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  Editoriali  »  Circa la sorte del mondo, vista da un essere semplice e timoroso, di Lorenzo Russo 01/07/2012
 

Circa la sorte del mondo, vista da un essere semplice e timoroso

di Lorenzo Russo

 

 

Due individui s'incontrano per caso e incominciano a discutere su un tema che mai ha dato risposte precise e ancor meno rassicuranti.

È più che provato che Dio non esiste!

Macché! E allora chi ha creato tutto questo casino?

Casino! A che cosa ti riferisci?

Alla sempre uguale situazione del mondo, che non altro riflette che il corso maligno e immutabile della sua storia.

Non credi che anche l'uomo abbia un po' di colpa, in tutto ciò che è accaduto e ancora accade?

Forse, ma è una colpa minimale, che ha poco a che fare con l'andamento generale nel Creato.

E chi ha creato l'Universo?

E chi lo sa! Non di certo un Dio benigno. Improvvisamente accadde un'esplosione, non immaginabile nella sua violenza, che tutto sconvolse e mutò, come se ce ne fosse stata la necessità, considerati i risultati del dopo.

Capisco il tuo modo di ragionare, che dimostra, a mio parere, la tua inabilità a elaborare altre forme di ragionamenti, ma così non può essere perché svaluterebbe le capacità evolutive dell'uomo, che, sempre a mio parere, sarebbero più elevate, se non fosse che egli stesso, non volendone sapere perché attirato dai piaceri di questa vita, seppure siano brevi e instabili, le ignora coscientemente.

No, e ancora no! Non dare la colpa all'uomo, per scagionare quel Dio maligno che si diverte a vederlo sofferente e bisognoso di aiuto, che poi gli viene continuamente rifiutato.

Il Dio dell'uomo è una sua invenzione per sopportare meglio il suo destino, mentre il mondo segue la volontà di un altro Dio, irraggiungibile per l'uomo e per questo più temibile.

Non essere così pessimista! Certo, in questo mondo disastrato accade tutto ciò che hai descritto, ma il suo Dio gli ha anche donato la possibilità di risorgere a nuova vita, seguendo la via dell'amore.

È in questo senso che la vita stessa assume il compito di redenzione e resurrezione.

Entrambe sono due modelli di liberazione dal male dimensionale e paragonabile ai processi fisici-chimici che si svolgono continuamente nel Creato, il cui scopo è la creazione di nuove forme di vita.

Quale vita però? Una migliore o ancora peggiore?

Bé, qui sta a te la scelta. Ricordati, comunque, che la tua volontà ha valore ed efficacia sul corso del tuo destino.

Come sei ottimista. Quasi quasi riesci a convincermi. Il tuo ottimismo è come una medicina che non nuoce, ma giova, anche?

Lasciati prendere dal sentimento dell'amore e ti sentirai unito con tutto il mondo. Non avrai più paura di nulla, perché comprenderai il senso di tutto ciò che accade, qui e altrove.

Amore, amore.....! Che parola bella e semplice, simile a una nota musicale, per il grande significato che tu le dai. E che cos'è con il tradimento, la disonestà, la prepotenza, la violenza che, come anche tu saprai, sono sempre abituali e fanno soffrire assai. Sono anch'essi simili ai violenti sconvolgimenti che accadono continuamene nel Creato e che, a tuo dire, servono a creare armonia?

Ama l'uomo così com'è, e non come tu vorresti che fosse.

Mamma mia, che risposte mi dai!

Non credo di essere in grado di seguirti: amare il prossimo con tutte le mie forze, per poi rimanere abbandonato, ferito e deriso?

Sì, certo, perché viviamo tutti nello stesso stato d'imperfezione.

Per questo ognuno dovrebbe riconoscere l'importanza dell'impegno, per creare un migliore intendimento e con esso una migliore relazione con se stesso e il prossimo di turno.

È un procedere che libera dal proprio egoismo, presunzione e così via. Se solo lo si volesse!

Le tue parole sono forti e convincenti. Per lo meno m'impongono a riesaminare i miei concetti, anche perché il desiderio di vivere una vita più ripagante mi attira già da qualche tempo. Di fatto ci penso e ripenso, come preso da un desiderio intimo, sempre elaborato ma mai appagato, e non solo per colpa mia. Ora, dette da te, in quel tono semplice che genera certezza, mi convinci che non ci sia un'altra via migliore da seguire, ma da dove ottenere la forza di sopportazione e costanza che una tale decisione richiede?

Nella meditazione e preghiera di aiuto, che ti sarà concesso nei momenti più critici della tua vita quando verrà dalla profondità del tuo animo.

Tutto ciò mi sembra fin troppo irrazionale, tanto da temere di perdere la relazione con la realtà terrena, che è di tutt'altra natura. Mi chiedo come sia possibile vivere in questo confronto continuo tra l'essere e il divenire, che mi sembra irrisolvibile al confronto con le richieste intransigenti del corpo e dell'anima. Tu sai benissimo quante malattie psichiche potrebbero sorgere dalla presa di una tale decisione!

Assumila con l'impegno di servirla per migliorarla e creerai una nuova simbiosi, liberatrice per te.

Io migliorarla! Mamma mia, ma questa è roba troppa grossa per me! Cosa vuoi fare di me, un Dio redentore in terra?

Non siamo forse suoi figli? E non Lo hanno già seguito tantissimi?

Erano tutti come te all'inizio, e poi sono diventati Suoi Inviati.

Già mi tremano le gambe al pensiero di dover mutare così radicalmente la mia vita.

Non che sia stata significativa, ma per lo meno era senza grossi rischi, ed io mi trovavo bene nel mio corpo sano e appagato.

Sono proprio i rischi che ti elevano a creatore del tuo destino, di uno migliore s'intende.

O di uno peggiore, qualora non avessi le qualità di mutare qualcosa nel meglio.

Lascia il caso a chi ti ha creato, infine è sua la responsabilità, ma tu sappi che attraverso la pratica continua della meditazione potresti migliorare le tue prestazioni mentali sia percettive sia cognitive.

E adesso cosa succede, mi lascerai solo al mio destino?

Non preoccuparti, anche se non sarò presente, ti sentirai unito con me e con tutti gli altri che vogliono vivere una vita che non sia quella comune dimensionale.

Oddio! Per il momento vorrei solo non averti incontrato.

 





 
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