Area riservata

Ricerca  
 
Siti amici  
 
Cookies Policy  
 
Diritti d'autore  
 
Biografia  
 
Canti celtici  
 
Il cerchio infinito  
 
News  
 
Bell'Italia  
 
Poesie  
 
Racconti  
 
Scritti di altri autori  
 
Editoriali  
 
Recensioni  
 
Letteratura  
 
Freschi di stampa  
 
Intervista all'autore  
 
Libri e interviste  
 
Il mondo dell'editoria  
 
Fotografie  
 
 
 

  Editoriali  »  Due voci verso sera 09/11/2007
 

Due voci verso sera

                   di Renzo Montagnoli

 

Immaginatevi due persone, come tante, non più giovani, anzi un po' anziane, che trovano all'improvviso realizzato quello che è il desiderio di molti: la pubblicazione di un libro.

Oggi ci sono tanti giovani che scalpitano, che sognano di entrare nell'olimpo letterario e che fantasticano di riuscire a scrivere un best seller. E magari non sono ancora riusciti ad avere una pubblicazione, mentre due persone, avanti con gli anni, e che in tutta una vita forse nemmeno pensavano di riuscire a vedere edito un loro lavoro ce l'hanno fatta.

Non voglio tuttavia che questa mia riflessione sia intesa come una rivincita di una generazione su un'altra, perché lo scopo è ben diverso, anzi io e Cristina auguriamo a chi cerca di emergere che ciò avvenga alla svelta, ma con un'opera in cui ha messo tutto il suo cuore e tutto il suo ingegno, tale da aver coscienza di aver onorato il proprio nome con un prodotto dignitoso.

Ho conosciuto Cristina quasi per caso, quando ha cominciato a pubblicare sul sito “poetare”  e sono rimasto subito sorpreso dalla qualità e dalla forte personalità delle sue poesie. L'ho seguita con interesse e lei che mi stimava (e sono certo  che è ancora così) avrebbe gradito un mio commento critico. Ho glissato, perché sarebbe stato assai meglio parlare della sua ars poetica e per far questo avevo bisogno di leggere molti suoi lavori. Quando mi è stato chiesto di scrivere la prefazione di Fiori e fulmini, questa era già stampata nella mia mente, pronta per riversare su carta l'ammirazione che nutro per un'autentica artista, non diversa però dalla Cristina Bove donna, due figure che si fondono in un'immagine radiosa di esemplare umanità.

Il caso ha voluto che il nostro battesimo letterario avvenisse lo stesso giorno, con due lavori poetici, di diversa natura. Fiori e fulmini di Cristina Bove è una silloge in cui lei ha riversato l'esperienza, le emozioni, le gioie e i dolori di tutta una vita, e l'ha fatto con soavità, tanto che vincono tranquillamente i fiori sui fulmini. Chi la conosce sa che sto dicendo il vero e questa raccolta poetica è il messaggio di un essere umano che, pur nella malinconia, spesso velata, nasconde una incredibile forza di vivere.

Sono poesie, le sue, semplicemente stupende e non aggiungo altro, per non rischiare di essere tacciato di favoritismo.

Tranquillizzo tutti, perché dei Canti celtici non dirò nulla e ciò per un puro motivo deontologico.

Perché abbiamo scritto e perché abbiamo pubblicato?

Non solo per mostrare il nostro animo agli altri, ma anche per lasciare una traccia di noi, un ricordo che almeno sia collegabile a un oggetto e al suo contenuto da conservare per i nostri posteri.

Siamo ad un età dove si vive del passato e del presente, mentre il futuro ci sfugge e ci impedisce di fare programmi per l'avvenire. Se qualcuno di voi comprerà i nostri due libri e li leggerà, e ne parlerà ai figli, sarà come proiettarci idealmente in quel futuro che noi non vediamo. E così,  se questi giovani, leggendo i nostri versi, riusciranno a sognare, lo faranno anche per noi.

Mi sembra giusto che Cristina e io vi proponiamo di seguito un assaggio, piccolo, ma significativo, dei nostri due libri.

Grazie per l'attenzione.

 

 

ERA DI MAGGIO ( ai miei figli)

di Cristina Bove

 

Era di maggio e tra le rose in fiore

l'inattesa brinata sparpagliava

di petali e di foglie il davanzale

           la ventata li colse impreparati

           scompigliandone gli abiti e i pensieri

 

Avrei voluto custodirli ancora

nasconderli al destino ed al dolore

tenerli stretti nella mia premura

proteggerli da oltraggi e delusioni

fermare il tempo mio per non lasciarli

e il tempo loro per vederli eterni

          Invece posso solo consolarli

          per  una tregua che non basta mai…

 

Posso soltanto starmene in disparte

per cercarmi nel cuore ancora un poco

di quella fiaba che gli raccontavo

quando la vita era soltanto gioco.

          Ma nel soffiar del vento anche l'estate

          passerà  per far posto al loro autunno

          e nell'inverno soli affronteranno

          la crudeltà del tempo

          senza me

 

(da Fiori e fulmini- Il Foglio, 2007)

 

 

 

 

 

 

Guerrieri sull'acqua

di Renzo Montagnoli

 

Sorge presto questa sera la luna,

sembra emergere dall'acqua del canneto,

in quell'immobilità del tempo

che è il passaggio dal giorno alla notte.

Ai richiami degli acquatici si sostituisce

il canto triste e melodioso delle ninfe

imprigionate dall'oblio.

E nella bruma che si corica sulla superficie

di poco increspata dalla brezza

par di vedere scivolare le lunghe barche dei guerrieri

che riprendono possesso di un mondo tutto loro.

Le armature scintillanti,

i volti tesi,

lo sciabordio dei remi,

avanzano a riconquistare il ricordo di un'epoca passata,

che solo il sogno sa vedere e  capire.

Un altro mondo, che è profondo in noi,

e che scompare nel volger di un attimo

ai primi bagliori di luce che si accendono a oriente.

 

(da Canti celtici – Il Foglio, 2007)

 

 

 

Consiglio di chiudere questa pagina ascoltando questo brano veramente sublime.

 

http://www.youtube.com/watch?v=ww8wqEgFIA8

 

 

 

 

 

 

 

 
©2006 ArteInsieme, « 014037798 »