Letture di un anno
di
Renzo Montagnoli
In questo
2007 che volge alla fine ho letto molti libri e come
sempre ne ho trovato non pochi che non mi sono piaciuti, ma anche alcuni il cui
gradimento è stato tale da sentirli parte di me stesso. Sono testi che mi hanno
svelato mondi nuovi, hanno accresciuto il mio piccolo bagaglio culturale e
quindi ai loro autori non posso che essere grato. Di questi libri troverete le
recensioni nella relativa sezione, ma desidererei soffermarmi su quelli che più
mi hanno colpito, senza togliere i meriti degli altri che magari un altrui
giudizio può considerarli ancor più interessanti.
Di questi che elencherò, ma anche
degli altri, consiglio l'acquisto per voi, per un dono ai vostri cari, ai
vostri amici in occasione dei doni natalizi, questa tradizione votata spesso al
consumismo più sfrenato, senza dimenticare che il libro è un bene durevole,
perché la sua lettura entrerà nel vostro patrimonio culturale.
Dimenticavo: poiché questo resoconto
è aggiornato al 30 novembre, ricomprendo anche testi
esaminati nel dicembre dello scorso anno.
La messa dell'uomo disarmato, di
Luisito Bianchi, edito da Sironi, un romanzo di
straordinaria bellezza e di piacevolissima lettura, nonostante le sue 860
pagine; affronta tanti argomenti e ognuno meriterebbe almeno un cenno, ma spazio e tempo me lo impediscono, e allora lo
sintetizzo in tre parole: il canto della spiritualità.
Istanbul Bound, di
Carlo Bordoni, edito da Tabula Fati, ha il sapore dei romanzi di Conrad, di quel rapporto di amore e odio fra l'uomo e il
mare, ma è anche una parabola del viaggio che ognuno di noi compie nella sua
vita. Ha vinto l'edizione del corrente anno del Premio Anguillara
Sabazia e penso che questo riconoscimento sia
ampiamente meritato.
Dare voce al silenzio, di
Patrizia Garofalo, edito da Il
Foglio, è una silloge di pregevolissima fattura in cui l'io dell'autore
prorompe a fugare il silenzio che occupa l'animo, un armonico urlo liberatorio,
in una sorta di autoanalisi con risultati di grande efficacia stilistica,
accompagnata da approfondimenti concettuali di rilevante qualità.
Memorie di Adriano, di Marguerite Yourcenar , edito da Einaudi, ormai da
tempo considerato uno dei grandi classici e grande lo è veramente, anzi è un
capolavoro, in cui la figura del grande imperatore Publio Elio Traiano Adriano risalta per le sue caratteristiche di uomo,
e quindi con tutte le paure e i difetti che ci sono propri, ma anche per la sua
continua ricerca di conciliare dovere e felicità, sentimenti e intelligenza,
sogni e realtà.
La pensione Eva, di
Andrea Camilleri, edito da Mondadori,
per me è stato una sorpresa piacevolissima, con un autore che ha scritto
un'opera che si eleva sulla sua consueta produzione, fornendoci un ritratto
mirabile di un adolescente che scopre la pubertà.
Tutti, indistintamente, i romanzi di
Piero Chiara: Il piatto piange, Vedrò Singapore?,
La stanza del vescovo, I giovedì della signora Giulia (editi da
Mondadori). Questo autore, nel narrarci il piccolo
mondo della provincia italiana, fa emergere pregi e difetti di un'intera
nazione, con uno stile pulito, con una scrittura mai greve e con vicende, fra
il comico e il tragico, che ne fanno un vero e proprio cantore di un piccolo
mondo.
Qualcuno
uccida mio padre, di Domenico Petrolino,
edito da Il Foglio, un romanzo in larga parte
autobiografico con il quale si affronta in modo misurato il tema del dolore
nella malattia e il grande problema dell'eutanasia. Non indulge mai al
pietismo, alle lacrime facili, ma scava dentro di noi, rivela le nostre paure
per aiutarci a comprendere il valore della dignità.
Una vita negata, di
Franca Maria Bagnoli, edito da Il Foglio, un romanzo
di straordinaria freschezza scritto da una signora non più giovane, ma
soprattutto di estrema attualità, perché, ribaltando l'immagine, che ci è
sempre stata tramandata, di Santippe, moglie di Socrate, la fa assurgere a
rappresentante ideale di quella libertà così difficile da raggiungere, non solo
a quell'epoca, ma anche oggi.
Mal di pietre, di
Milena Agus, edito da Nottetempo, una saga familiare
di tre generazioni che ruota intorno alla figura della nonna, sofferente di
calcoli renali, il cosiddetto mal di pietre, che però
finisce con l'essere più un mal d'amore. Piacevole da
leggere, ricco di riflessioni sulla vita, con descrizioni di ambienti e
di atmosfere veramente di eccelsa fattura, questo romanzo è un autentico gioiellino.
Long Evening Shadows, di Peter Russell, edito da Il Foglio, una
stupenda silloge del grande poeta inglese morto da pochi anni. La spiritualità
vi domina incontrastata
e viene soffusamente alla luce con versi di straordinaria
bellezza. La lettura vi farà riflettere, ma vi rasserenerà, perché questo è uno
dei tanti pregi di quest'opera.
Nero di maggio, di
Leonardo Gori, edito da Hobby & Work, un giallo
storico, scritto in modo esemplare, di gradevolissima lettura e che ha il
pregio di descrivere mirabilmente un'epoca intorno a una trama di fantasia.
Voglio che dio mi mostri il suo volto, di
Fabrizio Manini, edito da Il
Foglio, una silloge di elevato valore filosofico, dove si parla di entità
supreme al di fuori dei canoni dogmatici istituiti dagli uomini di chiesa.
La lettura non è certamente facile,
ma il soffermarsi su quanto poeticamente esposto fa emergere dal grigiore delle
incertezze religiose una visione spirituale inappagabile.
Dentro al fuoco, di
Caterina Trombetti, edito da Passigli,
una silloge in cui risalta ancor più chiaramente il talento della poetessa
toscana, caratterizzato da immediatezza di comunicazione, nonostante la profondità
dei concetti esposti.
Orrori tropicali, di
Gordiano Lupi, Edito da Il Foglio, una raccolta di
racconti ambientati ai Carabi, dove l'aspetto esteriore della narrativa di
genere nasconde intenti non limitati al puro e semplice spettacolo, ma lascia
trapelare uno studio più approfondito di quello che è la commistione fra
religione e superstizione, fra credo conformista e senso spirituale a livello
individuale. La lettura è sempre gradevole e l'effetto del testo non si
esaurisce con l'ultima pagina, ma continua nelle inevitabili riflessioni che ci
si porrà, inevitabilmente, nel corso della vita.
Ultimo parallelo, di
Filippo Tuena, edito da Rizzoli,
un romanzo che può essere definito un capolavoro. L'opera, che fra l'altro ha
vinto l'edizione del corrente anno del premio Viareggio, è una storia di
esplorazione (la sfortunata spedizione di Scott al
Polo Sud), ma la trama è anche una metafora del
destino dell'uomo, con l'avvio fiducioso alla vita e la rassegnazione negli
anni tardi, anticamera della fine.
Scritto in modo semplicemente
mirabile, è tutto un succedersi di eventi, di immagini, di atmosfere in cui si
finisce per diventare partecipi, al punto che alla fine si ha chiara la
consapevolezza di aver viaggiato anche noi al Polo Sud, di aver gioito nei
momenti di speranza con Scott e di essergli stati al
fianco nello scoramento e infine nel momento supremo della morte.
Il diavolo custode, di
Luigi Balocchi, edito da Meridiano Zero, un romanzo picaresco che ha quasi il
ritmo di una ballata, tutto costruito intorno a un personaggio esistito
veramente, quel Sante Pollastro, spirito ribelle di tendenze anarchiche, che ha
imperversato fra le due guerre per le sue imprese banditesche.
Le vele di Astrabat, di
Antonio Messina, edito da Il Foglio, un romanzo fra il
fantasy e la fantascienza, non certo facile da
leggere, ma di stupefacente bellezza, in una sorta di trattazione filosofica
mediata con la narrativa e di elevato valore.
La guerra dei sordi, di
Laura Costantini e Loredana Falcone, edito da Maprosti & Lisanti,
avvincente romanzo sul conflitto fra israeliani e palestinesi, ove le autrici
hanno saputo mantenersi equidistanti con un'analisi dei motivi effettuata con
tanta umanità.
Fiori e fulmini, di
Cristina Bove, edito da Il Foglio, è una silloge di
notevole bellezza, dove l'autrice è riuscita a fornire una visione
dell'esistenza, anche nei suoi aspetti più tragici, con una concreta speranza
nell'amore.
I sassi, di Sacha Napini, edito da Il Foglio, è un
romanzo dove la trama noir, molto ben congegnata peraltro, è il pretesto per
un'analisi approfondita dei personaggi, il tutto in un quadro stilistico di
assoluto valore.
Ai miei cari compagni, di
Luciano Bianciardi, edito da Stampa Alternativa, due
racconti lunghi sul risorgimento italiano, periodo storico particolarmente caro
all'autore toscano e che in questa circostanza ci offre un quadro rivisitato
della storiografia ufficiale, grazie alla sua grande capacità di critica e
all'ironia venata da una sottile amarezza.
Il tacere del pendolo, di
Antonello Bianchi, edito da Il Foglio, prima
pubblicazione di questo autore che tratta poeticamente e con grande
autorevolezza il concetto della cognizione del tempo.
La deontologia mi impone di non
citare i miei Canti celtici, pure questi editi da Il
Foglio, ma se ora ne parlo è unicamente per dire pubblicamente che alla loro
realizzazione non poco hanno contribuito alcune delle opere che ho citato,
soprattutto Memorie di Adriano e La messa
dell'uomo disarmato, a dimostrazione che leggere opere valide ci accresce
più di quanto non possiamo immaginare.
Quindi acquistare un libro è spesso
anche un investimento e la sua lettura non si limita a farci trascorrere ore
piacevoli, ma ha anche un effetto nel tempo, perché ciò che si impara diventa un nostro patrimonio.