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  Editoriali  »  Un altro “Primo Maggio” senza lavoro, di Piera Maria Chessa 16/05/2021
 
Un altro “Primo Maggio” senza lavoro

di Piera Maria Chessa



La Festa del lavoro, detta anche dei lavoratori, fu istituita a Parigi nel 1889, ma in realtà bisogna tornare indietro di tre anni per capire meglio di che cosa si tratta.

Il 1° maggio del 1886 avvenne a Chicago un fatto molto particolare: fu organizzato in tutti gli Stati Uniti uno sciopero generale di operai che chiedevano condizioni di lavoro più eque.

In quegli anni infatti si arrivava a lavorare anche sedici ore al giorno, e oltretutto molte persone morivano per via della scarsa sicurezza. I lavoratori, e gli attivisti anarchici che li supportarono, protestarono per oltre tre giorni. Si arrivò così al 4 maggio, e proprio in quel giorno ci furono scontri durissimi tra i manifestanti e le forze dell’ordine. Il bilancio fu di parecchi morti, passati alla storia con il nome “I Martiri di Chicago”.

Fu in seguito a questi episodi che tre anni dopo, il 20 luglio del 1889, i partiti socialisti e laburisti europei si ritrovarono insieme a Parigi per il Primo Congresso dell’organizzazione da loro creata e denominata Seconda Internazionale.

E fu in quella circostanza che si pensò di organizzare una grande manifestazione popolare per chiedere con maggior forza la riduzione dell’orario di lavoro alle otto ore. Inoltre, proprio per ricordare i morti di Chicago,nel maggio del 1886 si stabilì la data del 1° maggio come Giorno del Lavoro o dei Lavoratori.

Il primo maggio dell’anno successivo, il 1890, ci fu così la prima manifestazione internazionale della storia, e nonostante la fortissima opposizione da parte dei governi nazionali, la partecipazione dei lavoratori per la difesa dei loro diritti fu altissima.

In Italia la Festa del Lavoro divenne ufficialmente Festa nazionale dal 1947, ma anche diversi altri stati, europei e non solo, si attivarono in questo senso.

Negli Stati Uniti, invece, benché proprio lì siano incominciate le prime lotte per il conseguimento di condizioni lavorative più giuste, la Festa del Lavoro cade il primo lunedì di settembre.

E oggi? Rispetto al passato, tante cose per fortuna sono cambiate, almeno in parte, per altre c’é ancora molto da fare, in particolare per i lavoratori stranieri; sappiamo bene infatti quanto essi debbano lottare per avere una giusta paga e condizioni di lavoro dignitose.

Oggi, purtroppo, per tutti il problema fondamentale riguarda la pandemia e le sue temibili varianti, che impediscono di riprendere a vivere e lavorare in tranquillità. Quelli che prima avevano un lavoro, e quelli che già faticavano per trovarlo, e che ora si trovano ancora di più in difficoltà.

Con quale stato d’animo, dunque, oggi si può pensare di festeggiare questo giorno? Difficile rispondere.

Possiamo dire solo che lentamente qualcosa forse si sta muovendo, perché gradualmente stanno cominciando a ripartire quasi tutte le attività. Ma continuiamo a vivere “alla giornata”, con lo sguardo fisso sui numeri relativi alla pandemia.

Nessuna certezza può ancora esserci per una vera ripresa, solo la speranza che con i vaccini la vita di tutti possa finalmente perdere i suoi colori sbiaditi da tempo e ritrovare un po’ di luce.



https://pieramariachessa.wordpress.com/







 
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