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  Editoriali  »  Parole, solo parole, di Renzo Montagnoli 14/07/2014
 

Parole, solo parole

di Renzo Montagnoli

 

 

Grazie agli 80 € in più in busta paga, non percepite da tutti, ma da una piattaforma non ampia di contribuenti, l'economia avrebbe dovuto risvegliarsi e macinare produzione. Pare non sia stato così, ma già lo si sarebbe dovuto sapere prima. Infatti, considerato che 80 € al mese in più in tasca non può che dar luogo a un modestissimo aumento dei consumi sulla base soprattutto dell'elevato numero di disoccupati che non ne beneficiano, senza parlare dei cassaintegrati, meglio sarebbe stato utilizzare le somme impegnate per nuovi investimenti, magari per sistemare il territorio, giacché proprio in questo caso gli economisti sono concordi nel misurare, grazie anche all'indotto, un giro d'affari pari a dieci volte il capitale investito. Fra l'altro si sarebbe ottenuto qualche posto di lavoro in più e se proprio di vogliono ridurre le tasse, meglio sarebbe pensare a quelle sui prodotti energetici, che colpiscono tutti e in modo più significativo i meno abbienti. Si ciancia sul fatto che da noi l'energia costa troppo rispetto al resto d'Europa, ma nulla si dice sul fatto che ciò è dovuto alle tante tasse dello stato che colpiscono i carburanti, il gas e l'energia elettrica. Sono tante e sono troppe, alcune poi di vetusta memoria, come quelle per la guerra d'Abissinia. Se si semplifica e si rimodula il tutto, si potrebbe dare una bella sforbiciata, per esempio sui combustibili da trazione, dove le tasse concorrono al prezzo finale nella misura del 60%.

Già, ma dove prendere i soldi dei diminuiti introiti? Semplice: da chi non paga le tasse, pur avendo redditi imponibili. C'è un'evasione stimata in almeno 100 miliardi di Euro l'anno e un nero da corruzione di altrettanto.   Qualunque governante serio e onesto sa che non è possibile di colpo porre fine a questo fenomeno, ma che invece si può limitare a cifre meno irriguardose per chi onesto paga le tasse in tempi relativamente brevi. Come? Oggi, grazie all'informatica, siamo tutti schedati e nulla può sfuggire al fine di poter determinate con una plausibile approssimazione il tenore di vita di ognuno e sono tanti che fanno la bella vita senza fare il loro dovere di cittadini che devono essere colpiti, in modo drastico, ricorrendo anche, come in altri stati più civili, al carcere duro.

Per la corruzione non ci deve essere buonismo: i corruttori, chiunque essi siano, devono essere puniti in modo esemplare, cacciandoli nelle galere più infami e lasciandoli lì un bel po' a cuocersi.

Renzi parla tanto, promette di più e mantiene di meno; ciò che non fa, però, è di mettere mano ai problemi dell'evasione fiscale e della corruzione, o se lo fa, è con leggine che più che spaventare fanno sorridere.

Così le sue finiscono con l'essere solo parole, con cui si promettono meraviglie che poi non si realizzeranno, proprio come ha fatto sempre il suo predecessore che, in un ventennio, ha portato il paese allo sfacelo.

Non vorrei che questa esperienza da premier finisse con tanta aria e poco fuoco e che lui, imbonitore rosatello, facesse – o abbia già fatto suo – il pensiero del Principe di Salina, sollevando polveroni, minacciando sfracelli, ma con l'intento di far sembrare che avvenga un cambiamento per far restare tutto uguale. 

 

 
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