Parole, solo parole
di Renzo Montagnoli
Grazie agli 80 € in più in busta paga,
non percepite da tutti, ma da una piattaforma non ampia di contribuenti,
l'economia avrebbe dovuto risvegliarsi e macinare produzione. Pare non sia
stato così, ma già lo si sarebbe dovuto sapere prima. Infatti, considerato che
80 € al mese in più in tasca non può che dar luogo a un modestissimo aumento
dei consumi sulla base soprattutto dell'elevato numero di disoccupati che non
ne beneficiano, senza parlare dei cassaintegrati, meglio sarebbe stato
utilizzare le somme impegnate per nuovi investimenti, magari per sistemare il
territorio, giacché proprio in questo caso gli economisti sono concordi nel
misurare, grazie anche all'indotto, un giro d'affari pari a dieci volte il capitale
investito. Fra l'altro si sarebbe ottenuto qualche posto di lavoro in più e se
proprio di vogliono ridurre le tasse, meglio sarebbe pensare a quelle sui
prodotti energetici, che colpiscono tutti e in modo più significativo i meno
abbienti. Si ciancia sul fatto che da noi l'energia costa troppo rispetto al
resto d'Europa, ma nulla si dice sul fatto che ciò è dovuto alle tante tasse
dello stato che colpiscono i carburanti, il gas e l'energia elettrica. Sono
tante e sono troppe, alcune poi di vetusta memoria, come quelle per la guerra
d'Abissinia. Se si semplifica e si rimodula il tutto, si potrebbe dare una
bella sforbiciata, per esempio sui combustibili da trazione, dove le tasse
concorrono al prezzo finale nella misura del 60%.
Già, ma dove prendere i soldi dei
diminuiti introiti? Semplice: da chi non paga le tasse, pur avendo redditi
imponibili. C'è un'evasione stimata in almeno 100 miliardi di Euro l'anno e un
nero da corruzione di altrettanto.
Qualunque governante serio e onesto sa che non è possibile di colpo
porre fine a questo fenomeno, ma che invece si può limitare a cifre meno
irriguardose per chi onesto paga le tasse in tempi relativamente brevi. Come?
Oggi, grazie all'informatica, siamo tutti schedati e nulla può sfuggire al fine
di poter determinate con una plausibile approssimazione il tenore di vita di
ognuno e sono tanti che fanno la bella vita senza fare il loro dovere di
cittadini che devono essere colpiti, in modo drastico, ricorrendo anche, come
in altri stati più civili, al carcere duro.
Per la corruzione non ci deve essere
buonismo: i corruttori, chiunque essi siano, devono essere puniti in modo
esemplare, cacciandoli nelle galere più infami e lasciandoli lì un bel po' a
cuocersi.
Renzi parla tanto, promette di più e
mantiene di meno; ciò che non fa, però, è di mettere mano ai problemi
dell'evasione fiscale e della corruzione, o se lo fa, è con leggine che più che
spaventare fanno sorridere.
Così le sue finiscono con l'essere
solo parole, con cui si promettono meraviglie che poi non si realizzeranno,
proprio come ha fatto sempre il suo predecessore che, in un ventennio, ha
portato il paese allo sfacelo.
Non vorrei che questa esperienza da
premier finisse con tanta aria e poco fuoco e che lui, imbonitore rosatello,
facesse – o abbia già fatto suo – il pensiero del Principe di Salina,
sollevando polveroni, minacciando sfracelli, ma con l'intento di far sembrare
che avvenga un cambiamento per far restare tutto uguale.