Scomunica
alla mafia
di
Ferdinando Camon
Quotidiani locali del Gruppo "Espresso-Repubblica" 23 giugno 2014
Il Papa scomunica i mafiosi: non occorre che uccidano, sequestrino, rubino, per
essere scomunicati basta che siano mafiosi, dentro o intorno alla mafia.
S'intende: mafia, camorra e ‘ndrangheta. Essere mafioso non è compatibile col
Vangelo e nemmeno neutrale: è nemico. Era ora che un capo cattolico lo dicesse
in questi termini. Dobbiamo però domandarci: la scomunica contro la mafia del
Sud, vale anche per la mafia del Nord? La mafia delle tangenti, delle Grandi
Opere, dell'Expo, del Mose, delle ricostruzioni post-terremoto, del
finanziamento dei partiti, la Mafia industriale, Edilizia, Fiscale, della Pubblica
Amministrazione, la Mafia accademica, eccetera? Sarebbe non soltanto bello ma
giusto e necessario che così fosse. Sento il discorso del papa che scomunica la
mafia e mi balzano alla mente alcuni ricordi: il boss mafioso che si nascondeva
in un covo dentro il quale aveva un altarino privato; un altro boss che dopo
aver ucciso un bambino s'inginocchia e prega davanti a un quadro della
Madonna di cui è fedele; un altro che va a messa circondato dalla sua squadra
di scagnozzi; un altro accusato di molti delitti che muore con funerale
religioso e sontuoso. Ma mi vengono in mente anche i boss industrial-manageriali
del Nord, accusati di mega-tangenti, che hanno cappelle private. Papa Francesco
scomunica i mafiosi. Grande Papa e grande Uomo. Ma i suoi preti sono tutti
insensibili, come dovrebbero essere, ai regali della mafia? Alle donazioni? Ai
favori? Sarebbe bello vedere un prete, quando riceve una larga donazione alla
vigilia del matrimonio di un boss della mafia, rimandare indietro il denaro con
schifo. Abbiamo visto addirittura preti che, quando un boss veniva ricercato
dalla polizia, sapevano dov'era il suo nascondiglio, e andavano a trovarlo per,
dicevano, “dargli conforto”.
La scomunica di cui parla il Papa è automatica. Uno è scomunicato per il semplice
fatto di essere mafioso. Non occorre che qualcuno lo scomunichi, si scomunica
da sé. Ma quanto sarebbe bello se, quando sentiano le
notizie degli scandali dell'Expo, del Mose, della ricostruzione de L'Aquila,
dei farmaci col prezzo truccato al fine di rapinare i malati (e se non hanno
soldi sufficienti, che muoiano o diventino ciechi), quanto sarebbe bello
sentire nei tg e leggere sui giornali: “I
responsabili vengono inquisiti… e s'intendono
scomunicati”. Non ditemi che non servirebbe a niente, e che la Chiesa Cattolica
conta poco. Non è vero. La Chiesa Cattolica è una grande istituzione morale. I
mafiosi di tutte le zone, Nord e Sud, son gente che va in Chiesa. E la notizia
della loro scomunica è sulle prime pagine di tutti i giornali. La scomunica abbrutisce
non soltanto la loro vita, ma anche quella delle loro famiglie, degli amici,
dei clan. Taglia alla radice l'alibi su cui costruiscono una loro dignità
morale, per la quale far parte di mafia-camorra-'ndrangheta
è un modo per difendere la famiglia, gli amici, la società dentro cui vivono,
“l'onorata società”. Per cui “essere uomini d'onore” è un vanto morale, mentre
essere amici dei magistrati, o avere una figlia che sposa un carabiniere, vuol
dire “essere infami”. Dire ai mafiosi “convertitevi”, come faceva Papa Wojtyla,
era molto, ma era ancora era una forma cauta di affrontare il problema. Dire
“la mafia è incompatibile con il Vangelo”, come faceva Papa Ratzinger, era una
formula impersonale, dalla quale nessun mafioso si sentiva messo in causa. Dire
“Andrete all'Inferno”, come ha fatto papa Francesco a marzo, era
controbilanciato dal fatto che chi ha un Dio privato, o una cappella privata, o
una Madonna personale, o un prete amico che l'assolve, si sente al sicuro anche
dall'Inferno, nessuna condanna lo può toccare. Questa sicurezza agisce nella
doppia direzione: se loro sono a posto, noi non siamo a posto. Donando soldi
alla Chiesa, il boss della Magliana aveva ottenuto di esser sepolto nella
basilica di Sant'Apollinare a Roma: i cristiani che entravano lì erano suoi
ospiti. Perciò, ripeto, grande gesto quello di papa Francesco, che scomunica le
mafie del Sud. Più grande sarebbe se includesse anche le mafie del Nord. Tutte
le mafie.
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