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  Editoriali  »  Pasqua 2021, di Lorenzo Russo 30/03/2021
 
Pasqua 2021

di Lorenzo Russo



Esempi da seguire, sul come vivere meglio socialmente, ne abbiamo tanti.

Il problema sta nel non essere in grado di seguirli, perchè troppo dominati dallo stimolo di dominio, dal voler stare meglio, dal timore di essere sopraffatti, così che il prossimo, quello non conosciuto e non stimato, viene affrontato con diffida, cautela.

Ma qui bisogna discernere; per esempio, il diritto di poter spostarsi dove si vuole, perchè non è praticabile nell'immigrazione continua in massa e quando il nuovo arrivato risultasse difficilmente inseribile nel processo lavorativo e nel costrutto sociale del paese ospitante.

Esistono certamente altre forme di aiuto che non causano spostamenti massicci, se solo i paesi forti volessero accordarsi sui temi di carattere economico, sociale e religioso, invece che combattersi per l'egemonia su tutto e tutti.

Le cause del dover essere cauti li trovo nel sistema economico del profitto che, pur essendo migliore di quello che distribuirebbe il benessere creato senza tener conto del merito acquisito, non riesce a creare i necessari posti di lavoro per una popolazione mondiale sempre in crescita.

A cosa servono le bellissime comunicazioni fondanti sul vivere meglio nell'unione, con uguali diritti e doveri, quando non sono realizzabili.

Allora è meglio lasciare che il tutto rimanga com'è, perchè anche così si sono raggiunti dei risultati buoni.

Prendo, ora, spunto dalla rievocazione annuale della nascita del redentore dell'Umanità, per chiedermi cosa si debba fare per migliorare la coscienza sociale dell'uomo, perchè è da qui che si dovrebbe ripartire.

Educazione, istruzione, reddito fino a un limite riconoscibile con i meriti acquisiti, sanità basata sul principio che va bene curarsi ma non ad oltranza e senza che crei costi elevati, perchè il nascere ha già in sè il dover morire e solo in questo senso si alimentarebbe lo stimolo di essere in vita non per invecchiare senza limiti, divertirsi, diventare più benestante e dominante, ma per migliorare il proprio livello di coscienza ed intelletto, con il quale lasciare ai posteri una migliore testimonianza della propria venuta.

È, quindi, un progetto evolutivo, quello che detraggo dalle annunciazioni del salvatore dell'Umanità.

Ma Cristo aveva intuito che l'uomo non è educabile nel suo senso perchè non è ancora maturato nella sua composizione fisiobiologica?

I poveri e diseredati del suo tempo furono attirati dalle sue annunciazioni, questo sì, ma non perchè si sentirono di acchito di uguale valore dei potenti che li oltraggiavano e sfruttavano, bensì perchè si sentirono difesi e incoraggiati a seguirlo.

Divennero, infatti, temerari, fino a non temere le persecuzioni, addirittura la morte, che fu assunta come premio per raggiungere il Padre celeste.

Furono perdenti in questa vita dominata dalla retrogradezza e ignoranza, ma vincitori nell'altra che fu loro promessa.

Cristo, un capo da seguire a occhi chiusi, ma con il cuore aperto, fino a morire nell'estasi della liberazione?

La storia dei secoli scorsi ci riporta come le autorità ecclesiastiche, a volte in combutta con quelle politiche quando si trattò di consolidare il potere, presero decisioni drastiche contro chiunque avesse messo in dubbio la loro autorità.

Conseguentemente posso affermare che anche il cristianesimo ebbe i suoi periodi oscuri, durante i quali i suoi rappresentanti peccarono di falsità, ipocrisia e prepotenza per mantenere il potere.

Le vittime dei loro abusi furono condannate al rogo ; le persecuzioni e le condanne furono eseguite esemplarmente in pubblico per intimorire il popolo, mantenerlo muto, incapace di reagire.

La giustificazione delle condanne era sempre la stessa: l'accusato veniva incolpato di eresia, di spiritismo e diavolerie varie, per cui era dovere della madre chiesa di riportarlo nel suo gregge.

I non salvabili venivano, così, condannati a morte.

Ed era addirittura un giorno di festa per chi non era imparentato o anche solo amico della vittima.

È un fatto che dimostra quanto i reggenti del potere potessero influire sul popolo minuto, da poter contare sulla sua accondiscendenza.

Ignoranza e costrizione, alimentate dal timore di cadere in disgrazia, spingevano i sottomessi a stare dalla parte dei forti per sentirsi loro stessi protetti.

Il motto era: meglio non cambiare nulla per non rischiare la pena della forca.

Simbolicamente le vittime venivano, ebbene, condannate due volte.

Ma il cristianesimo non può fallire, perchè è la fiamma della redenzione dell'uomo.

L'imperatore Costantino si servì dei simboli cristiani per motivi di tattica psicologica nel momento in cui affrontò il suo avversario.

Su consiglio di sua moglie, seguace della nuova dottrina, e nel riconoscere che la tradizione pagana non aveva futuro, accettò il nuovo pur di mantenere il potere.

La sua vittoria aprì le porte del vasto impero romano alla nuova religione, e qui mi chiedo come potesse restare incrollabile il principio cristiano di non uccidere, di non dominare con la forza, di andare incontro al prossimo con fiducia e comprensione, considerato che la sua diffusione fu eseguita con metodi barbari.

Da qui ne deduco che il confronto tra le forze dimensionali e quelle futuristiche spirituali sia di lunghissima durata, anzi non abbia fine in questa vita.

Il tempo che ne scorre non ha importanza, non si misura in secoli, bensì in millenni.

Cristo ebbe vita breve, quel tanto per portare a termine il suo compito, ma le sue annunciazione, pur tra gli alti e i bassi risultati che ebbero, sono sempre vive e seguite.

Questo, anche se i primi cristiani riuscirono a praticarle per solo una settantina di anni.

Nel suo fondamento, il cristianesimo è una ideologia il cui scopo è di aiutare l'uomo a superare la sua retrogradezza terrena, una ideologia liberatoria evolutiva e costante.

Io sono attualmente propenso a vedere nell'Umanità una energia che si moltiplica in tante particelle ognuna delle quali sta per un singolo individuo.

E qui vedo nel Cristianesimo l'energia che unisce le particelle nel tempo a venire.

Ed oggi sembra di rivivere questa energia nella ideologia mondialista di unire i popoli di tutta la terra.

Ma una domanda è lecita: sono i suoi seguaci veramente credibili, o agiscono come agirono nel corso dei secoli i loro predecessori, dando luogo ai tempi più oscuri del cristianesimo?

Cosa pensare, quando la storia ci riporta che è sempre la dimensione nella quale si vive a dettare la sua volontà?

E qui mi chiedo: fino a quando?

Aspettare e osservare il divenire di questa onda mondialista non porta a nulla, per cui è tempo di prendere una decisione seria e di vivere in essa.

E cosa pensare di Gesù, un uomo carico di visioni, una energia spenta a metà strada della sua vita.

Un uomo altamente considerato, non solo per ciò che annunciò, ma ancor più per essersi stato fedele fino alla fine, un alito di speranza nella prigionia terrena.


Buona Pasqua ai lettori, che la vostra decisione sia di coscienza, ma che sia anche aperta verso il nuovo, affinchè il vecchio venga ricaricato di energie, e che siano più buone e sane.




 
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