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  Editoriali  »  Letture di un anno 06/12/2007
 

Letture di un anno

di Renzo Montagnoli

 

In questo 2007 che volge alla fine ho letto molti libri e come sempre ne ho trovato non pochi che non mi sono piaciuti, ma anche alcuni il cui gradimento è stato tale da sentirli parte di me stesso. Sono testi che mi hanno svelato mondi nuovi, hanno accresciuto il mio piccolo bagaglio culturale e quindi ai loro autori non posso che essere grato. Di questi libri troverete le recensioni nella relativa sezione, ma desidererei soffermarmi su quelli che più mi hanno colpito, senza togliere i meriti degli altri che magari un altrui giudizio può considerarli ancor più interessanti.

Di questi che elencherò, ma anche degli altri, consiglio l'acquisto per voi, per un dono ai vostri cari, ai vostri amici in occasione dei doni natalizi, questa tradizione votata spesso al consumismo più sfrenato, senza dimenticare che il libro è un bene durevole, perché la sua lettura entrerà nel vostro patrimonio culturale.

Dimenticavo: poiché questo resoconto è aggiornato al 30 novembre, ricomprendo anche testi esaminati nel dicembre dello scorso anno.

La messa dell'uomo disarmato, di Luisito Bianchi, edito da Sironi, un romanzo di straordinaria bellezza e di piacevolissima lettura, nonostante le sue 860 pagine; affronta tanti argomenti e ognuno meriterebbe almeno un cenno, ma spazio e tempo me lo impediscono, e allora lo sintetizzo in tre parole: il canto della spiritualità.

Istanbul Bound, di Carlo Bordoni, edito da Tabula Fati, ha il sapore dei romanzi di Conrad, di quel rapporto di amore e odio fra l'uomo e il mare, ma è anche una parabola del viaggio che ognuno di noi compie nella sua vita. Ha vinto l'edizione del corrente anno del Premio Anguillara Sabazia e penso che questo riconoscimento sia ampiamente meritato.

Dare voce al silenzio, di Patrizia Garofalo, edito da Il Foglio, è una silloge di pregevolissima fattura in cui l'io dell'autore prorompe a fugare il silenzio che occupa l'animo, un armonico urlo liberatorio, in una sorta di autoanalisi con risultati di grande efficacia stilistica, accompagnata da approfondimenti concettuali di rilevante qualità.

Memorie di Adriano, di Marguerite Yourcenar , edito da Einaudi, ormai da tempo considerato uno dei grandi classici e grande lo è veramente, anzi è un capolavoro, in cui la figura del grande imperatore Publio Elio Traiano Adriano risalta per le sue caratteristiche di uomo, e quindi con tutte le paure e i difetti che ci sono propri, ma anche per la sua continua ricerca di conciliare dovere e felicità, sentimenti e intelligenza, sogni e realtà.  

La pensione Eva, di Andrea Camilleri, edito da Mondadori, per me è stato una sorpresa piacevolissima, con un autore che ha scritto un'opera che si eleva sulla sua consueta produzione, fornendoci un ritratto mirabile di un adolescente che scopre la pubertà.

Tutti, indistintamente, i romanzi di Piero Chiara: Il piatto piange, Vedrò Singapore?, La stanza del vescovo, I giovedì della signora Giulia (editi da Mondadori). Questo autore, nel narrarci il piccolo mondo della provincia italiana, fa emergere pregi e difetti di un'intera nazione, con uno stile pulito, con una scrittura mai greve e con vicende, fra il comico e il tragico, che ne fanno un vero e proprio cantore di un piccolo mondo.

Qualcuno uccida mio padre, di Domenico Petrolino, edito da Il Foglio, un romanzo in larga parte autobiografico con il quale si affronta in modo misurato il tema del dolore nella malattia e il grande problema dell'eutanasia. Non indulge mai al pietismo, alle lacrime facili, ma scava dentro di noi, rivela le nostre paure per aiutarci a comprendere il valore della dignità.

Una vita negata, di Franca Maria Bagnoli, edito da Il Foglio, un romanzo di straordinaria freschezza scritto da una signora non più giovane, ma soprattutto di estrema attualità, perché, ribaltando l'immagine, che ci è sempre stata tramandata, di Santippe, moglie di Socrate, la fa assurgere a rappresentante ideale di quella libertà così difficile da raggiungere, non solo a quell'epoca, ma anche oggi.

Mal di pietre, di Milena Agus, edito da Nottetempo, una saga familiare di tre generazioni che ruota intorno alla figura della nonna, sofferente di calcoli renali, il cosiddetto mal di pietre, che però finisce con l'essere più un mal d'amore. Piacevole da leggere, ricco di riflessioni sulla vita, con descrizioni di ambienti e di atmosfere veramente di eccelsa fattura, questo romanzo è un autentico gioiellino.

Long Evening Shadows, di Peter Russell, edito da Il Foglio, una stupenda silloge del grande poeta inglese morto da pochi anni. La spiritualità vi domina incontrastata  e viene soffusamente alla luce con versi di straordinaria bellezza. La lettura vi farà riflettere, ma vi rasserenerà, perché questo è uno dei tanti pregi di quest'opera.

Nero di maggio, di Leonardo Gori, edito da Hobby & Work, un giallo storico, scritto in modo esemplare, di gradevolissima lettura e che ha il pregio di descrivere mirabilmente un'epoca intorno a una trama di fantasia.

Voglio che dio mi mostri il suo volto, di Fabrizio Manini, edito da Il Foglio, una silloge di elevato valore filosofico, dove si parla di entità supreme al di fuori dei canoni dogmatici istituiti dagli uomini di chiesa.

La lettura non è certamente facile, ma il soffermarsi su quanto poeticamente esposto fa emergere dal grigiore delle incertezze religiose una visione spirituale inappagabile.

Dentro al fuoco, di Caterina Trombetti, edito da Passigli, una silloge in cui risalta ancor più chiaramente il talento della poetessa toscana, caratterizzato da immediatezza di comunicazione, nonostante la profondità dei concetti esposti.

Orrori tropicali, di Gordiano Lupi, Edito da Il Foglio, una raccolta di racconti ambientati ai Carabi, dove l'aspetto esteriore della narrativa di genere nasconde intenti non limitati al puro e semplice spettacolo, ma lascia trapelare uno studio più approfondito di quello che è la commistione fra religione e superstizione, fra credo conformista e senso spirituale a livello individuale. La lettura è sempre gradevole e l'effetto del testo non si esaurisce con l'ultima pagina, ma continua nelle inevitabili riflessioni che ci si porrà, inevitabilmente, nel corso della vita.

Ultimo parallelo, di Filippo Tuena, edito da Rizzoli, un romanzo che può essere definito un capolavoro. L'opera, che fra l'altro ha vinto l'edizione del corrente anno del premio Viareggio, è una storia di esplorazione (la sfortunata spedizione di Scott al Polo Sud), ma la trama è anche una metafora del destino dell'uomo, con l'avvio fiducioso alla vita e la rassegnazione negli anni tardi, anticamera della fine.

Scritto in modo semplicemente mirabile, è tutto un succedersi di eventi, di immagini, di atmosfere in cui si finisce per diventare partecipi, al punto che alla fine si ha chiara la consapevolezza di aver viaggiato anche noi al Polo Sud, di aver gioito nei momenti di speranza con Scott e di essergli stati al fianco nello scoramento e infine nel momento supremo della morte.

Il diavolo custode, di Luigi Balocchi, edito da Meridiano Zero, un romanzo picaresco che ha quasi il ritmo di una ballata, tutto costruito intorno a un personaggio esistito veramente, quel Sante Pollastro, spirito ribelle di tendenze anarchiche, che ha imperversato fra le due guerre per le sue imprese banditesche.

Le vele di Astrabat, di Antonio Messina, edito da Il Foglio, un romanzo fra il fantasy e la fantascienza, non certo facile da leggere, ma di stupefacente bellezza, in una sorta di trattazione filosofica mediata con la narrativa e di elevato valore.

La guerra dei sordi, di Laura Costantini e Loredana Falcone, edito da Maprosti & Lisanti, avvincente romanzo sul conflitto fra israeliani e palestinesi, ove le autrici hanno saputo mantenersi equidistanti con un'analisi dei motivi effettuata con tanta umanità.

Fiori e fulmini, di Cristina Bove, edito da Il Foglio, è una silloge di notevole bellezza, dove l'autrice è riuscita a fornire una visione dell'esistenza, anche nei suoi aspetti più tragici, con una concreta speranza nell'amore.

I sassi, di Sacha Napini, edito da Il Foglio, è un romanzo dove la trama noir, molto ben congegnata peraltro, è il pretesto per un'analisi approfondita dei personaggi, il tutto in un quadro stilistico di assoluto valore.

Ai miei cari compagni, di Luciano Bianciardi, edito da Stampa Alternativa, due racconti lunghi sul risorgimento italiano, periodo storico particolarmente caro all'autore toscano e che in questa circostanza ci offre un quadro rivisitato della storiografia ufficiale, grazie alla sua grande capacità di critica e all'ironia venata da una sottile amarezza.

Il tacere del pendolo, di Antonello Bianchi, edito da Il Foglio, prima pubblicazione di questo autore che tratta poeticamente e con grande autorevolezza il concetto della cognizione del tempo.

 

La deontologia mi impone di non citare i miei Canti celtici, pure questi editi da Il Foglio, ma se ora ne parlo è unicamente per dire pubblicamente che alla loro realizzazione non poco hanno contribuito alcune delle opere che ho citato, soprattutto Memorie di Adriano e La messa dell'uomo disarmato, a dimostrazione che leggere opere valide ci accresce più di quanto non possiamo immaginare.

Quindi acquistare un libro è spesso anche un investimento e la sua lettura non si limita a farci trascorrere ore piacevoli, ma ha anche un effetto nel tempo, perché ciò che si impara diventa un nostro patrimonio.

 

 
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