Circa la sorte
del mondo, vista da un essere semplice e timoroso
di Lorenzo
Russo
Due
individui s'incontrano per caso e incominciano a discutere su un tema che mai
ha dato risposte precise e ancor meno rassicuranti.
È più che
provato che Dio non esiste!
Macché! E
allora chi ha creato tutto questo casino?
Casino! A
che cosa ti riferisci?
Alla sempre
uguale situazione del mondo, che non altro riflette che il corso maligno e
immutabile della sua storia.
Non credi
che anche l'uomo abbia un po' di colpa, in tutto ciò che è accaduto e ancora accade?
Forse, ma è
una colpa minimale, che ha poco a che fare con l'andamento generale nel Creato.
E chi ha
creato l'Universo?
E chi lo sa!
Non di certo un Dio benigno. Improvvisamente accadde un'esplosione, non immaginabile
nella sua violenza, che tutto sconvolse e mutò, come se ce ne fosse stata la
necessità, considerati i risultati del dopo.
Capisco il
tuo modo di ragionare, che dimostra, a mio parere, la tua inabilità a elaborare
altre forme di ragionamenti, ma così non può essere perché svaluterebbe le
capacità evolutive dell'uomo, che, sempre a mio parere, sarebbero più elevate,
se non fosse che egli stesso, non volendone sapere perché attirato dai piaceri
di questa vita, seppure siano brevi e instabili, le ignora coscientemente.
No, e ancora
no! Non dare la colpa all'uomo, per scagionare quel
Dio maligno che si diverte a vederlo sofferente e bisognoso di aiuto, che poi
gli viene continuamente rifiutato.
Il Dio dell'uomo è una sua invenzione per sopportare meglio il suo
destino, mentre il mondo segue la volontà di un altro Dio, irraggiungibile per
l'uomo e per questo più temibile.
Non essere così pessimista! Certo, in questo mondo disastrato
accade tutto ciò che hai descritto, ma il suo Dio gli ha anche donato la
possibilità di risorgere a nuova vita, seguendo la via dell'amore.
È in questo senso che la vita stessa assume il compito di
redenzione e resurrezione.
Entrambe sono due modelli di
liberazione dal male dimensionale e paragonabile ai processi fisici-chimici che
si svolgono continuamente nel Creato, il cui scopo è la creazione di nuove
forme di vita.
Quale vita però? Una migliore o ancora
peggiore?
Bé, qui sta a
te la scelta. Ricordati, comunque, che la tua volontà ha
valore ed efficacia sul corso del tuo destino.
Come sei
ottimista. Quasi quasi riesci a convincermi. Il tuo
ottimismo è come una medicina che non nuoce, ma giova, anche?
Lasciati
prendere dal sentimento dell'amore e ti sentirai unito con tutto il mondo. Non
avrai più paura di nulla, perché comprenderai il senso di tutto ciò che accade,
qui e altrove.
Amore, amore.....! Che parola bella e semplice, simile a una nota
musicale, per il grande significato che tu le dai. E che cos'è con il
tradimento, la disonestà, la prepotenza, la violenza che, come anche tu saprai,
sono sempre abituali e fanno soffrire assai. Sono
anch'essi simili ai violenti sconvolgimenti che accadono
continuamene nel Creato e che, a tuo dire, servono a creare armonia?
Ama l'uomo
così com'è, e non come tu vorresti che fosse.
Mamma mia, che risposte mi dai!
Non credo di essere in grado di seguirti: amare il prossimo con
tutte le mie forze, per poi rimanere abbandonato, ferito e deriso?
Sì, certo, perché viviamo tutti nello stesso stato d'imperfezione.
Per questo ognuno dovrebbe riconoscere l'importanza dell'impegno,
per creare un migliore intendimento e con esso una migliore
relazione con se stesso e il prossimo di turno.
È un procedere che libera dal proprio
egoismo, presunzione e così via. Se solo lo si
volesse!
Le tue parole sono forti e convincenti.
Per lo meno m'impongono a riesaminare i miei concetti, anche perché il
desiderio di vivere una vita più ripagante mi attira già da qualche tempo. Di
fatto ci penso e ripenso, come preso da un desiderio intimo, sempre elaborato
ma mai appagato, e non solo per colpa mia. Ora, dette da te, in quel tono
semplice che genera certezza, mi convinci che non ci sia un'altra via migliore
da seguire, ma da dove ottenere la forza di sopportazione e costanza che una tale
decisione richiede?
Nella meditazione e preghiera di aiuto,
che ti sarà concesso nei momenti più critici della tua vita quando verrà dalla
profondità del tuo animo.
Tutto ciò mi sembra fin troppo
irrazionale, tanto da temere di perdere la relazione con la realtà terrena, che
è di tutt'altra natura. Mi chiedo come sia possibile vivere in questo confronto
continuo tra l'essere e il divenire, che mi sembra irrisolvibile al confronto
con le richieste intransigenti del corpo e dell'anima. Tu sai benissimo quante
malattie psichiche potrebbero sorgere dalla presa di una tale decisione!
Assumila con l'impegno di servirla per
migliorarla e creerai una nuova simbiosi, liberatrice per te.
Io migliorarla! Mamma mia, ma questa è
roba troppa grossa per me! Cosa vuoi fare di me, un
Dio redentore in terra?
Non siamo forse suoi figli? E non Lo hanno già seguito tantissimi?
Erano tutti come te all'inizio, e poi sono diventati Suoi Inviati.
Già mi tremano le gambe al pensiero di dover mutare così
radicalmente la mia vita.
Non che sia stata significativa, ma per
lo meno era senza grossi rischi, ed io mi trovavo bene nel mio corpo sano e
appagato.
Sono proprio
i rischi che ti elevano a creatore del tuo destino, di uno migliore s'intende.
O di uno
peggiore, qualora non avessi le qualità di mutare qualcosa nel meglio.
Lascia il
caso a chi ti ha creato, infine è sua la responsabilità, ma tu sappi che
attraverso la pratica continua della meditazione potresti migliorare le tue
prestazioni mentali sia percettive sia cognitive.
E adesso
cosa succede, mi lascerai solo al mio destino?
Non
preoccuparti, anche se non sarò presente, ti sentirai unito con me e con tutti
gli altri che vogliono vivere una vita che non sia quella comune dimensionale.
Oddio! Per
il momento vorrei solo non averti incontrato.