.p.A.
Narrativa raccolta di racconti
Collana Oscar scrittori moderni
Pagg. XXXV – 198
ISBN 9788804431206
Prezzo € 9,00
Per non dimenticare
Con il Capostazione di Casalino
Chiara scrive gli ultimi racconti, mentre combatte con la malattia che lo
porterà alla morte.
Si tratta di sedici prose, sedici
memorie di fatti e accadimenti di quel mondo della provincia di cui l'autore
luinese rimarrà il magnifico cantore.
Per quanto l'ironia sia sempre arguta,
in sottofondo è presente la malinconia di chi sa che sono le ultime occasioni
per far rivivere personaggi, spesso oscuri, e che pure, nel loro piccolo, hanno
contribuito alla storia del mondo.
Dalla vicenda quasi kafkiana del signor
Pettoruto alla figura rassegnata, e pur illusa, dell'amico Trenk, passando per
il ferroviere svizzero Camillo e, soprattutto, per il personaggio di Giuseppe
Cuniberti, in cui l'autore sembra voler riflettere se stesso, è tutta una
carrellata di ignoti a cui la penna e la scrittura donano luce e fulgore, ombre
che tali sarebbero rimaste, se di loro Chiara non avesse stilato l'ultimo
epitaffio.
Siamo lontani dai clamori e dalle
risate di Il piatto piange, no qui al più si strappa un sorriso, ma protagonisti e vicende sono di quelli che più
restano dentro perché lontani dalle caricature, più umani, per non definirli
più simili a tanti che non conosciamo e che incontriamo per la strada; ognuno,
per quanto ignoto, ha la sua storia e tutti insieme concorriamo, senza saperlo
e magari senza lasciar traccia indelebile del nostro passaggio, alla grande
storia dell'umanità.
In un racconto (I
fratelli Mascherpa) l'autore giustamente scrive “ Vite sprecate, gettate al vento, si potrebbe dire.
Martiri di nessuna fede, ombre che sono passate senza lasciare un segno.” Conclude, però, con quattro righe in cui c'è tutto il pensiero di
Chiara “ Ma sulla tomba del Tonchino, un
loculo in fondo al portico di un cimitero, è scritto sopra una piccola lapide
il suo nome e cognome: Mino Mascherpa. Sotto, a caratteri più piccoli, si legge: “Armida Perego non lo
dimenticherà mai.”.
Ecco, con queste ultime prose anche
Piero Chiara ha posto una lapide sul loculo di un mondo che c'era e che è ormai
scomparso, ha dato voce e luce a ombre che altrimenti si sarebbero perse nel
buio, ai tanti del piccolo, del paese, di quelle comunità che ora sono più
numeri statistici che esseri umani connessi in un unico destino, tanto che è
come se in calce, ma non in caratteri minuscoli, bensì a chiare lettere avesse
scritto: Piero Chiara non vi ha
dimenticato.
E sono così belli questi racconti,
completi, storie che hanno un inizio, una fine, uno svolgimento talmente
esauriente da non far rimpiangere un loro eventuale ampliamento in romanzo, per
quanto breve, il che, come riporta Giovanni Tesio nell'introduzione, dimostra
un particolare attaccamento dell'autore per la prosa breve, ribadito anche
nella risposta che diede a una domanda sul “perché” del racconto: “Bisognerebbe chiederci perché il romanzo”.
Il capostazione di Casalino è un canto del cigno, ma è un canto
stupendo e, forse, è il capolavoro di Piero Chiara.
Piero Chiara nacque a Luino nel 1913 e morì a Varese
nel 1986. Scrittore tra i più amati e popolari del dopoguerra, esordì in narrativa piuttosto tardi, quasi cinquantenne, su
suggerimento di Vittorio Sereni, suo coetaneo, conterraneo e grande amico, che
lo invitò a scrivere una delle tante storie che Chiara amava raccontare a voce.
Da Il piatto piange (Mondadori, 1962), che segna il suo esordio vero e
proprio, fino alla morte, Chiara scrisse con eccezionale prolificità,
inanellando un successo dopo l'altro.
E' stato
autore particolarmente fecondo e fra le sue numerose pubblicazioni figurano Il piatto piange (1962), La spartizione (1964), Il balordo (1967), L'uovo al cianuro e altre storie (1969), I giovedì della signora Giulia (1970), Il pretore di Cuvio (1973), La
stanza del Vescovo (1976), Il vero Casanova
(1977), Il cappotto di Astrakan
(1978), Una spina nel cuore (1979), Vedò Singapore? (1981),
Il capostazione di Casalino e altri 15
racconti (1986).
Renzo
Montagnoli